La Vita: un dono da donare

Un’ esperienza ricca e significativa  è stata vissuta nella comunità camilliana “Vieni e Vedi” di Acireale in Sicilia.  Dieci giovani hanno fatto l’esperienza del campo-servizio per fare discernimento vocazionale e così comprendere il progetto del Signore nella loro vita.

I giorni, dal 13 al 21 luglio 2017,   sono stati scanditi da momenti di preghiera, riflessione, fraternita’ e servizio ai fratelli ammalati e poveri e hanno visto la presenza di alcuni confratelli: P. Paolo Calderaro, P. Salvatore Pontillo, il professo temporaneo Dario Malizia e Fratel Carlo Mangione. La presenza, inoltre, del Superiore provinciale, P. Rosario Mauriello è stata di incoraggiamento nel perseguire questi itinerari di animazione vocazionale.

Tante le iniziative nelle realtà camilliane del territorio di Acireale: celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera e di fraternità e tante le occasioni per donare e accogliere amore.

Ecco alcune testimonianze che alcuni partecipanti hanno voluto condividere con noi:

Domenico da Marsala: “Il campo servizio è stato un modo per ascoltare Dio e servirlo. Le frasi che mi porto dentro sono; guardate a Lui, ed il passo di San Giovanni: Pasci le mie pecorelle”.

Emmanuel da Lecce: “Il campo servizio con i camilliani è stata un’ esperienza unica. Nel servizio alle persone bisognose, negli intensi momenti di preghiera e nei momenti di fraternità vissuti insieme, ho scorto il volto del Crocifisso risorto. Quest’esperienza mi ha fatto veramente innamorare del santo di Bucchianico”.

Gianluca da Napoli: “L’esperienza al campo vocazionale di Acireale, grazie al Signore Gesù, ai fratelli Camilliani e ai fratelli sofferenti mi ha fatto sentire a casa. Una sorta di prolungamento della famiglia, che io non conoscevo in terra Siciliana. Che gioia scoprire di avere fratelli anche lì.  In conclusione posso dire con vera gioia: sono stato a casa mia e l’aria della libertà è entrata nei miei polmoni”.

Salvatore da Licata: “La mia ultima esperienza vissuta nel campo servizio con i Camilliani ha segnato il mio animo ed arricchito il mio spirito. Venire a contatto con i poveri, gli ultimi, gli indigenti e gli amici di San Camillo ha fatto rivivere in me emozioni che non provavo da tempo, da quando ero bambino e scoprivo la curiosità del nuovo. Il contatto con la gente e con gli operatori mi ha fatto sentire in famiglia”.

Questi giorni ci hanno fatto prendere maggiormente coscienza che il carisma di San Camillo è vivo e riesce ad attirare ancora oggi dei giovani.

Il nostro augurio è  che l’ anno vocazionale camilliano, che come Provincia Siculo-Napoletana abbiamo appena iniziato, possa portare abbondanti frutti nel cuore di tanti giovani e nelle nostre stesse comunità.

GALLERIA FOTOGRAFICA