Il messaggio di Madre Zelia in occasione dei 125 anni di fondazione dell’Istituto Figlie di San Camillo

P1010030COME VEDE L’ISTITUTO OGGI?

Carissime sorelle e fratelli,

la mia prima parola in questo momento è di gratitudine al Signore che mi ha chiamata a seguirLo nella Vita Consacrata e specialmente nella famiglia delle Figlie di San Camillo, dove mi trovo propriamente – come sempre – a casa, tanto da non essere mai riuscita a pensarmi felice e realizzata diversamente.

Oggi celebriamo i 125 anni di fondazione dell’Istituto, che vedo e sento come una grande famiglia in continua crescita, in espansione, e con il dono di nuove vocazioni, ora più in alcune parti, meno in altre parti, e, presente in 4 dei 5 Continenti e in 19 Nazioni.

Dal cuore nasce un profondo sentimento di riconoscenza, innanzitutto perché come gli altri carismi nella Chiesa, anche per noi, il carisma che ci è stato dato é una perla preziosa, di inestimabile valore, giacché é un dono del Signore verso di noi e, verso coloro che sono la pupilla e il cuore di Dio: i malati e sofferenti.

Il modo come nascono le perle sono un autentico miracolo. Si formano, in sostanza, da una sofferenza, nel dolore.  L’esempio è espressivo per aiutarci a comprendere come la perla della carità del nostro Istituto è stata formata e fortificata dalle difficoltà e croci fin dalle origini, tanto da suscitare nel Padre Tezza la commovente espressione: “Le opere di Dio devono essere cementate dal dolore e fortificate nel sacrificio”. E queste sue parole trovano riscontro in quelle di s. Camillo: “…questo Crocifisso, -confidava- ha fondato la Religione dei Ministri degli Infermi… mi ha aiutato e consolato… prima Dio e poi questa mia gamba impiagata hanno fondato l’Ordine”.(Spirito di s.Camillo, p. 195).

Lungo questi 125 anni di esistenza, è da sottolineare, l’Istituto si è mantenuto sempre fedele al Carisma in quanto tale, carisma ereditato da S. Camillo tramite i nostri beati fondatori p. Luigi Tezza e Madre Giuseppina Vannini, è sempre stato molto chiaro, e questo grazie a Dio che è fedeltà totale e alle nostre sorelle che si sono impegnate con fervore nell’esercizio della carità, in comunione con i nostri fratelli Camilliani.  Ci sono state e ci sono tuttora, delle ombre, ma anche tante luci di bene. Le prime ci invitano a un serio esame di coscienza, e richiamo alla conversione e richiesta di perdono; le seconde ci portano a ringraziare il Signore perché nella sua bontà infinita, ha fatto anche in noi cose grandi! Dobbiamo dunque riconoscere con gratitudine che il nostro Istituto fa più bella la Chiesa ed essa non sarebbe la stessa senza questo dono di carità suscitato nel suo seno dallo Spirito Santo.

In un linguaggio che ci è famigliare possiamo dire che il nostro Istituto ha sì varie patologie, ma è un organismo sano. Nonostante tutte le sfide che si presentano ogni giorno, io credo che la perla della carità continua e continuerà a brillare oltre i nostri limiti e i nostri  peccati, svelandoci un futuro di speranza.

16403296_1400113630039970_5450838887804138631_oUna speranza che si radica:

  1. Nella santità dei nostri Fondatori e di tante sorelle che ci hanno precedute come un segno della fedeltà di Dio alle sue promesse!!
  2. Nell’impegno di tante sorelle che oggi vivono con fedeltà e amore la loro vocazione, donando ogni giorno, letteralmente, la loro vita nel servizio ai fratelli che soffrono!
  3. Alle tante sorelle giovani che hanno abbracciato con entusiasmo il carisma e che con il loro tipico fervore giovanile danno nuova freschezza all’Istituto!
  4. Alle tante richieste di fondazioni in varie parti del mondo, come segno dell’attualità del nostro carisma!
  5. Nel desiderio di Papa Francesco di avere una Chiesa povera per i poveri e di conseguenza alle tante persone povere, malate, sole assistite dalle nostre sorelle in tutto il mondo, dove l’amore camilliano a coloro che soffrono ci porta ad affrontare molteplici difficoltà, anche economiche, grandi sfide e disagi!

Il mio vivo desiderio è che questa celebrazione giubilare ci rinnovi nell’entusiasmo, ci ricarichi lo spirito perché possiamo riabbracciare con gioia e speranza il dono della nostra vocazione per viverlo nella sua pienezza! Fidiamoci, pertanto alla materna protezione di Maria e l’intercessione di S. Camillo e dei nostri beati Fondatori.

Madre Zelia Andrighetti,fsc