Il Crocifisso di San Camillo e il Simbolo della Croce Rossa Camilliana

Nel cuore della spiritualità camilliana, la Croce assume un significato profondo, simbolico e trascendente. Non è solo un segno di salvezza, ma un potente emblema di speranza, servizio e carità. Per San Camillo de Lellis, fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, la Croce non è mai stata vista come un semplice simbolo religioso, ma come una guida viva e operante nel suo cammino di dedizione ai malati e ai sofferenti.

Una figura centrale in questa visione della Croce è il Crocifisso che San Camillo portava con sé, e che trovò nell’ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma. Questo crocifisso, che San Camillo custodiva con grande devozione, divenne per lui un segno di speranza e di forza. Non solo rappresentava la Passione di Cristo, ma in quei momenti di turbamento spirituale e fisico, si trasformava in un messaggio vivente di consolazione.

Un episodio emblematico che racconta l’intensa relazione di San Camillo con questo Crocifisso avviene quando, disperato e incerto sulla sua missione, si inginocchia davanti ad esso, cercando conforto. Fu allora che sentì, come un abbraccio divino, le braccia del Crocifisso aprirsi verso di lui, e una voce che gli diceva: “Vai avanti, pusillanime! L’opera è mia, non tua; non aver paura, coraggio.” Questo incontro misterioso e spirituale segnò una svolta decisiva nella vita di San Camillo, confermando che il servizio ai malati non era solo un compito umano, ma una missione divina.

Nel cuore del Giubileo Camilliano, ricordiamo come il Crocifisso di San Camillo continui a ispirare la nostra missione. La Croce Rossa Camilliana, simbolo di tutto l’Ordine, rappresenta la dedizione alla carità, alla misericordia e alla cura degli altri, proprio come San Camillo ha fatto nella sua vita, mettendo la Croce al centro della sua vocazione di servizio.

Oggi, come allora, la Croce ci invita a vivere il nostro impegno quotidiano con rinnovata speranza e fede. Come San Camillo, siamo chiamati a guardare al servizio dei malati e dei sofferenti non solo come un atto di cura fisica, ma come un atto di amore che trascende la sofferenza e si fa strumento di salvezza e redenzione.

In questo Giubileo Camilliano, siamo chiamati a vivere la Croce nella nostra vita quotidiana, come un segno di speranza e di amore, proprio come lo è stato per San Camillo. La nostra missione continua, portando luce e amore nei luoghi più oscuri della sofferenza, testimoniando l’incontro con Cristo in ogni malato che incontriamo.

“La speranza non delude” (Rm 5,5) e ci invita a seguire il cammino tracciato da San Camillo, che con il suo cuore aperto e il suo impegno instancabile ha reso la Croce un simbolo di vita e di speranza per i malati di tutto il mondo.