Il rimpianto dei superstiti

Di Arnaldo Pangrazzi in Missione Salute Anno XXX – N.1 GENNAIO FEBBRAIO

Dire addio a qualcuno comporta un travaglio che varia a seconda di chi ci lascia e del rapporto che si era instaurato. Chi ne viene privato non può ipotizzare un futuro senza questa figura, che può essere un nonno, il padre o la madre, il coniuge, il fidanzato o un amico intimo, il figlio o la figlia.

Ognuna delle figure sopra elencate rappresenta ruoli e legami particolari: quando muore un genitore il cordoglio è per la perdita del proprio passato, perché questa figura rappresenta le proprie radici, il datore della vita quanti hanno trasmesso l’amore i valori.

Quando si perde il coniuge, un fidanzato o un amico intimo, il cordoglio è per la perdita del proprio presente, perché con queste persone si trascorre il tempo, si prendono le decisioni, si sperimentano gli affetti o le ferite, si condividono gli impegni e le sfide.

Quando si perde un figlio o un nipote, la lacerazione è per la perdita del proprio futuro, perché queste figure rappresentano la propria eredità, la realizzazione dei propri sogni e progetti.

Rivisitazione d’un rapporto

È drammatico per un genitore dover dare sepoltura a quella creature che un giorno avrebbe dovuto seppellirlo. L’inversione di questa legge della vita produce un immenso sconforto.

La lacerazione di un legame profondo suscita diverse reazioni in chi resta. Alcuni sono portati ad assolutizzare il valore del defunto con frasi quali: «Lei era tutto per me», «Senza di lui non ha più senso vivere».

Anche se alcune persone rivestono per noi un significato profondo, non si può assolutizzare il valore e, di conseguenza, annullare il senso della propria storia senza di loro.

12928305_10206181695526030_376703669723043417_nAltri non si danno pace per quanto accaduto e sono tormentati da un’infinità di “se” o “ma” che rubano la pace della mente, scombussolando il sonno, inquinano lo spirito. Altri ancora sono immersi nella tristezza e nel vuoto, ma poi apprendono a dire grazie per quanto ricevuto e goduto. Infine, ci sono quelli che sono rammaricati per non aver speso tempo con la persona amata, per aver ignorato i suoi bisogni, rimandato appuntamenti e non averle espresso i propri sentimenti.

Riportiamo il messaggio di un figlio indirizzato alla madre, perché serva di giovamento e ispirazione a quanti lo leggono.

Ieri è stato il giorno più triste della mia vita: ho seppellito mia madre. Quando ho dato l’ultimo sguardo al suo dolce e adorabile volto e ho contemplato i suoi capelli bianchi , ero consapevole di guardarla per l’ultima volta.

In quel momento tanti pensieri mi sono tornati alla mente. Quante volte con mia moglie, di pomeriggio o di sera, le abbiamo portato i bambini, perché li tenesse con lei n modo da permetterci di andare al cinema o alla festa di qualche amico. Lei non ha mai detto di no; mai si è permessa di dire che aveva altri impegni o progetti; o almeno, io non me ne rendevo conto.

Un giorno le avevo promesso di portarla a teatro, visto che le piaceva molto. Ma poi mi dimenticai di comprarle il biglietto.

Una volta, mentre eravamo al panificio, mi accorsi che aveva una maglia un po’ vecchia e consumata. Mi ripromisi di compragliene una nuova. Sapevo che lei, pur avendone bisogno, mai me l’avrebbe chiesta. Però mi sono lasciato prendere da altre cose e cosi mi madre ha continuato a portare quella maglia sgualcita.

Ricordo anche il suo ultimo compleanno. Le avevamo mandato un mazzo di azalee bianche, bellissime, con un biglietto: Ci dispiace di non essere con te in questa occasione, però questo mazzo di fiori ti porta tutto il nostro amore».

Quella sera c’era un programma interessante alla televisione e, più tardi, dovevamo uscire con i nostri amici…

L’ultima volta che ho visto mia madre viva è stato alle nozze di un cugino; si notava che stava invecchiando ed appariva stanca. Allora pensai di mandarla in vacanza dal fratello, che ha una casa al mare.

Cosi avrebbe potuto prendere un po’ di sole e non apparire tanto pallida. Però non lo feci, perché in quel momento avevo cose più importanti da sbrigare.

Ora mi rammarico per tante cose; se potessi riscrivere le pagine del passato le comprerei tutte le maglie del mondo, la porterei al cinema e stare con lei il giorno del suo compleanno. Se potessi tornare indietro, la manderei in vacanza dal fratello e le farei visitare i luoghi dove desiderava andare.

Però, ora è troppo tardi. Lei è in cielo e mi duole il cuore per tante opportunità perdute. Quanto sarebbe stato diverso se avessi letto, prima una lettera come questa!

 In copertina: Credit Youtube: Anathema – Regret (Türkçe Altyazı)