“Ciascuno dev’essere fedele
alla vocazione propria,
al proprio dono, alla propria identità:
ognuno dev’essere se stesso
quale Dio lo vuole
e la Chiesa lo riconosce.
Gli Associati sono nati
dalle radici della stessa pianta
ed è una gioia veder crescere
“nuovi polloni”,
altre persone sensibili agli stessi valori,
alla stessa “missione”.
(Germana)
La spiritualità dell’Istituto e lo spirito della “missione” sono condivisi con i nostri Associati: Collaboratrici “Cristo Speranza” e Comunità Familiari “Cristo Speranza”.
Il documento della Chiesa “Cum Santissimus” già nel 1948 aveva affermato la possibilità di avere Associati; il Codice di Diritto Canonico del 1983 (can. 725) ne precisa la fisionomia. Così anche il nostro Istituto ha associato a sé altri fedeli che, chiamati da Dio nel proprio stato di vita, si impegnano a tendere alla vita evangelica seguendo la spiritualità dell’Istituto e a partecipare alla “missione”, secondo un proprio Progetto di vita riconosciuto dall’Istituto.
Attualmente vi sono due rami di Associati:
1. le Collaboratrici “Cristo Speranza” si impegnano a rispondere in progressiva fedeltà alla chiamata personale, per realizzarsi in pienezza nell’amore, qualunque sia il loro stato di vita: nubile, coniugata, vedova o comunque rimasta sola. Condividono la missione della Chiesa, cercando di essere attente in tutti i modi a chi è nel bisogno, per portare Cristo a quanti soffrono, e vivere così la specifica missione di misericordia, di annuncio evangelico e di speranza, propria dell’Istituto.
2. le Comunità Familiari “Cristo Speranza”, unite dal sacramento del matrimonio e arricchite dall’esperienza della vita familiare, dell’amore reciproco e dei figli, tendono a vivere la loro realtà nello spirito delle Beatitudini, per essere testimoni di Cristo. Nello spirito della “missione” verso chi soffre cercano di scoprire e valorizzare il senso cristiano delle sofferenze e delle angosce che gli uomini vivono; si impegnano in particolare ad accostare famiglie in stato di sofferenza e disgregazione, cercando di offrire loro, in Cristo, sostegno e speranza nelle difficoltà del cammino.
Per vivere in progressiva fedeltà la chiamata personale e per realizzarsi in pienezza secondo il loro progetto di vita, gli Associati si impegnano a crescere secondo il Vangelo, anche attraverso l’aiuto di chi vive la medesima spiritualità.
Oltre alla preghiera personale e all’ascolto della Parola di Dio,
- utilizzano gli strumenti formativi che il gruppo si propone per crescere nella spiritualità e nella “missione”;
- cercano di vivere in pienezza la propria realtà personale, di famiglia o di coppia come occasione di crescita, in apertura agli altri;
- sono attenti alla parola della Chiesa, in particolare sui problemi della vita sociale e della sofferenza;
- si impegnano come cristiani, personalmente o in gruppi ecclesiali, in qualsiasi ambiente, gruppo, associazione, per collaborare a costruire una società secondo il Vangelo.
Per divenire Associato è necessario:
- riconoscere in sé la chiamata di Dio, ossia un dono specifico dello Spirito Santo;
- sentire profondamente il desiderio di condividere la spiritualità di speranza e impegnarsi a viverla, soprattutto nella “missione” a servizio di coloro che soffrono;
- aderire al “progetto di vita”, che esprime il carisma e che è riconosciuto dall’Istituto;
vivere in comunione con gli altri Associati e con le Missionarie, nella comune spiritualità e “missione”.
I Camilliani su Facebook
I Camilliani su Twitter
I Camilliani su Instagram