Camillo Cesare Bresciani: il Poeta dell’Immacolata

L’8 dicembre 1854 un atto solenne si compiva in S.Pietro di Roma.

di Luciana Mellone

Pio IX, circondato da uno stuolo grandissimo di cardinali, vescovi, abati, in comunione con essi, con la bolla Ineffabilis Deusdefiniva solennemente dogma di fede la dottrina che afferma la Vergine essere stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, per singolare privilegio di Dio ed in virtù dei meriti di Cristo.

A solo un anno di distanza, nel dicembre del 1855, il padre Camilliano Camillo-Cesare Bresciani, definito il cantore dell’Immacolata che dedicò spesso suoi versi alla Madre Celeste, pubblica le sue prime canzoni in occasione del triduo solenne celebrato dai CC. RR. Ministri degli Infermi in Santa Maria del Paradiso in Verona nei giorni 30 e 31 dicembre 1855 e 1 gennaio 1856.[1]

Il p. Luigi Artini nel presentare le Canzoni sull’Immacolata del p. Bresciani al Vescovo di Verona, Mons Benedetto De-Riccabona, così si esprimeva:

“Ci precede nel religioso fervore e nella festiva esultanza il Padre Comune di queste case  Lombardo-Venete il veneratissimo nostro Padre Camillo Cesare Bresciani nostro Vice Provinciale e Prefetto della Casa Professa, che a soddisfare la fede ferventissima del suo cuore dettava le due canzoni, che m’è onorevole e dolce offerire a V.S. Reverendissima quale attestato di congratulazione per l’effetto favorevole, che ottiene il suo saggio e piissimo divisamento nell’onorare Maria Immacolata Concetta. In queste Canzoni a Nostra Donna troverà il Pio ed il Letterato che usa santamente delle lettere al servizio della Pietà, troverà il sacerdote venerando che parla con senno teologico ed il Poeta, che ringiovanito, direi, nella sua fantasia pel mirabile avvenimento nel seno della Chiesa Cattolica, supernamente ispirato canta le Glorie di quella Vergine …”

Il p. Bresciani è uno dei Tre grandi Amanti di Maria Immacolata[2], definito a ragione il Poeta dal p. Balbinot, in una conferenza tenuta in occasione del 350° anniversario della prima professione dei Chierici regolari Ministri degli Infermi a Verona nel 1941.

Primo è San Camillo, definito il Devoto dell’Immacolata che affermava: “per Maria Santissima ho ottenuto quanto di grazie mi ha concesso Iddio” e ancora  “Guai a noi peccatori se non avessimo questa grande avvocata in cielo, essendo Lei la tesoriera di tutte le grazie che escono dalle manidi sua Divina Maestà” e il p. Novati, il teologo, che ereditò dal Santo Fondatore tutto l’affetto ardentissimo per la Madonna Immacolata.

 

[1] Bresciani, Camillo Cesare, Canzoni a nostra donna per la sua Concezione Immacolata definita dogma di fede. Verona, Vicentini e Franchini 1855 AGMI 1048. SCARICA QUI IL TESTO

[2] Balbinot, Ermenegildo, Tre Grandi Amanti di Maria Immacolata: San Camillo de Lellis, il Devoto; P. Giovanni Battista Novati, il Teologo; P. Camillo Cesare Bresciani, Il Poeta. Verona, San Giuliano, 1941. AGMI 4155/2  SCARICA QUI IL TESTO