Sant’ Annibale Maria Di Francia ritorna tra i Camilliani a Roma

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Questa mattina – giovedì 16 maggio 2019 – un centinaio tra religiosi Rogazionisti, collaboratori e studenti delle loro istituzioni educative in Italia, si sono incontrati nella nostra chiesa della ‘Maddalena’ per un evento celebrativo e di preghiera alla luce del carisma e della spiritualità del loro fondatore sant’ Annibale Maria Di Francia (Messina, 5 luglio 1851 – Messina, 1 giugno 1927).

Sant’Annibale è il fondatore, a Messina, delle congregazioni dei Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle Figlie del Divino Zelo.

Di nobile famiglia messinese, rinunciò a tutti i suoi beni, si adoperò con particolare dedizione agli orfani distendendo a tutti i poveri le mani misericordiose di Dio: trascorse molto tempo nel degradato quartiere Avignone aiutando poveri e malati: è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.

Il suo legame con i Camilliani è piuttosto profondo e si intreccia in modo indissolubile con la storia provvidenziale della reliquia del cuore di san Camillo: sant’Annibale a Messina aveva portato avanti il ricordo dei padri crociferi (camilliani), acquisendo l’orfanatrofio fondato proprio dal camilliano padre Sollima e aveva gelosamente conservato il reliquario con una porzione del cuore di S. Camillo, che, con il ritorno dei Camilliani nella città siciliana, restituì all’Ordine.

Questa insigne reliquia del cuore di san Camillo rimase a Napoli per quasi tre secoli, fino a quando i Superiori della Provincia Siculo-Napoletana ne fecero dono all’Ordine.

Reliquia del cuore di San Camillo conservata a Messina

Giovanni Califano, napoletano, che aveva accompagnato San Camillo nelle ultime ore della sua vita e per il quale nutriva un grande affetto, il giorno stesso della sua morte, insieme a due medici dell’ospedale di Santo Spirito – il dott. Girolamo Bianchi e il dott. Michele Ercolini – autorizzò l’autopsia sul corpo del Fondatore, per indagare la causa della sua morte. In questo contesto, maturò l’dea di asportare il cuore per preservarlo ‘in segreto’, come ‘memoria viva’ da consegnare alla comunità di Napoli.

Califano, trasferito successivamente a Messina, non voleva separarsi dalla reliquia del suo amato Fondatore, ma non ne voleva privare neppure la comunità napoletana. Pertanto, con l’autorizzazione del Superiore, si prese la risoluzione di asportare un lembo del cuore, il lobo sinistro, creando una seconda reliquia del cuore, che venne traslata a Messina, tra marzo e aprile del 1616 dallo stesso p. Califano, nominato anche Superiore della comunità (1616-1617).

Questa reliquia rimase nella chiesa di San Camillo fino al 1866, quando con il regio decreto venne sanzionata la soppressione degli ordini religiosi, tra cui i ‘Crociferi’. L’edificio venne confiscato e demolito. Molti degli arredi sacri di questa chiesa, tra cui il reliquiario con il lembo del cuore di San Camillo sono stati raccolti da p. Giuseppe Sollima, conservati in una cassa e custoditi da due dei suoi fratelli per diversi anni, fino al 1890.

Questa reliquia è conservata in ottimo stato fino ad oggi, presso la parrocchia San Camillo de Lellis.

La Reliquia del Cuore di San Camillo all'Ospedale Militare Celio di Roma

Cuore di San Camillo conservato a Roma – Casa Generalizia

Con la soppressione degli ordini religiosi da parte del regio governo italiano, tra cui anche i padri crociferi, nel 1890, p. Annibale redasse una supplica al Cuore di Gesù per il ritorno dell’Ordine dei padri Crociferi a Messina. Per 25 anni, il giorno 18 di ogni mese (la data della festa liturgica di San Camillo prima della riforma del concilio Vaticano II) egli ha pregato e si è fatto portatore dei desideri della gente con queste parole: «Noi vi supplichiamo affinché vi degniate nella vostra infinita carità di far risorgere questi ministri degli infermi e di mandare in questa città veri figli di San Camillo, che abbiano zelo, carità, umiltà e tutte le virtù del loro santo Fondatore, in modo che attraverso il loro ministero molte anime possano essere salvate e confortare il vostro Divin Cuore». I Camilliani ritornarono a Messina nel 1905. La comunità camilliana (Crociferi) di Messina è stata fondata nel 1599. San Camillo per ben sette volte visitò Messina, tanto da essere stato acclamato come co-patrono della città.

In occasione del III centenario della morte di San Camillo, invitato dai Camilliani per animare la novena in suo onore, il 17 luglio 1914, l’allora sacerdote Annibale Maria di Francia così predicava: «O Camillo! O singolare eroe della carità! O Angelo consolatore e salvatore degli infermi e dei morenti! Noi ci prostriamo ai tuoi piedi, e da parte tua ringraziamo la Infinita Bontà, che ti creò e ti predestinò per elevare ad istituzione la grande carità della religiosa assistenza degli ammalati e dei moribondi. … E a Te rendiamo grazie, che ci hai dati i tuoi figli due volte: dapprima quando ancora eri peregrino in questa terra, e poi ai dì nostri dopo la loro totale scomparsa. E come potremo degnamente ringraziarti per averci dato il tuo amantissimo cuore, diviso tra Napoli e Messina»?