Un giorno nel passato: la beatificazione di San Camillo.

imagesCon breve pontificio del 7 Aprile 1742 (AGMI 2321), si stabilisce che la solenne beatificazione di S. Camillo si sarebbe svolta il giorno 8 aprile, seconda festa di Pasqua, nella Basilica Vaticana. Per la circostanza il Vicario di Roma, papa Benedetto XIV, aveva accordato un’indulgenza plenaria per tre giorni a tutti i fedeli che confessati e comunicati avessero visitato una chiesa dei Ministri degli Infermi.

Il popolo romano, affezionato alla Santa memoria del Beato, come notano gli atti e il Breve stesso della Beatificazione, accolsero con gioia ed entusiasmo l’evento tanto atteso.

La Basilica Vaticana ornata per l’occasione destò straordinaria ammirazione. La porta esteriore e i loggiati della Facciata erano addobbati da preziosissime tappezzerie e damaschi che fregiavano il gran medaglione raffigurante il Beato Camillo, sostenuto in alto da spesse nuvole ed Angeli, dipinto in atto di riguardare la Croce Santa, simbolo molteplice di fede, predestinazione, vittoria e stemma dell’Ordine; “l’opera del celebre Signor Bichierari è di altezza palmi cento venti”.

Entrando nella Basilica, all’ingresso del gran portico  di S. Pietro, anch’esso ornato dai più famosi arazzi di Raffaello, all’interno della porta maggiore un altro grande medaglione vedeva rappresentato uno dei miracoli che più avevano impressionato Roma pochi anni prima ottenuto per merito del Beato.

Ma ecco che il momento più emozionante si avvicina quando, durante la funzione, otto Cardinali con l’intervento del Cardinal Guadagni, Proprefetto della Congregazione dei Riti e dei Consultori della medesima, apparvero nella Cappella destinata alla funzione, a cui presiedeva il Cardinal Mosca, con tutto il Capitolo della Basilica, dei Generali degli Ordini e i più qualificati soggetti di Ordini ecclesiastici e secolari. Arrivati al posto loro assegnato, il postulatore recitò una elegante orazione latina, al termine della quale, esibì al Cardinale Proprefetto il Breve di Beatificazione, che fu letto dal pulpito. Alla fine della lettura, cori di musici intonarono il “Te Deum”, accompagnati dal suono di quattro organi e vari strumenti ai quali faceva eco il fragore degli spari di mortai e cannoni esplosi a belvedere dalle guardie svizzere, il tutto accompagnato da un intreccio armonioso di rulli di tamburi, e squilli di trombe a dimostrare l’entusiasmo del popolo romano.

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Particolare della Bolla di beatificazione di San Camillo conservata nel Museo della Casa Generalizia a Roma

La messa solenne fu celebrata dal Cardinal Vicario, all’arrivo del Papa nella Basilica, il P. Generale e il P. Procuratore si fecero avanti offrendo al Pontefice un’immagine di raso guarnita di merletti d’oro con Vita e Compendio del Beato, ricoperte ambedue di velluto con ricami in oro e arme papale anch’essa in oro. Espressero a Sua Santità i ringraziamenti e la gioia incommensurabile che tutto l’Ordine provava per aver promosso e portato sempre avanti, ancor prima di essere Papa, la causa di Beatificazione. I Ministri degli Infermi dispensarono poi sia alle autorità presenti, che ai fedeli, migliaia di immagini, compendi della Vita del Beato Camillo, e miracoli del loro Fondatore. Degna di nota, oltre alla presenza di molti principi che si trovavano a Roma, fu la partecipazione di Sua Maestà Britannica coi Reali Infanti, che dopo essere intervenuti alla Messa solenne in San Pietro si recarono presso la Maddalena a rendere omaggio al Beato, a loro furono offerte dal P. Procuratore Generale dell’Ordine tre copie della vita di San Camillo, riccamente legate con immagini di seta merlettate d’oro finissimo.

I solenni festeggiamenti continuarono con il triduo solenne dal 29 aprile al primo maggio del 1742 , lo stesso Papa Benedetto XIV nel primo giorno celebrò la messa con la nota devozione e ammirazione speciale che nutriva per il nuovo Beato.