Pregare è raccontare la propria storia a Dio, con i sentimenti che accompagnano il proprio patire e il proprio sperare. L’orazione è il filo misterioso che scandisce il proprio dialogo con Dio, con gli altri, con sé stessi. La preghiera spontanea diventa farmaco che purifica la mente e l’interiorità dell’orante, talvolta conducendolo a trasformare la “dis-grazia” in “grazia”. Il sussidio propone un felice connubio tra l’espressione della parola, linguaggio del cuore, e il contributo dell’immagine, linguaggio dell’anima, quali percorsi spirituali nel tempo della sofferenza.
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