Newsletter 45 – Il mondo camilliano visto da Roma… e Roma vista dal mondo

NEWSLETTER 45 Marzo 2018

In copertina: “Non temere piccolo gregge …” Mosaico di Elena Mazzari. Realizzato originariamente per la casa di formazione camilliana ‘San Giuliano’ a Verona ed ora custodito presso la casa di cura ‘San Camillo’ di Milano

LA MEDICINA DELLE CAREZZE

È davvero insostituibile il ruolo degli infermieri nell’assistenza al malato. Al pari di nessun altro, l’infermiere ha una relazione diretta e continua con i pazienti, se ne prende cura quotidianamente, ascolta le loro necessità ed entra in contatto con il loro stesso corpo, che accudisce. È peculiare l’approccio alla cura che realizzate con la vostra azione, facendovi carico integralmente dei bisogni delle persone, con quella tipica premura che i pazienti vi riconoscono, e che rappresenta una parte fondamentale nel processo di cura e di guarigione.

Il Codice deontologico infermieristico internazionale, al quale si ispira anche quello italiano, individua quattro compiti fondamentali della vostra professione: «promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza» (Premessa). Si tratta di funzioni complesse e molteplici, le quali toccano ogni ambito della cura, e che adempite in collaborazione con gli altri professionisti del settore. Il carattere sia curativo che preventivo, riabilitativo e palliativo della vostra azione esige da voi un’elevata professionalità, che richiede specializzazione e aggiornamento, anche per la costante evoluzione delle tecnologie e delle cure.

Questa professionalità, però, non si manifesta solo in ambito tecnico, ma anche e forse ancor più nella sfera delle relazioni umane. Stando a contatto con i medici e con i familiari, oltre che con i malati, diventate negli ospedali, nei luoghi di cura e nelle case il crocevia di mille relazioni, che richiedono attenzione, competenza e conforto. Ed è proprio in questa sintesi di capacità tecniche e sensibilità umana che si manifesta in pieno il valore e la preziosità del vostro lavoro.

Prendendovi cura di donne e di uomini, di bambini e anziani, in ogni fase della loro vita, dalla nascita alla morte, siete impegnati in un continuo ascolto, teso a comprendere quali siano le esigenze di quel malato, nella fase che sta attraversando. Davanti alla singolarità di ogni situazione, infatti, non è mai abbastanza seguire un protocollo, ma si richiede un continuo – e faticoso! – sforzo di discernimento e di attenzione alla singola persona. Tutto questo fa della vostra professione una vera e propria missione, e di voi degli “esperti in umanità”, chiamati ad assolvere un compito insostituibile di umanizzazione in una società distratta, che troppo spesso lascia ai margini le persone più deboli, interessandosi solo di chi “vale”, o risponde a criteri di efficienza o di guadagno.

La sensibilità che acquisite stando ogni giorno a contatto con i pazienti faccia di voi dei promotori della vita e della dignità delle persone. Siate capaci di riconoscere i giusti limiti della tecnica, che non può mai diventare un assoluto e mettere in secondo piano la dignità umana. Siate anche attenti al desiderio, talora inespresso, di spiritualità e di assistenza religiosa, che rappresenta per molti pazienti un elemento essenziale di senso e di serenità della vita, ancora più urgente nella fragilità dovuta alla malattia.

Per la Chiesa, i malati sono persone nelle quali in modo speciale è presente Gesù, che si identifica in loro quando dice: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). In tutto il suo ministero, Gesù è stato vicino ai malati, li ha accostati con amorevolezza e tanti ne ha guariti. Incontrando il lebbroso che gli chiede di essere sanato, stende la mano e lo tocca (cfr Mt 8,2-3). Non ci deve sfuggire l’importanza di questo semplice gesto: la legge mosaica proibiva di toccare i lebbrosi e vietava loro di avvicinarsi ai luoghi abitati. Gesù però va al cuore della legge, che trova il suo compendio nell’amore del prossimo, e toccando il lebbroso riduce la distanza da lui, perché non sia più separato dalla comunità degli uomini e percepisca, attraverso un semplice gesto, la vicinanza di Dio stesso. Così, la guarigione che Gesù gli dona non è solo fisica, ma raggiunge il cuore, perché il lebbroso non solo è stato guarito ma si è sentito anche amato. Non dimenticatevi della “medicina delle carezze”: è tanto importante! Una carezza, un sorriso, è pieno di significato per il malato. È semplice il gesto, ma lo porta su, si sente accompagnato, sente vicina la guarigione, si sente persona, non un numero. Non dimenticatelo.

