La fraternità vissuta e rifiutata. Dialogo mezzo di comunione e incontro tra la fedeltà e tradimento

Ingresso in noviziato di Salvatore Barbagallo Apreda Luca e Mariano Servadei

Messina 24 – 28 settembre 2018

«Quale strada devo prendere? Dipende da qual è la tua meta» con questa citazione di Luwis Carrol, i religiosi della Provincia Sicula-Napoletana hanno accolto l’invito che Gesù fa nel vangelo di Marco – «venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’». A guidarli nell’osservare la meta, non con occhio puramente umano ma con l’occhio di Dio  è stato Mons. Paolo Urso, Vescovo emerito di Ragusa, che lungo il sentiero degli esercizi spirituali, ha sottolineato innanzitutto l’importanza della memoria storica, richiamando l’attenzione su tre verbi, che risuonano nell’Esortazione Apostolica vita consecrata di Giovanni Paolo ii «Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire! Guardate al futuro, nel quale lo Spirito vi proietta per fare con voi ancora cose grandi» (vita consecrata,110).

Ricordare, raccontare, costruire. Costruire attraverso la fedeltà, mediante l’incontro e nel dialogo. «Non temer nulla delle cose che tu soffrirai» (ap. 2, 10), siate fedeli, a Cristo, alla Chiesa, all’uomo del nostro tempo e al vostro istituto, così come lo è stata la Vergine Maria nella ricerca, nell’accoglienza, nella coerenza e nella costanza. Con somma carità nell’incontro con gli ammalati così come Maria nell’incontro con Elisabetta «offriamo […] l’amicizia, l’aiuto, e la testimonianza della carità» (Costituzione e D.G. n 50). I temi trattati sono stati incentrati sulla parola di Dio resa accessibile da numerosi richiami ad articoli della costituzione dei M.I., documenti Pontifici, romanzi e libri di autori non cristiani che insieme alla preghiera e all’adorazione Eucaristica giornaliera hanno consentito una visione varia e sfaccettata della sequela di Cristo.

Il clima di silenzio e di preghiera è stato interrotto dal canto festoso nella celebrazione del vespro di venerdì 28 settembre che ha segnato l’ingresso in noviziato di Luca Apreda, Salvatore Barbagallo e Mariano Servadei. Il rito, svoltosi nella Parrocchia San Camillo di Messina, ha visto i tre giovani, che hanno concluso il periodo di postulandato, chiedere al Padre provinciale, che ha presieduto il rito, e alla presenza di tanti altri confratelli convenuti, e ai fedeli di fare esperienza nel desiderio di seguire perfettamente Cristo nella famiglia religiosa camilliana. I tre neo novizi sono stati accolti nella famiglia religiosa di Messina dove svolgeranno il loro ministero affidati a Padre Hubert Goudjinou maestro dei novizi. Impegnandoci ad accompagnarli con la preghiera, ci complimentiamo con i nostri fratelli perché hanno risposto con generosità alla chiamata del Signore, mettendosi a servizio degli infermi, della Chiesa e dell’Ordine.

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