I dieci comandamenti (non scritti) di Camillo de Lellis

11986522_10205118828586162_8779489063059199802_nIn Alessandro Pronzato, Un cuore per il malato. Camillo de Lellis, Gribaudi, Sondalo (So), 1983, pp. 391

Io sono il malato tuo padrone e signore:

  1. Onorerai la dignità e la sacralità della mia persona, immagine del Cristo
  2. Mi servirai, come madre affettuosa e tenerissima, con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza, con tutta la fantasia, con tutte le forze e con tutto il tuo tempo.
  3. Ricordati di dimenticare te stesso
  4. Non nominare il nome della carità invano. Parlerai di preferenza con i piedi, le ginocchia e soprattutto con le mani
  5. Non commettere distrazioni
  6. Non uccidere la mia speranza con la fretta, l’impreparazione, l’indelicatezza, l’irritazione, l’impazienza
  7. Mi considererai un tutto. E tu ci sarai tutto in quello che fai. Perciò non rinchiudermi in una cartella clinica e non nasconderti dietro il tuo ruolo professionale
  8. Non sconsacrare il tuo cuore con il pensiero del denaro
  9. Desidera fortemente la mia guarigione. Mettiti bene in testa che sono entrato all’ospedale per uscirne, sano, il più presto possibile.
  10. Non esitare a rubare il mio peso, a impossessarti della mia sofferenza. Quando non puoi togliermi il dolore, almeno condividilo.

.. E quando avrai fatto tutto quello che devi fare, quando sarai stato ciò che devi essere, quando non ti sarai tirato indietro di fronte a nessuna incombenza fastidiosa e a nessun compito ripugnante… non scordare di ringraziarmi