Conclusa a Roma la “tre giorni di spiritualità camilliana”

OLYMPUS DIGITAL CAMERAÈ più che positivo il bilancio della “tre giorni di spiritualità” che ha visto riuniti da martedì 18 a giovedì 20 marzo i religiosi Camilliani d’Italia, nella Casa generalizia dell’Ordine a Roma.

L’incontro – dal tema Il carisma di Camillo. Un dono prezioso in fragili mani – è stato animato dal cardinale João Braz de Aviz, da monsignor Josè Rodriguez Carballo e da suor Nicoletta Spezzati, rispettivamente prefetto, segretario e sottosegretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, che hanno voluto così manifestare la propria vicinanza all’Ordine nel difficile momento che sta attraversando.

Più di 50 Religiosi Camilliani hanno partecipato all’intenso programma di lavori, iniziato martedì mattina con i saluti del vicario generale dell’Ordine padre Paolo Guarise. A seguire il coordinatore delle iniziative del IV Centenario di san Camillo, fratel Carlo Mangione, ha presentato all’assemblea la “tre giorni” e i suoi obiettivi.

La mattinata di martedì è proseguita con la relazione di suor Nicoletta Spezzati, che si è concentrata sulle sfide dell’anno giubilare camilliano. Da qui ha guidato un dibattito con i presenti, fornendo loro preziose indicazioni sul cammino da seguire nel cammino ordinario e straordinario dell’ Ordine.

Nel pomeriggio ha preso la parola monsignor Josè Rodriguez Carballo, che ha parlato della formazione come ricchezza da valorizzare e intensificare, alla luce della crisi delle vocazioni e dell’internazionalizzazione crescente dell’Ordine. Monsignor Carballo ha spiegato che la formazione è uno stato permanente perché ha come fine l’assimilazione a Cristo, e di conseguenza deve durare tutta la vita. Anche dopo questa relazione si è avviato un proficuo dialogo assembleare, che ha registrato diversi interventi di Religiosi impegnati nella formazione.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da padre Paolo Guarise.

Il programma di mercoledì 19 marzo si è aperto con l’originale relazione del camilliano fratel José Carlos Bermejo, direttore del Centro di Umanizzazione di Madrid, che ha proposto all’assemblea 10 metaforiche “visite mediche”, salutarmente provocatorie, per rinvigorire il proprio operato e la propria vocazione a fianco dei malati.

carticolo1Nel pomeriggio il momento più atteso, con la partecipazione della grande famiglia di san Camillo: Suore figlie di san Camillo, Ministre degli Infermi di san Camillo, Ancelle dell’Incarnazione, Istituto secolare Missionarie degli Infermi Cristo speranza, Famiglia camilliana laica. Le diverse realtà si sono presentate con brevi interventi al cardinale João Braz de Aviz, che ha condotto una riflessione sul carisma della misericordia di san Camillo, e sull’unicità di questo dono per la Chiesa.

Prima di concludere la giornata presiedendo la celebrazione eucaristica, il cardinale ha aggiornato l’assemblea sulla situazione dell’Ordine: ha detto che padre Renato ha rassegnato le sue dimissioni e che seguirà un comunicato della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, in cui si daranno indicazioni sui tempi e la modalità di  celebrazione del capitolo generale. Il cardinale ha  rassicurato tutti con la sua affettuosa e costante vicinanza.

Giorno 20 marzo, in mattinata, i partecipanti all’incontro hanno visitato i “luoghi camilliani” di Roma.

La “tre giorni di spiritualità” – inserita nelle celebrazioni per il quarto centenario della morte di san Camillo – è stata una fruttuosa occasione per confrontarsi sul carisma camilliano e sulla sua eredità nell’odierno mondo della salute, oltre che un modo per cementare l’unità del mondo camilliano in tutte le sue espressioni.

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Cardinale Joao Braz de Aviz: intervento alla tre giorni di spiritualità camilliana