Storia della Fraternità Camilliana di Piossasco: 30 anni di una grande avventura

copertinaNel 1983, mentre era superiore nella comunità di Genova,  Padre Mimmo (Domenico Lovera) fu incaricato dal Consiglio Provinciale Piemontese di aprire una comunità per l’animazione e la pastorale vocazionale.

Questo  suo ministero, espletato in Torino nei primi anni della sua vita sacerdotale ha dato i suoi frutti:  alcuni giovani – di allora! –oggi sono Religiosi Camilliani!

A partire della frequentazione e dall’animazione spirituale di molti gruppi giovanili, padre Mimmo cercò e trovò un Monastero Cistercense Benedettino ai piedi del Monte San Giorgio di Piossasco a circa 20 chilometri dal capoluogo piemontese.

I primi tempi furono principalmente dedicati a ripristinare e a rendere abitabile il monastero, che versava in pessime condizioni: da quel momento si cominciò a vivere l’accoglienza di molte persone. Iniziarono i gruppi di preghiera e, mettendo in pratica il carisma di San Camillo, padre Mimmo cominciò l’ascolto di persone malate e bisognose di un sostegno ed un accompagnamento  fisico e spirituale.

Arrivarono anche molti giovani in ricerca della loro percorso esistenziale: con l’andar del tempo si progettarono incontri con cadenza settimanale per offrire a tutti una esperienza personale ed intensa – di carattere vocazionale – con la Parola di Dio.

Questi ritiri per un periodo di tempo furono articolati durante i fine settimana, per offrire la possibilità protratta nel tempo della preghiera ed anche dell’incontro e del colloquio di discernimento con padre Mimmo.

Fu tentata anche la strada della piccola comunità residenziale in loco, ma per tale progetto sarebbero necessitate maggiori risorse ed una più intensa presenza dei religiosi camilliani.

Molte vocazioni  alla vita sacerdotale e religiosa hanno trovato terreno fertile di crescita proprio nella “Casa Madre”, così come viene chiamata la nostra comunità dai giovani che sono rinati  proprio in quella piccola cappellina dove tra lacrime e speranza si sono sentiti abbracciati dal Signore, durante il sacramento della riconciliazione, nella preghiera personale, nei colloqui spirituali.

Ricordiamo tra le tante vocazioni quella di una ragazza, ormai Abbadessa nel Monastero Cappuccino di Moriondo; un ragazzo che partito da questa casa a 19 anni è ormai il responsabile di tutte  di comunità per drogati ( quasi una sessantina) che sono sparse in tutto il mondo e che fanno capo alla Comunità Cenacolo di Suor Elvira da Saluzzo; quattro sono le diventate religiose Ministre degli Infermi ed attualmente prestano il loro servizio in Sicilia.

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Faesta San Camillo 2016 Piossasco

Questa Casa vocazionale è anche Casa di Preghiera ed ogni settimana ci sono incontri di lode del movimento Rinnovamento nello Spirito e incontri di preghiera vocazionale con adorazione silenziosa per tutto il pomeriggio, terminando – dopo cena – con la recita del Rosario e la celebrazione eucaristica.

Proprio perché questa è una Casa vocazionale, abbiamo cominciato da anni l’incontro della Fraternità Sacerdotale: ogni 2 mesi molti sacerdoti e diaconi si incontrano soprattutto per viver eun autentico momento di condivisione fraterna.

Qualche volta anche alcuni Vescovi hanno partecipato a questi incontri facendo dono di un loro  insegnamento sui problemi di oggi e per condividere la fede, le gioie e i problemi.

Un’altra attività della Casa è stata fin dall’inizio quella dell’accoglienza, accompagnamento e  formazione di alcuni laici che desideravano consacrarsi con voti privati secondo il carisma di San Camillo. Dopo quindici anni i consacrati sono già una quarantina e il “gruppo consacrati camilliani” è andato ad arricchire la spiritualità e le iniziative di carità della Famiglia Camilliana Laica (FCL).

Ogni mese la FCL si incontra in questa casa per la formazione su alcuni aspetti della spiritualità camilliana e su particolari documenti del magistero della Chiesa.

Tutti i membri si impegnano a vivere la dimensione camilliana del servizio agli ammalati, secondo le proprie possibilità, nel proprio lavoro, in parrocchia, nelle case private, nelle case per anziani o negli ospedali e nelle associazioni AVO  e AVULS (associazione volontariato ospedaliero).

Molti  membri, inoltre, sono un valido aiuto per la conduzione della Casa stessa che non potrebbe esistere senza questa presenza  provvidenziale.

Sono tante le attività della Fraternità San Camillo, ma una in particolare, ne costituisce il profilo speciale e l’anima stessa: molti amici dei Camilliani e membri della FCL si sono impegnati da diverso tempo a pregare in ore notturne e diurne per invocare sante vocazioni che rinnovino l’Ordine di San Camillo.

Piera
della Famiglia Camilliana Laica

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