Il 12 giugno 1964 moriva lo studente camilliano Nicola D’Onofrio, affetto da un male incurabile. Il ragazzo, spentosi ad appena 21 anni, nell’ultimo periodo della sua vita diede prova di matura ed evidente santità, come riconosciuto dalla Chiesa che nel 2000 ha aperto per lui il processo di beatificazione.
Nato 1943 a Villamagna (al confine con Bucchianico), Nicola (per tutti “Nicolino” D’Onofrio) già da piccolo aveva espresso il desiderio di diventare camilliano, nonostante il parere contrario dei genitori. Dopo essere riuscito a convincerli, nel 1955 si trasferisce nello studentato camilliano di Roma, dove si fa notare per le sue doti intellettuali e spirituali. Dopo cinque anni comincia il noviziato e nel 1961 emette i 4 voti di povertà, castità, obbedienza e assistenza agli ammalati, anche a costo della vita. Alla fine del 1962 inizia a manifestare i segni del tumore che gli sarà diagnosticato qualche mese dopo. Affronta le dolorose terapie con straordinario coraggio e forza d’animo. Intanto la sua formazione religiosa prosegue: il 7 ottobre 1964 è previsto che emetta i voti solenni, ma i superiori capiscono che gli resta poco tempo da vivere. Per questo domandano alla Santa Sede l’autorizzazione ad anticipare la cerimonia, che si svolge il 28 maggio. Nicolino muore il 12 giugno 1964, dopo quasi due anni di sofferenze. Sepolto inizialmente nella tomba di famiglia, dal 1979 riposa nella cripta del santuario di San Camillo a Bucchianico.
Il 5 luglio 2013 Papa Francesco lo ha proclamato venerabile. A Nicola D’Onofrio sono intitolate la casa di spiritualità a Bucchianico e la casa di formazione camilliana presso l’Istituto Giovanni XXIII di Mangano (Catania).
Nel 50esimo della sua morte, sono previste celebrazioni a Bucchianico e a Roma e a Villamagna, per ricordare questo luminoso esempio di santità camilliana. L’anniversario della “nascita al cielo” di Nicolino coincide con quello del fondatore dell’Ordine San Camillo, che si ricorderemo il 14 luglio prossimo.
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