Appello d’emergenza per l’epidemia di ebola

18 settembre 2014

Carissimi Confratelli,

ARIS COPERTINA

P.Aris Miranda

Tutti noi stiamo seguendo con trepidazione una peggiore epidemia del virus Ebola che sta colpendo principalmente la Liberia e la Sierra Leone.

Secondo i dati dell’OMS (update 12 settembre) il virus Ebola ha ucciso ad oltre 2400 persone e contagiate almeno 5000 in tutto il west africa (Guinea, Liberia , Nigeria, Senegal e Sierra Leone).

Questi sono i morti “ufficiali” a causa del virus, ma grazie al lavoro di ascolto attento e paziente fatto dalla Camillian Task Force, di rappresentanti autorevoli delle Chiese locali e dei Religiosi presenti nella zona sappiamo che questa è solo la punta dell’iceberg.

Le testimonianze raccolte in queste settimane via skype, email o incontri ci raccontano di una tragedia ancora più grande legata alla non conoscenza della malattia e da un panico diffuso. La gente muore anche per un banale virus perché ha paura di andare in ospedale.

I morti per fame si confondono con quelli per l’ebola a causa di quarantene che spesso impediscono l’accesso al cibo, acqua ed a quanto necessario per la sopravvivenza.

Ancora una volta un vero e proprio disastro che non si puo dire solo “naturale” perché si “nutre” di povertà e di ingiustizia sociale.

Metterci in ascolto del grido del povero e delle comunità locali è per noi una scelta che vuole superare le logiche mediatiche (che spesso enfatizzano ed aumentano il panico) ma che hanno voglia di porre attenzione al “cuore” del problema per evitare il moltiplicarsi di interventi a volte poco utili.

Ma oggi siamo in grado di lanciare un primo appello all’Ordine per raccogliere disponibilità per la partenza di un primo team di valutazione della Camillian Task Force che fa qualche settimana (ottobre) si confronti sul terreno per capire come possiamo essere a servizio.

TOAI

P.John Toai

Padre John Toai (Vietnam) è già a Monrovia (Liberia) con l’obiettivo di fare un primo passo all’interno di una azione promossa dalla Catholic Health Association di intesa con la Conferenza Episcopale della Liberia. Ci sono aggiornamenti quotidiani sulla pagina di FB della Camillian Task Force che ci raccontano dal vivo la tragedia.

Non serve solo la generosità e la disponibilità in accordo con i Superiori ma soprattutto:

  • occorre conoscere bene l’inglese
  • avere una professionalità sanitaria
  • esperienza anche minima nel lavoro nel campo dell’emergenza.

La missione di valutazione partirà (probabilmente ad ottobre) con padre Aris e sarà previa ad un lavoro sul campo in Liberia o in Sierra Leone che vedrà probabilmente la necessità di nuove risorse umane ed economiche.

L’epidemia comunque si sta allargando ed è già uscita dai confini di queste due nazioni e non si esclude che tocchi anche i paesi francofoni limitrofi dove la nostra presenza istituzionale è ben più radicata.

Per questo chiedo ai Confratelli della Burkina Faso, del Benin, Togo e Costa d’Avorio di iniziare a pensare, in collaborazione con la Camillian Task Force una azione di prevenzione e di eventuale intervento, soprattutto nelle zone di confine e d’intesa con le autorità sanitarie locali.

Ti chiediamo di scrivere a ctf@camilliani.org per dare una tua disponibilità.

Fraternamente

P.Leocir Pessini e P.Aris Miranda