Pellegrinaggio del Giubileo della Misericordia della Famiglia Camilliana Laica di Piossasco

9Come dei veri pellegrini in cerca di misericordia offertaci in questo anno santo del Giubileo   ci siamo incamminati, si fa per dire, con il pullman perso la Porta Santa della basilica di San Pietro in Roma.

Ci siamo fermati qui e là  per prepararci profondamente, per caricarci il cuore con pregevolissime liturgie, da brevi momenti di intramezzi spirituali che Padre Gianfranco Lovera, il fratello di  Padre Mimmo, rimasto a casa a motivo di salute, ci ha donato.

Padre Gianfranco, avvisato all’ultimo momento del problema, preso alla sprovvista ha dimostrato la sua forza spirituale nel trascinare tutto il gruppo e a prepararci  alla conversione che desideravamo con tutto il cuore!

La cosa che più mi è rimasta nel cuore del primo giorno è stata la Parola di Dio che ci prometteva la  ricostruzione della nostra casa, ovvero del nostro cuore. Sì, la nostra “casa” sarebbe stata ricostruita e la terra arida sarebbe diventata un giardino fiorente nel quale acqua zampillante ci avrebbe rinfrescato e  dissetato.

Man mano che ci immergevamo nella bellissima Terra  d’Umbria, Terra di Santi e di Santità, rimanevamo immersi con  tutte le nostre fibre.

Foligno.

Ci ha accolto il Monastero della Beata Angelina il cui   grande atrio è affrescato con   tutta la storia   della salvezza; e noi facciamo parte di questa storia. Foligno è al  centro di un nodo ferroviario e stradale che porta alla visita di tanti luoghi santi: Assisi, l’Eremo, Spello, Cassia, Todi. Ad Assisi nella piccola chiesetta della Poziuncola abbiamo contemplato “Madonna Povertà” e la piccolezza di quei Santi d’Assisi  che li rende tanto  grandi al cuore di Dio.

La povertà è necessaria per la ricostruzione del nostro cuore come lo è stato per la ricostruzione della Chiesa di quel tempo! Anche a Colle Valenza il messaggio ci è stato dato nuovamente dalla povertà della piccola, povera  Madre Speranza che è riuscita a costruire dal nulla case, congregazioni, alberghi e il famoso Santuario della Misericordia!

La rete disegnata  sulle vetrate del Santuario della Misericordia  che indicano le reti, non più pronte a prendere  uccelli, ma reti che attraggono tutti gli uomini in cerca  dell’amore di Dio. Queste reti ci hanno attirato nelle viscere della Misericordia! Ci siamo immersi viso, testa  e braccia  nell’acqua benedetta per lasciarci guarire  da tutte le spine, ramoscelli  secchi, pietre e pietruzze che disordinano il giardino del nostro cuore.

15Quell’acqua fresca ha cominciato a guarirci. Ripartivamo con gioia e con occhi nuovi desiderosi di cambiamento! Durante l’ultima tratta del viaggio ci viene insegnato quanto è importante l’unione stretta con Dio per non entrare  nel circolo del vizio, dell’appiattimento spirituale e del peccato. La Chiesa è fatta dai Santi, così ci dice il nostro Papa Francesco e noi desideriamo essere Chiesa, entrare nella piccolezza tanto amata e voluta da Dio. Vogliamo prepararci a lasciare dietro le spalle, dietro la Porta Santa tutto il nostro  passato e correre verso un futuro di santità! Questo è stato il perché del nostro “cammino” verso Roma.

Un grido viene lanciato da chi è sul davanti del pullman: “Ecco San Pietro! Ecco il Cupolone! Ecco la Porta Santa ! percorriamo gli ultimi metri, saliamo gli scalini  dietro il Crocifisso che contempliamo  davanti a noi sulle spalle di Padre Gianfranco! Silenzio pieno di desideri di Bene. Pieno di nomi portati fin qui nel cuore passo dopo passo. In prima fila vedo un grande nome, un volto a tutti caro: Padre Mimmo! Sì, lui è con noi Cosa è passato nella mente di ciascuno di noi pellegrini in cerca di  misericordia? Chissà?!

Inginocchiati. Baciata la Porta. Siamo dentro  e il nostro cuore si è incontrato nell’abbraccio del cuore di Gesù! Non occorrerebbe  continuare, ma è bello ricordare il nostro passare  lungo le strade  di Roma percorse dai martiri dei primi  anni della nostra Fede. Qui hanno donato la vita, qui hanno sparso il loro sangue. Visitiamo le spoglie  di San Paolo nella sua omonima Basilica. Ecco sopra la lapide la catena che lo teneva imprigionato.

Poi eccoci  alla Scala Santa. Ogni scalino  porta l’impronta e il sangue del Re dei Martiri: Cristo Gesù! Qualcuno è riuscito a salirla in ginocchio. Anche la Basilica di San Giovanni in Laterano ci racconta tante storie di santi Papi. E’ la  Cattedrale del Vescovo di Roma, di Papa Francesco. Benediciamo il Signore per tanti Papi Santi che hanno scritto la storia dell’ultimo secolo! Papi che molti di noi hanno visto.

21La Casa Generalizia dell’Ordine dei Camilliani ci attende. Vogliamo passare a venerare le spoglie del nostro Santo Fondatore: San Camillo de Lellis che giacciono nella bellissima Chiesa della Maddalena. Ci accolgono il Padre Vicario, Padre Zoungrana, il Padre consultore Padre Lounardon e il Padre Mario Ramello che conosciamo da tanto tempo quando era ancora a Torino. La visita guidata dal P. Lunardon ci apre a godere di tutte le meraviglie della Chiesa, del Cubiculum luogo dove passò gli ultimi giorni e dove morì il Santo. Qualche foto ricordo sotto il famoso Crocifisso e… ultima tappa di Roma: La Santa Messa  accanto a San Camillo.

A Lui chiediamo di allargare il nostro cuore per servire sempre meglio gli ammalati che  visitiamo. Torniamo a casa, il pellegrinaggio  del Giubileo della Misericordia  è compiuto, ma vogliamo ancora chiedere al Signore  di rimanere con noi sempre. Per questo, durante il ritorno ci fermiamo nello splendido Duomo di Orvieto.

Signore tu che ti sei mostrato al monaco che dubitava, facci la Grazia, dopo aver venerato la reliquia del tuo sangue, di  credere che tu sei sempre con noi, che tu ci sei sempre in ogni Eucarestia, che tu sei sempre pronto ad aspettarci nei Tabernacoli delle Chiese e nei Tabernacoli viventi dei malati che visitiamo.

A te, Maria, Madre di Misericordia, Regina dei Ministri degli Infermi chiediamo di essere sempre fedeli al nostro SI come lo fosti tu.

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