Dopo quattro secoli San Camillo torna ad Ischia

Il 23 marzo scorso, nell’ambito delle celebrazioni del IV centenario della morte di San Camillo de Lellis, si è tenuta  nella diocesi di Ischia una conferenza sul tema “Il carisma di San Camillo nel mondo”, organizzata da padre Antonio Puca in accordo con Sua Eccellenza, Monsignor  Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, e con la grande disponibilità di don Agostino, parroco della parrocchia “Santa Maria delle Grazie in San Pietro” di Ischia Porto, sede dell’evento.

La giornata è stata preceduta da scrupolosa preparazione organizzativa per consentire alla reliquia del cuore di S. Camillo, custodita nei giorni precedenti in una parrocchia di Messina, di giungere sull’isola di Ischia per l’occasione.

La reliquia del Santo ha viaggiato da Messina fino a San Giorgio a Cremano con Giovanni Campo, presidente della Famiglia camilliana laica della Provincia Siculo-napolentana, e da San Giorgio a Cremano fino alla Chiesa  Santa Maria Delle Grazie in San Pietro di Ischia con padre Antonio Puca.

L’accoglienza  della reliquia del cuore di S. Camillo da parte dei fedeli  ischitani è stata calorosa e carica di tanta devozione al Santo, che nell’isola ha suscitato molte vocazioni camilliane nel corso dei secoli passati.

Inutile dire che dell’affetto e della devozione al Santo da parte dei fedeli  ha beneficiato anche chi ha consentito al cuore di san Camillo di giungere in quei luoghi  che Egli aveva calpestato durante la sua vita terrena. Il breve soggiorno è stato caratterizzato da vero rapporto fraterno, come fra persone che si conoscono  da sempre e che vivono gli stessi ideali.

La reliquia del Santo è stata esposta sull’altare maggiore, vicino al quadro di san Camillo presente in quella chiesa, collocato per l’occasione ai piedi  dello stesso altare.

La conferenza, con la chiesa gremita di devoti, è iniziata con l’intervento in  collegamento via Skype del camilliano ischitano missionario ad Haiti padre Crescenzo Mazzella, che ha salutato  familiari e compaesani presenti in chiesa e ha illustrato come il carisma di san Camillo si attua in quella povera terra lontana, dove la popolazione riesce a stento a procurarsi un solo pasto al giorno. Ha confermato che l’opera dei Camilliani è apprezzata e richiesta in molte realtà, ma purtroppo i mezzi sono scarsi e le braccia poche.

Chiuso il collegamento con Haiti, ha preso la parola padre Antonio Puca, che ha illustrato, seguito con viva attenzione dai presenti, la vita di san Camillo e la diffusione del suo carisma prima in Italia e poi nel mondo, fino ai giorni nostri. Notevole effetto nei presenti ha suscitato  quando, in dialetto napoletano, ha riportato l’episodio di Camillo che a Napoli  perdette  la “camisella”  per pagare un debito di gioco.

Successivamente il presidente della Famiglia Camilliana Laica della Provincia Siculo-Napoletana Giovanni Campo ha illustrato come san Camillo, fin dalla fondazione del suo istituto, avesse  pensato alla collaborazione dei laici formando un gruppo di uomini pii che affiancassero i Ministri degli Infermi  nel servizio ai poveri e ai malati, e come solo dopo il Concilio Vaticano II la Famiglia Camilliana Laica sia stata istituzionalizzata e si sia diffusa nel mondo.

Infine ha concluso i lavori della conferenza Sua Eccellenza Monsignor Pietro Lagnese, che ha ringraziato il Signore per la presenza  della reliquia di san Camillo e dei camilliani, che ha permesso di riflettere e riscoprire il carisma di questo grande apostolo della carità.

La giornata si è conclusa con la concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Lagnese e padre Puca, animata dai canti del coro parrocchiale, e con il bacio finale alla reliquia del Santo.

Giovanni Campo