Siate misericordiosi come il Padre

imagesdi p. Rosario Messina

Dio Padre, paziente e misericordioso. E’ proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza. Infatti in una preghiera liturgica la Chiesa ci fa pregare: ”O Dio che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono”. Dio infatti sarà per sempre nella storia dell’umanità come Colui che è presente, vicino, provvidente, santo e misericordioso “Paziente e Misericordioso” è il binomio che ricorre spesso sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento per descrivere la natura di Dio. Nel Salmo 103,3-4 è scritto:” Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia”. Nel Salmo 146,7-9:” Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite…Il Signore sostiene i poveri, ma sconvolge le vie dei malvagi”. Inoltre il ritornello:” Eterna è la sua misericordia” viene ripetuto ad ogni versetto del Salmo 136, mentre si narra la storia della rivelazione di Dio. Dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come “Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà”(Es.34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina.

Gesù Cristo, volto della misericordia del Padre. Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona ci ha rivelato la misericordia di Dio. La missione che ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. “Dio è amore” (1Gv 4,8-16), afferma per la prima e unica volta in tutta la Sacra Scrittura l’evangelista Giovanni. Gesù, dinanzi alle moltitudini di persone che lo seguivano, vedendo che erano stanche e sfinite, smarrite e senza guida, sentì fin dal profondo del cuore una forte compassione per loro (cfr Mt.9,36). In forza di questo amore compassionevole guarì i malati che gli venivano presentati (cfrMt.14,14), e con pochi pani e pesci sfamò grandi folle (cfr Mt.15,37). Dopo aver liberato l’indemoniato di Gerasa, gli affidò questa missione: “Annuncia ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te” (Mc 5,19). Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù ha rivelato la natura di Dio come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia. Conosciamo queste parabole, tre in particolare: quella della pecora smarrita e della moneta perduta, e quella del padre e i due figli (cfr Lc 15,1-32). In queste parabole, Dio viene sempre presentato come colmo di gioia, soprattutto quando perdona. In esse troviamo il nucleo del Vangelo e della nostra fede, perché la misericordia è presentata come la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono. Ma da un’altra parabola, inoltre, ricaviamo un insegnamento per il nostro stile di vita cristiano. Provocato dalla domanda di Pietro su quante volte fosse necessario perdonare, Gesù rispose:” Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Mt.18,22). E questo per imitare il Padre che ci perdona sempre; infatti Gesù conclude, riferendosi al credente che non è disposto a perdonare: “Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello”(Mt 18,35).

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