Apertura dell’anno della Vita Consacrata

tavolo vocazionale 29.11.2014 010Sabato 29 novembre 2014, giorno in cui si apre l’Anno della Vita Consacrata, con la solenne Veglia serale nella basilica romana di S. Maria Maggiore, nella nostra Casa generalizia, è stato organizzato un “tavolo per l’animazione della pastorale vocazionale”, con il coinvolgimento di religiosi camilliani delle tre provincie d’Italia, delle religiose Ministre degli Infermi, Figlie di San Camillo ed Ancelle dell’Incarnazione, dell’Istituto secolare Missionarie degli Infermi – Cristo Speranza.

Nel suo saluto introduttivo, p. Leocir Pessini, Superiore generale dei Camilliani, ha invitato a perseverare in questa collaborazione inter-congregazionale, soprattutto tra consacrati animati ed accomunati dal fuoco carismatico di Camillo del Lellis e soprattutto in una stagione della storia che in Italia è segnata da una contrazione delle risorse umane, ma in cui ci viene chiesta una maggiore sinergia soprattutto per una testimonianza più credibile di unità, comunione e fraternità.

Memoria grata verso il passato, passione e compassione per il presente, discernimento intelligente e sapientemente evangelico sono le coordinate che ancora una volta ci vengono proposte – anche da papa Francesco – per rinnovare i nostri otri, per conservare il nostro vino buono, per evitare che diventi aceto, e come tale sia imbevibile da noi e … anche dagli altri!

La testimonianza del confratello p. Bernard Kinvi, impegnato in Centrafrica nell’opera si pacificazione tra fazioni in guerra, soprattutto tra musulmani e non-musulmani, ma anche di accoglienza e di cura dei rifugiati e dei feriti, ha offerto un momento non solo di riflessione ma anche di sano realismo, per il nostro concreto impegno nella storia, affinché possa realmente diventare storia di salvezza.

Laurent Zoungrana, Vicario generale dell’Ordine e incaricato per la Formazione e la Pastorale vocazionale ha accompagnato i partecipanti per tutta la giornata, concludendo con la Celebrazione eucaristica nella nostra chiesa della Maddalena. Ne tardo pomeriggio, i convenuti si sono trasferiti a “S. Maria Maggiore” per partecipare alla veglia di preghiera.

Alla vigilia dell’apertura, questa domenica, dell’Anno della Vita Consacrata indetto da Papa Francesco, si è svolta la veglia di preghiera presso la Basilica di Santa Maria Maggiore con un videomessaggio del Pontefice indirizzato a tutti i consacrati e le consacrate che operano nel mondo.

tavolo vocazionale 29.11.2014 021Svegliate il mondo! Svegliate il mondo!”: è questa l’invocazione che Papa Francesco lancia nuovamente ai consacrati e alle consacrate in occasione della Veglia di preghiera a Santa Maria Maggiore alla vigilia dell’apertura dell’Anno della Vita Consacrata:

“In questa occasione le mie prime parole sono di gratitudine al Signore per il dono prezioso della vita consacrata alla Chiesa e al mondo”.

Il Papa auspica che l’Anno dedicato alla vita consacrata sia occasione per valorizzare in maniera conveniente il dono prezioso della vocazione alla vita consacrata. “Mettete Cristo al centro della vostra esistenza” – dice Papa Francesco – perché “la vita consacrata consiste essenzialmente nell’adesione personale a Lui”. I consacrati e le consacrate facciano in modo di trasformarsi in “memoria vivente del modo di esistere di Gesù, come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli” (cit. Vita Consacrata 22).

E’ un compito arduo – sottolinea Papa Francesco – lasciarsi toccare dalla mano di Gesù, lasciarsi condurre dalla sua voce e sostenere dalla sua grazia. Ma un aiuto si trova nel Vangelo:

“Assumetelo come forma di vita e traducetelo in gesti quotidiani segnati dalla semplicità e dalla coerenza, superando così la tentazione di trasformarlo in una ideologia. Il Vangelo conserverà ‘giovane’ la vostra vita e missione, e le renderà attuali e attraenti. Sia il Vangelo il terreno solido dove avanzare con coraggio”.

La missione dei consacrati e delle consacrate deve essere diretta verso “le periferie dell’uomo e della donna di oggi” – spiega Francesco. Incontrando Cristo, aggiunge il Papa, si arriva all’incontro con “i più bisognosi, i poveri”. Raggiungere le periferie per portare la luce del Vangelo richiede “vigilanza”, ma anche “lucidità” per riconoscerne le complessità, “discernimento”, senza rinunciare ad immergersi nella realtà per toccare la carne sofferente di Cristo nel Popolo (EG, 24):

“Uscite dal vostro nido verso le periferie dell’uomo e della donna di oggi! Per questo, lasciatevi incontrare da Cristo. L’incontro con Lui vi spingerà all’incontro con gli altri e vi porterà verso i più bisognosi, i più poveri”.

Papa Francesco – citando nuovamente l’Evangelii Gaudium (109) – invita i consacrati e le consacrate ad essere “realisti, ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione piena di speranza!”. Su questa missione sarà Maria, la Beata Vergine, modello di ogni discepolo-missionario a vegliare con sguardo materno.

 

Omelia papa Francesco letta dal card. Braz de Aviz durante la celebrazione eucaristica domenica 30 novembre 2014, nella basilica di San Pietro

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