Stando con i malati ed esercitando la vostra professione, voi stessi toccate i malati e, più di ogni altro, vi prendete cura del loro corpo. Quando lo fate, ricordate come Gesù toccò il lebbroso: in maniera non distratta, indifferente o infastidita, ma attenta e amorevole, che lo fece sentire rispettato e accudito. Facendo così, il contatto che si stabilisce con i pazienti porta loro come un riverbero della vicinanza di Dio Padre, della sua tenerezza per ognuno dei suoi figli. Proprio la tenerezza: la tenerezza è la “chiave” per capire l’ammalato. Con la durezza non si capisce l’ammalato. La tenerezza è la chiave per capirlo, ed è anche una medicina preziosa per la sua guarigione. E la tenerezza passa dal cuore alle mani, passa attraverso un “toccare” le ferite pieno di rispetto e di amore.

Anni fa, un religioso mi confidò che la frase più toccante che gli era stata rivolta nella vita era quella di un malato, che egli aveva assistito nella fase terminale della sua malattia. “La ringrazio, padre – gli aveva detto – perché lei mi ha sempre parlato di Dio, pur senza nominarlo mai”: questo fa la tenerezza. Ecco la grandezza dell’amore che rivolgiamo agli altri, che porta nascosto in sé, anche se non ci pensiamo, l’amore stesso di Dio.

Non stancatevi mai di stare vicini alle persone con questo stile umano e fraterno, trovando sempre la motivazione e la spinta per svolgere il vostro compito. Siate anche attenti, però, a non spendervi fino quasi a consumarvi, come accade se si è coinvolti nel rapporto coi pazienti al punto da farsi assorbire, vivendo in prima persona tutto ciò che accade loro. Quello che svolgete è un lavoro usurante, oltre che esposto a rischi, e un eccessivo coinvolgimento, unito alla durezza delle mansioni e dei turni, potrebbero farvi perdere la freschezza e la serenità che vi sono necessarie. State attenti! Un altro elemento che rende gravoso e talora insostenibile lo svolgimento della vostra professione è la carenza di personale, che non può giovare a migliorare i servizi offerti, e che un’amministrazione saggia non può intendere in alcun modo come una fonte di risparmio.

Consapevole del compito così impegnativo che svolgete, colgo l’occasione per esortare i pazienti stessi a non dare mai per scontato quanto ricevono da voi. Anche voi, malati, siate attenti all’umanità degli infermieri che vi assistono. Chiedete senza pretendere; non solo aspettatevi un sorriso, ma anche offritelo a chi si dedica a voi. A questo proposito, un’anziana signora mi ha raccontato che, quando si reca in ospedale per le cure di cui ha bisogno, è così grata ai dottori e agli infermieri per il lavoro che svolgono, che cerca di mettersi elegante e di farsi bella per dare a sua volta qualcosa a loro. Nessuno quindi dia per scontato quanto gli infermieri fanno per lui o per lei, ma nutra sempre per voi il senso di rispetto e gratitudine che vi è dovuto. E con il vostro permesso, io vorrei rendere omaggio a un’infermiera che mi ha salvato la vita. Era un’infermiera suora: una suora italiana, domenicana, che è stata inviata in Grecia come professoressa, molto colta… Ma sempre come infermiera poi è arrivata in Argentina. E quando io, a vent’anni, ero in punto di morte, è stata lei a dire ai dottori, anche discutendo con loro: “No, questo non va, bisogna dare di più”. E grazie a quelle cose, io sono sopravvissuto. La ringrazio tanto! La ringrazio. E vorrei nominarla qui, davanti a voi: suor Cornelia Caraglio. Una brava donna, anche coraggiosa, al punto da discutere con i medici. Umile, ma sicura di quello che faceva. E tante vite, tante vite si salvano grazie a voi! Perché state tutto il giorno lì, e vedete cosa accade al malato. Grazie di tutto questo!

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DELLA FEDERAZIONE DEI COLLEGI INFERMIERI PROFESSIONALI, 
ASSISTENTI SANITARI, VIGILATRICI D’INFANZIA (IPASVI) – Sabato, 3 marzo 2018

DELEGAZIONE CAMILLIANA A TAIWAN
Il 16 febbraio 2018 è stato celebrato il nuovo anno cinese. Come da tradizione, questo evento civile è stato accompagnato dalla celebrazione eucaristica e dal ricordo deli ‘antenati’ (antichissima tradizione cinese).

