VIII Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, 8 Febbraio 2022

La forza della cura
donne, economia, tratta di persone


Il tema dell’ ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la  tratta di persone è “La forza della cura donne, economia, tratta di persone”.

La tratta è una delle ferite più profonde inferte dal sistema economico attuale. Ferite che riguardano tutte le dimensioni della vita, personale e comunitaria. La pandemia ha incrementato il “business” della tratta di persone e ne ha acuito il dolore: ha favorito le occasioni e i meccanismi socioeconomici alla base di questa piaga e ha esacerbato le situazioni di vulnerabilità che hanno coinvolto le persone maggiormente a rischio e in modo sproporzionale le donne e le bambine, particolarmente penalizzate dal modello economico dominante. E’ così cresciuto il divario tra uomini e donne.

Secondo il Piano Strategico 20222025 delle Nazioni Unite Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women (UN-Women) a fronte di un miglioramento generale della condizione femminile a livello globale, fino all’arrivo della pandemia, restano significative le disuguaglianze registrate in tutti gli ambiti più importanti della vita sociale: salute, lavoro, educazione, politica. Alcuni dati di seguito riportati sono inequivocabili:

  • il tasso di partecipazione, tra i 25-54 anni, alla forza lavoro è pari al 90 per cento per gli uomini e poco meno dei due terzi per le donne;
  • per 2,7 milioni di donne esistono forti ostacoli di natura legale e giuridica, oltre che culturale, alle pari opportunità lavorative.
  • il divario salariale globale tra donne e uomini è stimato al 23%;
  • le donne svolgo tre volte più degli uomini il lavoro domestico e di cura non retribuito ;
  • le donne tra i 25-34 anni hanno un rischio povertà molto più alto rispetto agli uomini; Nel 2021 si prevede che la ricaduta economica spinga ulteriori 47 milioni di donne e ragazze in estrema povertà, invertendo decenni di progresso.
  • nei parlamenti, in media le donne rappresentano solo un quarto dei seggi;
  • il 30 percento delle giovani donne non studiano, non lavorano, non seguono alcun corso di formazione (mentre per gli uomini giovani è il 13 per cento); i due terzi degli analfabeti nel mondo sono donne;
  • 245 milioni di donne e ragazze over 15 hanno subito una violenza fisica e/o sessuale dal partner nel corso dell’ultimo anno  disponibile;
  • solo il 13% delle misure anti-COVID di tipo fiscale, lavorativo e di protezione sociale hanno riguardato la sicurezza economica delle donne

Secondo le statistiche delle Nazioni Unite sulla tratta di persone (2020 UNODC Global Report on Trafficking in Persons) le donne e le bambine rappresentano il 72% delle vittime della tratta identificate e la percentuale di donne e bambine aumenta significativamente nel contesto della tratta per sfruttamento sessuale; un mercato che rappresenta i 2/3 dei profitti generati dallo sfruttamento.
Di fronte al fallimento di modelli economici basati sullo sfruttamento, le donne sono chiamate ad assumere un ruolo da protagoniste, agenti di cambiamento per realizzare un sistema economico fondato sulla cura delle persone e della casa comune, che coinvolga tutti. La cura è uno stile di vita ed è il modo di amare di Gesù, come ci propone nella parabola del Buon Samaritano (Lc 10, 25-37), ripresa da Papa Francesco nella sua Lettera Enciclica Fratelli Tutti. Prendersi cura per trasformare il rapporto con la natura, le relazioni sociali ed economiche, troppo spesso imperniate su una competizione aggressiva, che soffoca ogni forma di cooperazione e di rispetto per la dignità umana.

L’empowerment della donna non è solo questione di giustizia in termini di pari opportunità, ma anche di ampliamento delle capacità delle risorse umane. Con un maggior coinvolgimento delle donne si possono favorire nuovi processi sociali ed economici: diversi agenti dello sviluppo aprono nuovi orizzonti allo sviluppo stesso. Un sistema che esclude le donne, e tutti i gruppi sociali resi vulnerabili, è un sistema non solo “iniquo”, ma anche “inefficiente”, perché non massimizza la sua capacità di promuovere lo sviluppo umano integrale.

Con la pandemia la società e le istituzioni hanno riscoperto il valore della cura delle persone come pilastro di sicurezza e coesione sociale e l’impegno per la cura della casa comune per mitigare gli effetti avversi del cambiamento climatico e del degrado ambientale, che colpiscono soprattutto i più poveri, e rimuoverne le
cause.

La “forza” della cura è l’unica strada percorribile per contrastare la tratta di persone e ogni forma di sfruttamento.

VISTIA IL SITO: https://preghieracontrotratta.org/documents/2022?lang=it