Le reliquie del Santo nella sua terra natale: un pellegrinaggio giubilare tra memoria, carità e speranza
Dopo tredici anni dalla prima storica traslazione, il corpo di San Camillo de Lellis si prepara a fare ritorno a Bucchianico, il suo paese natale. Un evento straordinario, dal forte valore ecclesiale e devozionale, che si inserisce nel programma dell’Anno Giubilare della Speranza, e che coinvolgerà l’intera comunità camilliana, la regione Abruzzo e centinaia di fedeli da tutta Italia.
La traslazione avverrà giovedì 24 aprile 2025, con un momento solenne presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena a Roma, dove abitualmente riposano le spoglie del Santo. In presenza della comunità camilliana e dei rappresentanti del Vicariato di Roma, sarà aperto l’altare che custodisce la teca reliquiaria, secondo la prassi canonica. A seguire, un tempo di venerazione e preghiera segnerà l’inizio del pellegrinaggio.
Il giorno successivo, 25 aprile, le reliquie giungeranno a Chieti, dove saranno accolte alle 16.30 in piazza Trento e Trieste. Seguirà una solenne processione verso la cattedrale di San Giustino, dove l’arcivescovo monsignor Bruno Forte presiederà la celebrazione eucaristica. In serata, alle ore 20:00, il corpo del Santo farà il suo ingresso a Bucchianico, tra le vie principali del borgo, per poi raggiungere la piazza San Camillo. La liturgia pubblica culminerà alle 22:30 con la traslazione ufficiale nella cripta del Santuario di San Camillo de Lellis, dove inizierà la venerazione dei fedeli.
La reliquia rimarrà a Bucchianico fino al 30 novembre 2025, prima domenica di Avvento, per un tempo di grazia che sarà scandito da momenti di preghiera, pellegrinaggi, celebrazioni e catechesi.
«Si tratta di un momento di particolare importanza per la città di Bucchianico, per l’arcidiocesi di Chieti-Vasto e per tutta la regione Abruzzo, di cui San Camillo è illustre cittadino e patrono», spiegano congiuntamente il sindaco Renzo Di Lizio e il rettore del Santuario padre Germano Santone. Un’occasione di rinascita per il territorio e per i tanti devoti che riconoscono in San Camillo una guida spirituale e una testimonianza concreta di misericordia.
Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, il sindaco Di Lizio ha dichiarato: «È un onore per la nostra città poter riabbracciare il nostro concittadino più illustre. San Camillo è parte viva della nostra identità, e il suo ritorno rafforza un legame che non si è mai spezzato».
Il presidente del consiglio comunale, Mirco Iezzi, ha sottolineato l’impegno collettivo dietro l’organizzazione: «Dietro questo evento c’è un grande lavoro di squadra. La nostra comunità è pronta ad accogliere pellegrini e fedeli da ogni parte d’Italia».
Anche il Superiore Generale dell’Ordine dei Camilliani, padre Pedro Tramontin, ha voluto evidenziare il significato universale dell’evento: «San Camillo è conosciuto in tutto il mondo, ma è partito da qui, da un piccolo comune dell’Abruzzo. Il suo ritorno a casa è un’occasione per riscoprirne il valore, soprattutto per chi vive qui e forse lo conosce meno. È un sogno iniziato in piccolo, diventato grande: oggi siamo presenti in 38 paesi con oltre 30.000 collaboratori».
Il vicario dell’Arcidiocesi di Chieti, don Nicola Del Bianco, ha inserito l’evento nel contesto dell’Anno Giubilare: «Il Giubileo è un anno di rinascita. E da chi ripartire se non da San Camillo, rivoluzionario della carità che ha inventato ciò che oggi chiamiamo ospedale? Chieti, che lo scelse come patrono già dieci anni dopo la sua morte, gli rende oggi un omaggio doveroso».
L’assessore alla Cultura Angela Polidoro ha illustrato il programma del 25 aprile, che vedrà il coinvolgimento delle istituzioni civili, religiose e di tutta la cittadinanza. Un momento solenne e popolare, insieme. Infine, padre Walter Vinci, postulatore dell’Ordine camilliano, ha ricordato: «Bucchianico ha dato i natali a un gigante della carità. Essere camilliani oggi significa portare avanti la sua eredità con il cuore di madre per curare gli ultimi, i fragili, gli ammalati. È un momento importante per tutta la comunità camilliana e per Bucchianico».
In un tempo segnato da nuove fragilità e bisogno di speranza, la presenza di San Camillo nella sua terra d’origine si fa segno visibile della carità che non conosce confini, della cura che nasce dall’amore evangelico.
Come recita lo slogan dell’evento: “Il Santo più abruzzese, il più abruzzese dei Santi”.
San Camillo torna a casa. E lo fa per restare nel cuore di tutti.