Anche nella nostra realtà ospedaliera del St. Mary’s Hospital, l’evento del capodanno cinese – momento di vacanza anche per I nostri collaborator – è stato festeggiato con la suggestive coreografia della danza dei dragoni e dei leoni simboli di prosperità e con la consegna della tradizionale ‘busta rossa’ – con un omaggio – ai dipendenti, simbolo di gioia.

Il Superiore generale su richiesta del Superiore provinciale delle Filippine ha eretto canonicamente la nuova comunità di Nan-Ao Township (Yilan County – Taiwan).

SCARICA QUI il resoconto del viaggio in Cina di p. Giuseppe Didonè

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PROVINCIA NORD ITALIANA – pastorale giovanile vocazionale camilliana

Scarica qui gli eventi organizzati dalla Provincia Nord Italiana alla scoperta della spiritualità di San Camillo che si svolgeranno presso le comunità camilliane di Mottinello e di Piossasco nei mesi di giugno e luglio 2018.

 

 

 

FEDELTÀ CREATIVA AL CARISMA CAMILLIANO

di p. Angelo Brusco (Capriate san Gervasio, 28 marzo 2018)

Come tutti gli altri Ordine e Congregazioni, anche il nostro è chiamato, per dirla con un sociologo, a tenere riunite radici e ali, cioè a coniugare armoniosamente tradizione e novità. Secondo questo autore, le radici simbolizzano la tradizione, mentre le ali parlano di innovazione, di progettualità. Le radici senza le ali portano al conservatorismo e al mantenimento dello status quo, le ali senza le radici conducono all’utopia, cioè in nessun luogo”.

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CAPPELLANIA OSPEDALE SAN GIOVANNI – CAMILLIANI ROMA

Per il terzo anno consecutivo anche presso la cappellania camilliana del grande ospedale romano ‘San Giovanni’ ha aderito all’iniziativa 24 ore per il Signore: due giorni di preghiera e di adorazione. Un tempo per riscoprire il Sacramento della Riconciliazione.

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PROVINCIA DELL’INDIA

Il Superiore generale ha ammesso alla professione religiosa solenne, Christopher Surin, giovane confratello, religioso professo temporaneo della provincia dell’India.

 

 

 

 

 

 

PROVINCIA BRASILIANA

Condividiamo le immagini – e la gioia! – della celebrazione della professione religiosa solenne del confratello camilliano Elielton José da Silva e del ritiro spirituale annuale dei numerosi religiosi camilliani della provincia del Brasile.

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PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA – nuova missione parrocchiale

Più cuore in quelle mani!”. È stata questa l’esortazione che i tre paesi di Armento, Corleto e Guardia Perticara nella diocesi di Tricarico (Potenza), si sono sentiti rivolgere durante tutta la seconda settimana di quaresima dai Religiosi Camilliani della Provincia Siculo- Napoletana  e dalle Figlie di San Camillo. Sei “missionari” ( tre religiosi, due suore e un postulante) hanno fatto risplendere la croce rossa del Gigante della Carità nelle comunità parrocchiali dei tre paesi guidate da don Francesco Barbarita (Armento), don Vincenzo Cantore (Corleto) e don Gaetano Grippo (Guardia).

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CAMILLIANUM – Roma

Tutela della salute. Sarà organizzata una settimana seminariale (9-13 aprile 2018) a partire dalla lettera enciclica Populorum Progressio di papa Paolo VI.

Seminario: LA QUESTIONE SOCIALE È QUESTIONE MORALE

“La questione sociale è questione morale”, così inizia l’enciclica Populorum progressio del beato Paolo VI, documento che rimane ancora attuale nella sua analisi: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (n. 66).

Il Seminario interdisciplinare pone l’attenzione su due questioni: la disuguaglianza non è una calamità fuori dalle nostre responsabilità, ma è il risultato delle nostre scelte politiche ed economiche che dobbiamo riorientare a partire dalla tutela del bene comune; la gestione della cura della salute, che è bene comune e relazionale, può aiutare a prospettare nuove piste di solidarietà e condivisione.

LEGGI QUI L’ARTICOLO DI AGENSIR

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Corso di Alta formazione in PASTORALE DELLA CURA E DELLA SALUTE. Edizione 2018.

