Gli operatori della pastorale sanitaria

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P. Allan Chavez, camilliano

Parlare degli operatori della pastorale sanitaria significa parlare dei discepoli missionari di Gesù Cristo e della sua Chiesa, della sua missione di guarigione e di salvezza. Nella Chiesa, comunità risanatrice, tutti quanti sono operatori pastorali. I Vescovi “circondino di una carità paterna i poveri e gli ammalati” (Christus Dominus 13).

I Presbiteri “abbiano cura specialmente dei malati e dei moribondi, visitandoli e confortandoli nel Signore” (Presbyterorum ordinis 6).

“Vi invito, cari presbiteri, a non risparmiarvi nel dare loro cura e conforto. Il tempo trascorso accanto a chi è nella prova si rivela fecondo di grazia per tutte le altre dimensioni della pastorale” (Benedetto XVI, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale del Malato 2010).

Ai Cappellani di una struttura sanitaria: “Gli viene affidata la cura pastorale di un gruppo particolare di fedeli: malati, familiari, lavoratori e professionisti della sanità. Il suo compito principale consiste nell’annunciare la Buona Novella e nel comunicare l’amore redentore di Cristo a quanti soffrono nel corpo e nello spirito, accompagnandoli con amore solidale”. (Lettera degli Operatori Sanitari, 131-132).

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Centro de Humanización de la Salud

I Diaconi siano misericordiosi e diligenti specialmente con coloro che soffrono, seguendo l’esempio del Signore Gesù che si è fatto servo di tutti (cf. Lumen gentium 29).

I Religiosi e le Religiose “siano fedeli al carisma della carità misericordiosa nei confronti degli infermi”. “Siate vicini agli ultimi e agli abbandonati, praticate l’accoglienza, promuovete e sostenete tutte le iniziative per il servizio a coloro che soffrono” (Giovanni Paolo II, IV Conferenza Internazionale sull’AIDS, 1990).

I Laici mettano in pratica “la misericordia verso i poveri e gli infermi con le cosiddette opere caritative” (…) “ovunque vi è chi afflitto da tribolazioni e da malferma salute … la carità cristiana deve cercarli e trovarli, consolarli con premurosa cura e sollevarli porgendo loro aiuto” (Apostolicam actuositatem 8).

Gli Infermi non soltanto siano i destinatari dell’amore e del servizio della Chiesa, ma anche soggetti attivi e responsabili dell’opera di evangelizzazione e di salvezza: “Tutti e ciascuno lavoriamo nell’unica e comune vigna del Signore” (Christifideles laici 55).

Pertanto, se la missione di essere guide pastorali dei fedeli spetta a coloro che ricevono il sacerdozio ministeriale, la missione di essere testimoni dell’amore di Dio attraverso la vicinanza, il dialogo, la preghiera, l’accompagnamento e l’esercizio della carità è tipica di ogni battezzato e, in modo speciale, di coloro che professano il carisma della misericordia, sull’esempio di Gesù buon samaritano.