14 Luglio 2022 – Omelia del Superiore Generale

Giovedì 14 luglio 2022, in occasione della festa di San Camillo de Lellis, nella Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio, il neo Superiore generale, p. Pedro Tramontin, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica.

P. Pedro ha ringraziato Dio per averci donato San Camillo, per la sua storia di conversione e per l’esempio che ci ha lasciato.

Si è soffermato sul concetto di santità che è l’incarnazione nella storia dell’annuncio di Gesù. Il Superiore ha sottolinenato che: “Nel contemplare la vita dei santi scopriamo che esistono tre costanti: un amore profondo per la Sacra Scrittura, per l’Eucarestia e per l’umanità. Nella loro vita il centro di tutto è la misura in cui Cristo è diventato il centro della loro esistenza. Anche per San Camillo è andata cosi. La sua vita di ragazzo avventuroso che viene toccato dalla grazia di Dio e che poco a poco si lascia scolpire, plasmare.

San Camillo fu un santo del suo tempo – continua p. Pedro – Camillo incarnava il contrasto del suo tempo. Era ricco e povero, nobile e diseredato, peccatore e credente. Dimostrò di essere un genio nella comprensione e nella pratica della carità. Pur soffrendo l’infermità nel suo corpo si dimostrò capace di sostenere la debolezza e l’infermità degli altri. Fu un umile e convinto accusatore di se stesso mentre veniva esaltato da coloro che lo circondavano. Divenne e rimane un Santo e un Benefattore per l’Umanità.

È stato un grande riformatore, perché ha riformato il modo di guardare il malato. Ci ha lasciato delle regole scritte su come prendersi cura di loro, ci ha insegnato che bisogna curare le ferite del corpo e anche le ferite dell’anima. Ci ha insegnato a guardare la necessità umana.”

Il Superiore generale ha concluso con un auspicio: “Il nostro desiderio oggi è che chi lo conosce, chi conosce la sua vita e la sua storia possa trovare inspirazione e che possa seguire Gesù amando i fratelli e sorelle, soprattutto quelli ammalati e bisognosi.”

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