I Camilliani e la Madonna della Salute

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Pietro Gagliardi, “Il padre Simonio, camilliano, che invita una gentildonna a pregare la Madonna della Salute”, 1878 – Casa Generalizia – Roma

“Una immagine miracolosa si venera nella nostra Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maddalena sotto il titolo Salus Infirmorum”. Così scrive nel 1868 il P. Giuseppe Trambusti, camilliano, nella sua relazione sulla festività in onore di Maria. Sappiamo che la Signora Settimia De Nobili la onorò nelle mura domestiche e trovandosi in condizioni gravi di salute , un giorno la diede al P. Simonio che la collocò su di un altare; poiché Ella riacquistò la sanità, saggiamente si decise di dare all’immagine il titolo di Salus Infirmorum. È probabile che – in qualche circostanza – Camillo abbia visto e pregato davanti al quadro che, però, venne portato alla Maddalena dopo la morte della Signora Settimia (25 maggio 1616).

Pieno di fervore il P. Simonio ne ha zelato il culto, inviando anche copie del quadro in diverse case dell’Ordine, specialmente dove le Chiese erano dedicate a Santa Maria della Sanità come a Messina, Gaeta, Sessa e, nel 1630 dopo la peste, a Milano; molti però ne fecero supplice richiesta. Due copie raffinate dello stesso soggetto, furono commissionati per i Cardinali Gaspare Borgia e Sandoval che, in seguito, divennero arcivescovi di Toledo.

La dolcezza del viso di Maria ed il volto tranquillo di Gesù, ispirarono certamente la devozione popolare che sempre più si abbandonò alla tenera immagine che ebbe sempre maggiore diffusione, seppure con accentuazioni diverse. In ogni comunità camilliana non manca mai il riferimento alla Salus infirmorum.

Da allora, l’immagine della Madonna della Salute e le Chiese a Lei dedicate si diffusero largamente in Italia e nel mondo, come testimoniato dalla rassegna fotografica…

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Festa di Maria Salus Infirmorum alla Maddalena