Il corso con metodologia interdisciplinare ha l’obiettivo di promuovere la cultura cristiana della cura e della salute, che pone al centro l’integralità della persona umana.
La salute coinvolge tutti i fattori cruciali dell’esistenza, non solo quelli biologici, ma anche quelli antropologici, spirituali, psicologici, socio-culturali ed economici. L’esperienza della vulnerabilità pone domande di aiuto che trovano risposta nell’ambito socio-sanitario, ma apre anche questioni di senso che interpellano la teologia e la filosofia.Il corso di Pastorale della Cura e della Salute s’impegna a fornire gli strumenti concettuali adeguati a promuovere la pastorale della salute nell’attuale contesto culturale pluralista e bisognoso di fiducia e speranza. (dalla Presentazione)

Durata complessiva del corso 3 mesi: 20 ore per 9 weekend, da aprile a giugno 2018.

Termine iscrizioni: 3 aprile 2018.
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RELIGIOSE FIGLIE DI SAN CAMILLO

In occasione della giubileo d’oro della Delegazione del Burkina Faso delle Figlie di san Camillo, p. Jean Baptiste Ouedraogo, insieme al vicario generale dell’Ordine p. Laurent Zoungrana, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento.

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PROVINCIA CAMILLIANA DELLE FILIPPINE

Il Superiore generale, p. Leocir Pessini insieme a p. Aris Miranda per quasi tutto il mese di febbraio 2018 ha visitato tutti i confratelli delle comunità camilliane delle Filippine.

La visita ha avuto alcuni momenti ‘speciali’: l’incontro di cortesia con l’arcivescovo di Manila Cardinale Luis Antonio Tagle; l’ordinazione sacerdotale di p. Anthony Ongcal; l’inizio del noviziato a Baguio per tre giovani candidati: Ruel Fernandez, Paul Austin Echavez e Benjie Ibanez.

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MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE AI RELIGIOSI DELLA PROVINCIA CAMILLIANA FILIPPINA IN OCCASIONE DELLA VISITA PASTORALE E FRATERNA.

ROMA – COMUNITA’ ‘BEATO E. REBUSCHINI’

Dal 1 al 3 marzo 2018, il Superiore generale ha compiuto la visita pastorale alla comunità camilliana della ‘Casa Enrico Rebuschini’, insieme al vicario generale dell’Ordine p. Laurent Zoungrana.

«I processi di internazionalizzazione dovrebbero impegnare tutti gli Istituti (…) a diventare laboratori di ospitalità solidale dove sensibilità e culture diverse possano acquisire forza e significati non conosciuti altrove e quindi altamente profetici. Questa ospitalità solidale si costruisce con un vero dialogo tra le culture perché tutti possano convertirsi al Vangelo senza rinunciare alla propria particolarità. L’obiettivo della vita consacrata non sarà quello di mantenersi come stato permanente nelle culture diverse che incontrerà, ma quello di mantenere permanente la conversione evangelica nel cuore della costruzione progressiva di una realtà umana interculturale». (CIVCSVA, Per vino nuovo otri nuovi. Dal Concilio Vaticano II la vita consacrata e le sfide ancora aperte. Orientamenti, n. 40§1)

LETTERA PASTORALE DEL SUPERIORE GENERALE ALLA COMUNITA CAMILLIANA ‘CASA ENRICO REBUSCHINI’ DI ROMA

INCONTRI DELL’ ORDINE CAMILLIANO – SESSENNIO 2014 – 2020

 

 

 

 

 

PROVINCIA CAMILLINA DEL BURKIAN FASO

La Provincia Camilliana Burkinabé ha presentato alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) presso il Comitato per gli aiuti al terzo mondo, un progetto di costruzione, con relative attrezzature, di una rinnovata scuola per infermieri e ostetriche che potesse accogliere almeno 300 allievi, riservando per il futuro un’altra ala per gli allievi che volessero accedere alle specializzazioni sempre nel campo infermieristico. Il 15 febbraio 2108 è giunta la conferma che il progetto di costruzione della scuola è stato accettato dal comitato.

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Lunedì 12 marzo 2018, presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, p. Laurent Ouedraogo ha difeso dal titolo “L’itinerario spirituale di San Camillo de Lellis: un’armonia tra vita contemplativa e servizio ai malati” per il conseguimento del dottorato in teologia pressl la Facoltà di Teologia – Istituto di Spiritualità.

