Delegazione in Kenya – Inaugrazione della parrocchia S. Camillo di Nyamarambe

di p. Paolo Guarise

Il 5 settembre 2020 abbiamo preso in carico una nuova parrocchia: si chiama St. Camillus Nyamarambe Catholic Parish. Il nome deriva dal piccolo centro di Nyamarambe che si trova a tre chilometri di distanza dall’ospedale di Tabaka. Se non fossimo stati presenti a Tabaka negli ultimi 44 anni, non avremmo mai ricevuto un regalo simile. La parrocchia di Nyamarambe, infatti, ci è stata donata dalla diocesi di Kisii in riconoscenza del fedele e diuturno lavoro svolto in tutti questi anni. Il Vescovo di Kisii, Mons. Joseph Mairura Okemwa, dovendo dividere la parrocchia di Tabaka in due parti, essendo diventata troppo grande, ha pensato che non ci poteva essere Istituto più meritevole di quello dei Camilliani a cui affidare questa nuova parrocchia.

Una parrocchia con 17 chiese

L’inaugurazione è avvenuta per mano del Vescovo stesso, nel corso della quale è stata benedetta la chiesa, la cui costruzione non è ancora del tutto conclusa; è stata aperta ufficialmente e benedetta la casa parrocchiale; intanto si è inserito il nuovo parroco, il camilliano P. Reauben Njagi Kawai. Nel corso della celebrazione eucaristica, a cui hanno preso parte svariate centinaia di persone e diversi politici della zona, il Delegato Provinciale P. Dominic Mwanzia ha tenuto a chiarire che questa nuova parrocchia non è del Vescovo Mons. Mairura e nemmeno del parroco, bensì dei Camilliani, per sottolineare che è la comunità di Tabaka – e per esteso i Camilliani del Kenya – che si è assunta il compito di ottemperare alle diverse necessità del popolo di Dio che fa parte giuridicamente a questa parrocchia S. Camillo.

Non sappiamo esattamente quanti siano i parrocchiani, però sappiamo che la parrocchia madre è costituita da ben 17 out-stations e cioè chiese satellitari, il cui numero ci dà un’idea dell’estensione del territorio parrocchiale, nonché della densità della popolazione (che è la più alta di tutto il territorio nazionale). I fedeli sono felici di appartenere a questa nuova parrocchia perché ora i chilometri da fare per raggiungere la chiesa madre sono stati sensibilmente ridotti rispetto a prima che dovevano recarsi fino a Tabaka.

Ministero parrocchiale camilliano

A supporto di questa scelta di ministero camilliano, concordato dai confratelli nel corso di un’assemblea generale che ha avuto luogo un anno fa, c’è da dire che questa parrocchia può, a buon diritto, essere considerata una creatura dell’ospedale di Tabaka e che, come ha sottolineato il Delegato P. Dominic, sarà portata avanti dalla comunità di Tabaka. Inoltre, c’è da dire che per conservare la sua natura pastorale di servizio ai malati, la parrocchia può assumere la cappellania dell’ospedale governativo che si trova a 300 metri di distanza dalla chiesa.

Tra le altre tre parrocchie gestite dalla Delegazione del Kenya, due sono impegnate in attività sanitarie: la parrocchia di Our Lady Help of Christians di Ndundu, che ha a suo carico un centro di salute, e la parrocchia di St. Peter di Kwihota, che per ora gestisce un dispensario in vista di stabilire un centro di salute all’interno dell’area parrocchiale. Queste due parrocchie appartengono all’arcidiocesi di Nairobi e si trovano nell’hinterland della capitale del Kenya.

La rimanente parrocchia gestita dai Camilliani è la St. Camillus de Lellis Parish di Rodi Kopany, situata sulla strada che da Tabaka porta a Karungu, che per ora non annovera attività specificatamente sanitarie. Questa parrocchia appartiene alla diocesi di Homa Bay. In tutte e quattro le parrocchie che amministriamo c’è ampio spazio per esercitare il ministero camilliano, a motivo del crescente numero di malati che risiedono a domicilio per la mancanza di mezzi nel pagare le cure ospedaliere, o perché sono giunti alla fase finale della malattia. Se volessimo fare un report statistico sulla modalità di ministero esercitato dai Camilliani in Kenya, dobbiamo dire che lavoriamo in due opere nostre (Tabaka e Karungu), esercitiamo il lavoro di cappellani in quattro cappellanie ospedaliere e in una cappellania universitaria. A breve scadenza è prevista l’assunzione di un’altra cappellania in un ospedale gestito dalla diocesi di Kisumu.

Paolo Guarise