L’Osservatore Romano – Non si arresta l’epidemia di ebola – 28/11/14

Quasi sedicimila casi accertati.

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Ginevra, 27. La comunità internazionale cerca di aumentare l’impe­gno per arginare l’epidemia di ebola che ha colpito dall’inizio dell’anno l’Africa occidentale, ma il contagio… continua a diffondersi. Secondo gli ultimi dati diffusi ieri a Ginevra dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e aggiornati a domeni­ca scorsa, i morti sono già 5.689 su 15.935 casi di contagio accertati. Nei tre Paesi dell’Africa occidentale più colpiti dall’epidemia — Guinea, Sier­ra Leone e Liberia — sono stati registrati seicento nuovi casi nell’ultima settimana. In particolare, secondo l’Oms, la situazione sta peggiorando in Sierra Leone dove meno del 70 per cento dei malati sono stati isolati e dove il numero di persone conta­giate sta crescendo costantemente ed è ormai arrivato a 6.599. Dalla Sierra Leone è arrivato un appello agli Sta­ti Uniti a inviare aiuti militari per arginare la diffusione del virus, re­plicando l’operazione umanitaria che sembra aver dato buoni risultati in Liberia.

Nel frattempo, la missione delle Nazioni Unite per l’emergenza dell’ebola (Unmeer) ha confermato l’ormai imminente apertura di un suo centro anche in Mali, dove il virus è arrivato dalla Guinea e dove due giorni fa le autorità sanitarie hanno confermato due nuovi casi di contagio. La decisione fa seguito al­la visita della settimana scorsa nel Paese del responsabile dell’Unmeer, Anthony Banbury, e a un colloquio tra il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e il presidente maliano, Ibrahim Boubacar Keïta. «L’Unmeer è impegnata a sostenere gli sforzi di risposta all’ebola del Go­verno del Mali», ha assicurato Banbury, sottolineando che «il Paese ha registrato pochi casi per ora e que­sto significa che c’è la possibilità di mettere fine velocemente alla diffusione del virus prima che diventi una crisi vera, esattamente come in altri Paesi».

L’azione dell’Unmeer si concen­trerà essenzialmente lungo tre diret­tive: rafforzare la risposta operativa del Paese, rinforzare il suo livello di preparazione e aiutare il coordina­mento transfrontaliero degli sforzi delle autorità maliane e di quelle della Guinea.

Proprio a Conakry, la capitale del­la Guinea, è atteso oggi il presidente francese, François Hollande, per fare il punto sul dispositivo contro l’epi­demia che ha già causato la morte di 1.200 persone in Guinea e ha avuto pesantissime ripercussioni anche sot­to l’aspetto economico. Hollande ar­riva a Conakry alla vigilia della riu­nione dei Paesi francofoni a Dakar, in Senegal, venerdì e sabato, riunio­ne che tra i temi in agenda ha anche la lotta contro l’ebola.

Sulla questione sembra sul punto di intensificarsi anche l’impegno dell’Unione europea. Fonti della Commissione di Bruxelles citate dal­le agenzie di stampa hanno riferito ieri di un appello ai Governi dei ventotto Paesi membri affinché au­mentino gli sforzi per arginare l’epi­demia, con l’invio in Africa occiden­tale di almeno cinquemila medici, oltre ad altro personale.

Fonte: “L’Osservatore Romano”, venerdì 28 novembre 2014, p. 2. PDF