Madonna della Salute e il beato Paolo VI

(Breve riassunto del discorso tenuto dal beato Paolo VI – quando era Arcivescovo a Milano – il 16 novembre 1955 nel Santuario S. Camillo di Milano, in occasione della festa della Madonna della Salute).

Paolo VI

Paolo VI

La devozione alla Madonna fa accorrere tanti fedeli, che si riuni­scono attorno al suo altare con frequenza e spontaneità straordinarie. Eppure Essa può suscitare due obbiezioni. La prima è quella di coloro che dicono che si ricorre alla Madonna solo nel momento del bisogno, quando c’è da chiedere qualcosa che non riusciamo a conquistare con le nostre forze. L’altra è quella che definisce la pietà verso Maria SS.ma una pietà interessata, volta al conseguimento di beni materiali.

La prima obbiezione è evidentemente formulata da chi non è pra­tico del clima cristiano, ed è facile demolirla. Quando noi ci rivolgiamo a Maria perché ci soccorra nei nostri bisogni, riconosciamo anche la sua bon­tà e il suo potere. Andiamo a Lei perché è grande, affermando così che un uomo è tanto più grande quanto più ha ricevuto da Dio. E nello stes­so tempo La lodiamo perché ci ama e ci compiacciamo della sua grandez­za e della sua bontà. Le nostre richieste perciò tornano ad onore della Madonna: Essa è la Madonna della Salute; è tanto grande, che Dio L’ha inserita nel piano della Redenzione, cosicché oggi Essa ha una parte importantissima nella nostra salvezza.

Quanto alla seconda obbiezione, è quanto mai naturale che l’uomo si rivolga alla Madonna nel momento del dolore. Quando soffriamo, noi siamo tanto soli; soli a soffrire le limitazioni che ci vengono dai nostri ma­li fisici; ed è logico che allora cerchiamo qualcuno a cui rivolgerci, ed è bene che ci rivolgiamo alla Madonna.

A Lei che è bellissima e dolcissima l’uomo deve andare quando si sen­te solo e addolorato. Tutti soffriamo: e la nostra preghiera si deve allar­gare a tutti quelli che soffrono. Quanto più sarà estesa, tanto più sarà gradita a Maria SS.ma, che ci ama tutti come figlioli. È una preghiera che deve comprendere noi stessi e il nostro prossimo, tutti quelli con cui abbiamo vincoli di prossimità. A questo proposito non ci sono confini. Le comunicazioni umane richiedono mezzi materiali e sono per­ciò limitate; potranno ampliarsi coi ritrovati della tecnica, per cui si potrà, oltre che parlare direttamente, scrivere e telefonare con velocità sempre maggiore e a distanze sempre più grandi. Ma ci saranno sempre dei limiti.

Santino della Madonna della Salute di Milano

Santino della Madonna della Salute di Milano

Le comunicazioni soprannaturali avvengono invece in una sfera superiore e non hanno confini: possiamo, per la Comunione dei Santi, unir­ci perfino con coloro che vivono nell’aldilà misterioso. Così deve essere am­pia la nostra preghiera e ci deve educare a pensare che nulla vale di quel­lo che noi facciamo, se non serve ad attuare il piano di Dio. Ci sono ma­li spirituali ben più grandi di quelli fisici, per i quali noi non preghiamo; d’altra parte le grazie riguardanti la nostra salute fisica Dio le concede con somma libertà.

Tutti abbiamo visto dei poveri ammalati andare a Lourdes, a Loreto… a chiedere la salute del corpo e non ottenerla; tornano forse con l’a­marezza di aver subito una sconfitta? No! Essi tornano con una pace e con un senso di accettazione, con una speranza che è adesione al piano di Dio, nel quale consiste la nostra salvezza. Questo senso di pace lo dà la Madonna, ed è per questo che Essa si può chiamare veramente nel senso più pieno MADONNA della SALUTE.

Fonte: “Vita nostra” 1955, pp. 592-593.

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