 

 

VICE PROVINCIA CAMILLIANA DEL BENIN-TOGO

Un pensiero di ringraziamento del Superiore Provinciale della Provincia Siculo-Napoletana. Il seme diventa albero grazie allo spirito di Dio

Insieme con il profeta Davide diciamo: “Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore” (Sal 138,1a). Un rendimento di grazie perché il seme di senape è diventato un grande albero e gli uccelli del cielo si riparano alla sua ombra (Mc 4,30-32). È una semplice avventura dello spirito quando nasceva nell’animo dei promotori dell’ideale missionario: padre Fulvio Barca, padre Antonio Busiello, padre Vincenzo Di Blasi il desiderio di andare in Africa. Sogno che sembrava irrealizzabile e invece attraverso monsignor Adimou, lo Spirito di Dio suscitò la richiesta di domandare ai figli di san Camillo di poter esercitare il loro carisma a beneficio delle popolazioni più povere ed abbandonate del Paese, la gente del lago Nokouè, chiamati i Toffinous.

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DELELGAZIONE IN KENYA

Il 14 aprile 2018 – Seminario San Camillo di Nairobi ordinazione sacerdotale dei confratelli:

Patrick Makau Kanuya – Diocesi di Machakos

Dennis Gekondo Atandi – Diocesi di Kisii

John Kariuki Mwangi – Diocesi di Nakuru

Dominic Mutuku Nthenge – Diocesi di Machakos

E le ordinazione diaconali di:

Fr. Paul Kabito Omboga – Diocesi di Kisi

Fr. Godfrey Wanyelo Mwarumbe – Arcidiocesi di Mombasa

Fr. Josphat Okemwa Onchweri – Diocesi di Kisii

Le celebrazioni saranno presiedute dall’Arcivescovo di Nairobi Sua Eminenza Cardinale John Njue

FAMIGLIA CAMILLIANA LAICA

Uno sguardo complessivo sulla presenza a livello globale della Famiglia Camilliana Laica (FCL). La mappa è stata elaborata dalla FCL degli Stati Uniti d’America.

 

 

 

MINISTRE DEGLI INFERMI DI SAN CAMILLO – LUCCA

A Lucca, nella quarta settimana di quaresima, nella parrocchia di Sant’Anna è stata organizzata – in sinergia con i Camilliani e le religiose Figlie di san Camillo – la missione camilliana parrocchiale in occasione dell’anniversario dei150 anni della morte della beata Maria Domenica Brun Barbantini, fondatrice delle Ministre degli Infermi di San Camillo.

 

 

CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA – Restauro della sacrestia della ‘Maddalena’

Agli inizi del mese di febbraio 2018, sono iniziati i lavori di restauro e consolidamento degli affreschi (dipinti a tempera) della volta e degli apparati lignei della nostra monumentale sacrestia. I lavori realizzati da un laboratorio di tecnici dureranno approssimativamente sei mesi. L’auspicio è che ritorni a splendere in tutto il suo splendore lo stile del ‘barrocchetto romano’.
Si ringrazia per il contributo e l’interessamento il F.E.C. (Fondi Edifici di Culto – Ministero degli Interni), proprietario del pregiato immobile e la Sovrintendenza dei Beni Culturali di Roma per il supporto tecnico e professionale.

Nel contesto dell’interessante convegno sul valore della ‘lingua madre’ come elemento di conoscenza, integrazione ed inclusione tra i popoli, la nostra chiesa ha ospitato la rassegna di canti popolari e tradizionali.

 

 

 

TOUR VIRTUALE DELLA MADDALENA

L’agenzia di comunicazione di Salamanca Comunica+ è stata incaricata dai confratelli camilliani di Spagna di realizzare un virtuale della nostra Chiesa della Maddalena, della sacrestia, del Cubiculum e degli spazi che custodiscono la memoria storica di san Camillo.

Ecco alcune foto del backstage! Appena saranno disponibili, condivideremo i video della registrazione!

 

 

 

RELIGIOSI DEFUNTI

«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot).

I confratelli camilliani della Provincia Francese, comunicano il decesso del confratello p. Arsène MICHELS (82 anni). Ricordiamo p. Arséne nelle nostre preghiere! NECROLOGIO ITALIANO/ FRANCESE

Auguri a tutti per una Santa Pasqua di Risurrezione 2018!