Tifone Yolanda: SeS-CTF per l’emergenza nelle Filippine – 11 nov 2013

1441585_10151990438295395_293457098_nIl tifone Yolanda (o Haiyan) ha seminato morte e distruzione nelle Filippine. Dopo il terremoto nelle Province di Bohol e Cebu (15 ottobre 2013), un’altra calamità si è abbattuta sull’arcipelago asiatico provocando decine di migliaia di morti. SeS-CTF (Salute e Sviluppo – Camillian Task Force) è intervenuta subito per far fronte all’emergenza con diversi progetti.

Nella provincia di Bohol (SeS-CTF Help Bohol Project) con operazioni di soccorso, inviando fornitura di cibo, acqua e teloni impermeabili; con l’assistenza medica (missione medica, supporto psicologico e forniture mediche) e inizio del recupero delle famiglie (materiali per abitazioni) alle aree di Loon, Maribojoc, Inabanga e Sagbayan. Dettagli degli interventi possono essere visti su Facebook sull’account “THE CAMILLIANS“. L’intervento di SeS-CTF è stato reso possibile attraverso gli sforzi e la calorosa collaborazione della società degli ex seminaristi camilliani a Bohol.

Nelle province Samar e Leyte il tifone è prima giunto su Guiuan, Samar dell’Est, giovedì 8 novembre nella direzione di Capiz. Si è poi diretto verso Tolosa, Leyte; Daanbantayan e Bantayan Island, Cebu e Concepcion, Iloilo la mattina. Nel pomeriggio è approdato al gruppo delle Isole Calamian e Busunga, Palawan prima di lasciare l’area di giurisdizione delle Filippine il pomeriggio di sabato 9 novembre.

A partire dalla mattina del 10 novembre, i decessi segnalati sono stati 151, 23 i feriti e 5 i dispersi, secondo i registri NDRRMC.

Un totale di 982.252 famiglie o 4.450.468 persone sarebbero state colpite in 1.741 barangays (divisioni amministrative del territorio filippino ndr) di 343 comuni in 39 città di 36 province.

Un totale di 101.762 famiglie risultano sfollate.

SeS-CTF (SeS-CTF Help Samar and Leyte) si sta coordinando con la Comunità Camilliana a Calbayog. Una piccola squadra (due infermieri e un medico) è stata impiegata per una rapida valutazione iniziale e coordinarsi con la chiesa locale per la creazione di una rete e una collaborazione.