“Come una madre assiste il suo unico figlio infermo”: dalla Maddalena una storia vera

Tra le storie e i volti che abbiamo raccolto alla “Maddalena” vi proponiamo quello duplice di una madre e di un figlio: Gloria e Fabio

Non c’è alcun desiderio di mostrare qualcosa di sensazionale: anzi è la stessa protagonista di questa storia che si rivela schiva, come la donna o la mamma della “porta accanto”.

Soltanto che dietro la sua porta, si cela una storia di malattia, a volte anche di incomprensione e di solitudine. Noi vogliamo manifestare la nostra solidarietà a lei e in lei alle tante vicende di sofferenza presenti nelle nostre famiglie ed affrontate con amore, dignità, coraggio, tenacia, perseveranza, … attraversando un lasso di tempo di 19 anni, e con tanta passione che continua ancora!

Il desiderio di conoscere San Camillo, di chiedere la sua intercessione per alimentare il coraggio e la speranza ci ha permesso di incontrare Gloria Muscarà e attraverso di lei, la lunga stagione di sofferenza e di malattia di suo figlio Fabio.

Ai lettori che saranno benigni nel leggere le pagine che seguiranno, chiediamo semplicemente di condividere con noi la stima e la simpatia verso questa mamma e il sostegno nella comunione della preghiera!

Cediamo alla sig.ra Gloria la parola …

 

fabio 1Quando le cose vanno male, come spesso accade, quando la tua strada sembra tutta in salita, quando i fondi sono pochi e i debiti molti, e volevi sorridere, ma hai dovuto sospirare, quando le responsabilità ti opprimono: fermati un attimo, se devi, ma NON RINUNCIARE.

La vita è strana, con i suoi cambiamenti e le sue svolte, come ognuno di noi ha dovuto imparare, e spesso si ha un fallimento, quando sarebbe bastato avere costanza per vincere.

NON RINUNCIARE, anche se sembra che tutto sia fermo, potresti vincere al prossimo colpo. Spesso la meta è più vicina di quanto non sembri ad un uomo che lotta. Spesso il lottatore si è arreso quando avrebbe potuto ottenere la coppa del vincitore. E troppo tardi si è accorto, al calare della notte, quanto era vicino alla corona d’oro. Il successo è l’insuccesso rovesciato, con la tenda argentea delle nubi del dubbio, non puoi mai accorgerti di quanto sia vicino, potrebbe esserlo proprio quando sembra tanto lontano.

Quindi continua a lottare quando sei colpito più duramente: è quando tutto sembra perduto che NON DEVI RINUNCIARE.                      

   Anonimo

 

La speranza

“Si può fermare un uomo, ma la forza delle sue idee vive negli altri uomini”    

 Paolo Borsellino

NEL MIO CUORE FABIO

Gloria Agata Muscarà, Catania – Febbraio 2010

 

Mi chiamo Gloria Muscarà, mamma di Fabio Salvo, nato a Catania il 03/08/1993. Fabio è un ragazzino che soffre di una malattia rara chiamata “miopatia metabolica”; un male che consiste in un eccessivo deposito di grasso all’interno delle cellule muscolari, con conseguente insufficienza respiratoria. Fino all’età di tre anni, era un bambino che come tanti, andava all’asilo e giocava con i coetanei; poi il buio. Che fosse affetto da una grave malattia, lo scoprii solamente dopo i tre anni. Fabio mostrava una consistente mancanza di forza e durante il sonno andava spesso incontro a crisi di apnee; erano notti insonni, ma adesso lo sono ancora di più, senza di lui a casa. Ho girato diversi ospedali, anche il Gaslini di Genova, e la risposta era sempre una sola: malattia rara, non ci sono cure. Ora Fabio si trova, da dodici anni, presso la rianimazione P.O.S. Bambino di Catania; ricoverato d’urgenza per un’ulteriore complicazione della respirazione, con arresto cardiaco e perdita di conoscenza. Dal quel brutto momento Fabio, il mio amore, vive in rianimazione. Giorno per giorno, fabio 2vado a trovarlo per stare con lui, gli parlo, gli do qualcosa da mangiare, cerco di stimolarlo e di stabilire un rapporto con lui; nel modo in cui solo una madre può fare, anche quando le dicono che il proprio figlio è in stato vegetativo. Vado contro il parere pessimista dei medici, continuando a sperare che mio figlio possa migliorare; questo perché io leggo nel suo volto delle espressioni che forse gli altri non vogliono cogliere. Ma non mi sento di giudicare chi gli sta vicino, anzi, ringrazio tutto il personale medico ed infermieristico che accudisce mio figlio con tanto amore. Quello che è angosciante però, è che non posso stargli vicino come vorrei, perché si trova in rianimazione; immaginate la mia vita senza di lui: a me manca Fabio e a Fabio manca la sua mamma. Credo in Dio e sono in contatto con gruppi di preghiera, che hanno incluso mio figlio tra gli ammalati gravi, implorando l’intervento divino. In tanti mi chiedono dove trovo la forza di andare avanti, dopo la morte di un mio bambino di un anno, Christina, e la sorte di Fabio: la fede, l’amore per lui e la vicinanza di mio figlio Roberto, di ventitrè anni, che mi aiuta a vivere il quotidiano, sono le cose che mi donano il coraggio necessario per lottare contro questo male.

Chiedo e spero che qualcuno possa migliorare la vita di Fabio.

Cerco, spero e aspetto; rivolgendomi a Dio, perché onnipotente, che mi fa ripetere ogni giorno che “ se voglio, posso”.

Un’altra cosa importante è l’Associazione A.I.M. rare, con cui sono in contatto da parecchio tempo; la quale, essendo dalla parte delle famiglie che debbono combattere per le grandi malattie dei prorpio cari, consente di avere un punto di riferimento.

In questo tragico momento della mia vita, spero che mi venga dato un aiuto: in mezzo a tanto buio un raggio di sole.

Risolto il caso di Fabio Salvo – Servizio Rei tv

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