Pillole Camilliane I – “Con lui il miracolo è l’atto quotidiano”, la storia di P. Thierry e Gregoire

“Pillole Camilliane” è la rubrica che inizia oggi e ci accompagnerà per tutto l’Anno Giubilare.

L’abbiamo voluta perché far conoscere la storia e le opere di noi Camilliani significa far conoscere San Camillo e il suo carisma.

Le opere di carità, le missioni, le storie del nostro Ordine nel mondo. Interviste e racconti di noi eredi di San Camillo. Le testimonianze di chi è sempre presente, laddove c’è l’ammalato e il sofferente.

Iniziamo oggi, in concomitanza con la Giornata Mondiale per la Salute Mentale, con la storia di P. Thierry de Rodellec, ex Superiore della Provincia Francese. Ecco perché:


“Con lui il miracolo è l’atto quotidiano”, la storia di P. Thierry e Gregoire

Thierry de Rodellec

P. Thierry de Rodellec

Thierry de Rodellec, Camilliano della Provincia Francese da ben 21 anni, ha iniziato il suo percorso spirituale nell’accompagnamento alla guarigione interiore in una comunità nei pressi di Parigi, un accompagnamento molto particolare a metà tra la terapia e il conforto spirituale.

Dopo 3 anni come maestro dei Novizi diventa Superiore Provinciale della Provincia Francese, mandato durato 12 anni e che si è concluso nel maggio di quest’anno.

Da questo momento inizia a maturare l’idea di continuare il suo percorso camilliano nel Benin, paese nel quale si è recato, dal 1997 ad oggi, almeno un mese all’anno, ogni anno.

Un desiderio, quello di tornare in Africa, che si lega alla volontà di rincontrare e portare il suo aiuto nei centri per sofferenti psichici creati e gestiti da Gregoire Ahongbonon.

Gregoire Ahongbonon, da molti definito come il Basaglia africano, inizia la sua avventura dopo un pellegrinaggio in Terra Santa.

Al suo ritorno inizia a riunirsi, insieme ad un gruppo di compagni, per pregare (erano gli anni 80 e molti erano i gruppi carismatici, di preghiera, che si andavano formando all’interno della Chiesa Cattolica). Ma G. dopo un breve periodo sente il bisogno di fare altro, di aiutare in modo concreto le persone in difficoltà, così decide di iniziare a far visita ai malati negli ospedali e nelle carceri, un atteggiamento fuori dall’ordinario visto che in questo periodo solo i protestanti visitano i malati, non i cattolici. Ecco perché durante le loro prime visite i pazienti erano molto sorpresi di vederli.

Un giorno, mentre usciva da uno di questi ospedali si trovò di fronte un uomo tutto nudo che cercava del cibo nella spazzatura. In quel momento sentì una voce dentro di sé che gli diceva: “Tu mi cerchi nella Chiesa, nell’eucarestia, nella preghiera. Ma, non vedi, io sono davanti a te e che fai?”

Segue qui.