La vocazione laicale e il carisma di San Camillo de Lellis

Rosabianca Carpene

Il titolo stesso della relazione che mi è stata affidata mi offre alcune indicazioni per approfondire il significato della vocazione laicale, di laici che vivono seguendo il carisma specifico e la spiritualità di San Camillo.

Parliamo di “vocazione” cioè a sottolineare come la nostra vita non sia un vagare a caso, ma ha un indirizzo, un’indicazione della strada da percorrere per vivere la vita con lo sguardo rivolto al bene, testimoni dell’amore misericordioso del Signore, per compiere, durante la vita, il progetto di vita pensato da Dio per noi, nel mondo, per giungere alla meta verso la quale siamo incamminati.

Sappiamo, anche se talvolta fatichiamo a riconoscerli e viverli, che da Dio abbiamo ricevuto molti doni: la vita, la fede, l’incontro con il Signore Gesù che ci indica la via per vivere in pienezza, per vivere con la gioia del Vangelo nel cuore. Per questo dovremmo sempre essere riconoscenti per la gioia profonda che ci abita, come dice l’Esortazione Evangelii Gaudium che inizia così: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”.

Se Cristo è al centro della mia vita, sarò abitata da questa profonda gioia, che nessuno mi potrà togliere; anche nei momenti più difficili e faticosi della vita, anche quando è presente la sofferenza, avrò la pace dentro di me, se saprò affidarmi al Signore, che è Padre…non è un cammino facile, non è neppure automatico ma è possibile vivere così la vita cristiana, nella fede, con la forza della preghiera e della Parola di Dio, con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle che abbiamo accanto, e della comunità cristiana.

La fede dà senso alla vita, la riempie di significato; siamo “chiamati” a realizzare il bene, l’amore, la fraternità nella vita quotidiana. È una vocazione che accoglie, approfondisce e sviluppa il dono della consacrazione battesimale, dell’essere figli di Dio, il dono dello Spirito Santo che ci conferma e rafforza nella fede e nella speranza, il dono dei sacramenti, particolarmente dell’eucarestia.

Nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate di papa Francesco, al n. 15 si legge: Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo. Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile, e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita (cfr Gal 5,22-23). Quando senti la tentazione di invischiarti nella tua debolezza, alza gli occhi al Crocifisso e digli: “Signore, io sono un poveretto, ma tu puoi compiere il miracolo di rendermi un poco migliore”. Nella Chiesa, santa e composta da peccatori, troverai tutto ciò di cui hai bisogno per crescere verso la santità. Il Signore l’ha colmata di doni con la Parola, i Sacramenti, i santuari, la vita delle comunità, la testimonianza dei santi, e una multiforme bellezza che procede dall’amore del Signore, «come una sposa si adorna di gioielli» (Is 61,10). 

 E al n. 11: “Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui (cfr 1 Cor 12,7) e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui. Tutti siamo chiamati ad essere testimoni, però esistono molte forme esistenziali di testimonianza”.

Vocazione laicale: chiamata a vivere la fede, la consacrazione battesimale, nel contesto della vita quotidiana di ciascuno, nella professione, come in famiglia, nell’impegno sociale o politico, nel volontariato come nell’assistenza ad un malato.

Il Concilio Vaticano II, i documenti conciliari, e il Magistero della Chiesa, come pure l’approfondimento biblico e teologico di questi anni ha cercato di mettere in luce, approfondire e sviluppare il significato e il valore della vocazione laicale, riconoscendo uguale dignità ad ogni vocazione, e valorizzando la presenza femminile nella Chiesa. È un percorso in salita, che procede a piccoli passi, talvolta faticosamente nella vita concreta della comunità ecclesiale, con tempi e modalità diverse nelle diverse culture, nelle singole comunità cristiane e chiese locali.

È, anche secondo la mia esperienza, un cammino comunitario di riflessione, di ascolto reciproco, guardando avanti comunitariamente, imparando a cogliere e leggere i bisogni dei singoli e della comunità, nella corresponsabilità anche decisionale per il bene della comunità. Penso proprio alle comunità locali, alle parrocchie, ai gruppi che si fanno carico per esempio dei malati della comunità, o di un ospedale, visitandoli, dando loro assistenza … Ciascuno nella comunità di appartenenza ha il proprio posto, secondo la vocazione ricevuta, ma ricordando che il primo mandato del cristiano è l’annuncio, l’evangelizzazione (cfr. Lc 9,1-6).

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