29 Giugno 1746: Camillo è Santo!

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Sigillo plumbeo della Bolla di canonizzazione “Misericordiae Studium” di Benedetto XIV, raffigurante (come tutte le bolle) i Santi Pietro e Paolo.

Oggi 29 giugno 2016, solennità dei Santi Pietro e Paolo, il nostro Ordine ricorda i 270 anni della canonizzazione di San Camillo de Lellis (29 giugno 1746).

L’Archivio Generale dell’Ordine apre le sue porte e offre una piccola selezione fotografica della “Misericordiae Studium” di Papa Benedetto XIV – Prospero Lambertini – che in questa Bolla di canonizzazione usa la celebre definizione di “Camillo iniziatore di una nuova scuola di carità“.

Tratto da M. Vanti, San Camillo de Lellis (1150-1614)

La mattina del 29 giugno, allo scoppiare delle bombarde di Castel S. Angelo, si mosse dal Palazzo Vaticano la Processione Papale che, girando l’obelisco, entrava in San Pietro.

La Basilica era sfarzosamente addobbata e illuminata. Per la straordinaria circostanza fu messo a disposizione quanto di più prezioso di addobbi e di apparati possedesse la fabbrica di San Pietro. Al corteo Papale e alla solenne cerimonia prendevano parte trentun Cardinali, circa settanta tra Arcivescovi, Vescovi e l’alta Prelatura: alcuni Principi, tutta la nobiltà romana e vari Ambasciatori. Il popolo romano e numerosi forestieri occupavano l’immensa Basilica.

Un bel numero di Ministri degli Infermi (non meno di sessanta) unitamente al Reverendessimo Generale p. Costaninti e alla Consulta, presenziarono alla funzione, raccolti sotto il grandioso stendardo del Santo Fondatore, affidato alla Confraternita di Santo Spirito in Sassia.

Dopo le preci di rito, e la triplice istanza del Cardinal Protettore, il Vicario di Cristo, trasumanato dalla Maestà di tanta gloria e dalla divina e infallibile autorità di cui si sentiva investito, con voce ferma dichiarava e definiva che: «Ad lica…con l’Autorità di Gesù Cristo e dei Beati Apostoli Pietro e Paolo e Nostra … Camillo è Santo!»

[…]

Pagina della Bolla Misercordiae Studium

Da fuori rispose il rombo delle bombarde di Castel S.Angelo e lo squillo largo e festevole di tutte le campane di Roma, che per un’ora di seguito dovevano celebrare la gloria dei nuovi Santi.

Segui la Messa Papale (…) che era stata preparata dallo stesso Benedetto XIV: e cioè l’Oremus proprio, la Secreta e il Post-comunio. Dopo il Vangelo Sua Santità tenne «una dottissima Omelia», nella quale, parlando di Camillo, lo accosto alla grande figura di San Pietro per «l’amore fortissimo» a Gesù, e a quella di San Paolo, perché come lui, dopo d’essere stato prostrato sulla via di Damasco, riuscì, per la sua docilità al lavoro della grazie, un vaso di elezione.

Traduzione dal latino di Giannino Martignoni Bolla “Misericordiae Studium” del Papa Benedetto XIV

GALLERIA FOTOGRAFICA

Selezione di quello che espresse nella “Bolla di Canonizzazione” Papa Benedetto XIV

Il sommo pontefice nella lettera indirizzata al prefetto generale dei Ministri degli Infermi, ricordando ed esaltando” l’invitto campione della carità divenuto spettacolo al mondo, agli angeli, e agli uomini” dice che la ricorrenza due volte centenaria della sua canonizzazione torna più che mai opportuna e proficua in quest’ora in cui gli uomini tutti necessitano di carità. La meditazione della vita di San Camillo, può e deve insegnare a soccorrere e confortare con la carità tanti infermi che la guerra ha moltiplicati dovunque. Se la ricostruzione non ricomincia dalla carità, se essa stessa non è carità, non può dar frutti di pace, né speranza di successo. La carità impegna tutto l’uomo. Un impegno arduo, e perciò di pochi; ma ad essi Gesù fa cuore: “Nolite timere, pusillusgrex, quia complacuit patri vestro dare vobis regnum” (Luca 12:32)

Dalla Lettera del Sommo Pontefice Pio XII per il II Centenario della Canonizzazione del  N.S.P. Camillo