Il dramma e la testimonianza dei giovani eroi missionari camilliani

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P. Pessini in visita fraterna nella missione camilliana i Centroafrica

In occasione della 53ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebra oggi – domenica del Buon Pastore –  vi vogliamo proporre l’editoriale scritto del Superiore Generale p. Leocir Pessini riguardante la coinvolgente testimonianza di consacrazione religiosa camilliana e sacerdotale di due nostri giovani confratelli p. Bernard Kinvi e p. Brice Patrick Nainangue,  animatori della missione di Bossemptele, Repubblica Centroafricana
P. Bernard Kinvi, lo ricordiamo, è tra i finalisti dell’Aurora Prize

P. Leocir Pessini

Nella nuova stagione ecclesiale, inaugurata da papa Francesco e nell’impegno per la rivitalizzazione della vita religiosa, con la celebrazione dell’anno della Vita Consacrata (2015), siamo invitati a compiere un esodo personale e ad andare incontro a coloro che vivono nelle periferie geografiche ed esistenziali del cuore umano.

In questo senso desideriamo segnalare il lavoro svolto durante la guerra civile scoppiata di recente nella Repubblica Centroafricana, da p. Bernard Kinvi e da p. Brice Patrick Nainangue, religiosi camilliani ed animatori della missione di Bossemptele, facente parte della Vice-provincia camilliana del Benin-Togo.

Siamo di fronte ad una realtà terribile e drammatica! I nostri religiosi hanno salvato la vita di migliaia di musulmani, rischiando la loro stessa esistenza. In tempi di pluralismo religioso, in cui si discute della necessità del dialogo interreligioso, i nostri due confratelli ci stanno offrendo un magnifico esempio.

Padre Bernard Kinvi è il direttore dell’ospedale Giovanni Paolo II di Bossemptele. Durante gli scontri, questo ospedale – finanziato dalla ONG dell’Ordine Salute e Sviluppo per l’attuazione di diversi servizi socio-sanitari – la chiesa parrocchiale e la scuola delle suore di Santa Teresa di Torino, sono stati lo scenario del salvataggio di centinaia di rifugiati musulmani che fuggivano dalla guerra civile.

Padre Bernard Kinvi, per questo coraggioso intervento in difesa della vita di oltre 1.500 musulmani, ha ricevuto un riconoscimento internazionale dall’organizzazione Human Rights Watch (HRW). Nei mesi di novembre e dicembre 2014, ha partecipato ad una serie di eventi organizzati a Parigi, a Londra, a Roma e a Ginevra dove gli è stato conferito il prestigioso premio Alison Forges Award, come riconoscimento del lavoro suo e della comunità camilliana.

Padre Kinvi ha trascorso qualche giorno nella nostra Casa Generalizia a Roma, condividendo la sua esperienza anche con noi e con una platea di uditori molto interessata. Ritengo sia doveroso diffondere e condividere questo avvenimento all’interno del nostro Ordine, non solo attraverso la comunicazione interna, il sito web www.camilliani.org e la Newsletter, ma penso sia utile una meditazione ed una ulteriore considerazione di questi fatti. Ho pensato e scritto questo testo a partire dalle pubblicazioni trasmesse al grande pubblico, da diversi giornalisti e dalla grande stampa laica internazionale: è un vero e proprio inno al rispetto e alla tutela dei diritti umani di centinaia di migliaia di persone coinvolte nella violenta guerra civile scoppiata nella Repubblica Centroafricana.

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