Christma Nee Afric – New Edition 2021

CHRISTMAS NEE AFRIC – NEW EDITION 2021

I CANTI DI NATALE PIU’ TRADIZIONALI COME NON LI AVETE MAI ASCOLTATI

DAL 26 NOVEMBRE DISPONIBILE SU SPOTIFY, Itunes e sulle principali piattaforme digitali

Si tratta di una rielaborazione di alcuni canti natalizi tra i più tradizionali,con sonorità africane e parti aggiunte, all’interno dei brani, cantate in dialetto morè da p. Modeste Ouedraogo. Un’idea nata da Mauro Spenillo e P. Sergio Palumbo, che ha avuto più volte l’occasione di recarsi in Africa dove i camilliani sono presenti da oltre 50’anni nello Stato del Burkina Faso (Paese dall’uomo integro.  Gli interventi musicali e vocali in questo disco appartengono principalmente alla cultura e al dialetto del BURKINA FASO. Alla luce di questa idea discografica è nato, nel 2010, il progetto ARSPOP ( Artisti per la solidarietà tra i popoli). Un progetto che ha avuto la collaborazione di diversi artisti di fama internazionale.

Il titolo di questo progetto ruota tutto intorno alla particella “NEE” che in dialetto morè (uno dei 16 dialetti del Burkina Faso), appartenente all’etnia dei “mossì”, ha una valenza relazionale e comunionale e più marginalmente antropologica. Infatti “nee” vuol dire con, per, in. In questo caso, “nee Afric”  – con l’Africa –  non è riferito soltanto al continente, alla posizione geografica, ma specificamente agli uomini, indica il legame tra le persone; il desiderio di condividere con l’latro.  E’ interessante che la radice di nee viene dalla parola morè “needa”, l’uomo inteso come essere e da “neesala” , l’uomo inteso come mistero che sfugge  alla comprensione razionale.

Oltre alla elaborazione originale dei canti natalizi più noti come “Adeste Fideles”, “Astro del Ciel”, “Fermarono i cieli”, “Tu scendi dalle stelle/Quann nascette Ninno”, “Bianco Natale” “In notte Placida”, “Cantano i cherubini”, “E tu Betlemme” e un brano natalizio della tradizione burkinabé, nel disco sono presenti tre inediti (Palumbo, Spenillo, Ouedraogo).

Wennaam”, cantato in lingua morè dal sacerdote camilliano e biologo P. Modeste Ouedraogo, Il testo è una preghiera di invocazione a Dio per chiedere il dono della sapienza con uno sguardo particolare a quanti stanno vivendo la stagione della malattia. Il testo si conclude con una richiesta a Dio, da parte dell’orante, di ascoltare la sua preghiera.

Bet-Lehm casa di pane” con Mauro

Testo ispirato a uno dei romanzi più riusciti del noto scrittore napoletano Erri De Luca, “In Nome della madre” che mette in risalto la vicenda umana della storia di Maria. E’ senza dubbio il brano più cantautorale del disco, anch’esso, naturalmente, colorato da ambientazioni musicali africane. In particolar modo da un incisivo fraseggio di Kalimba, suonata dal percussionista Leonardo Laurita. Canzone in duetto con Mauro Spenillo, cantautore napoletano, legato per anni al progetto “Principe&SocioM”, il duo che ebbe il suo esordio a Sanremo 2001 con il brano “TargaoNA” e che gli aprì loro la strada a diverse collaborazioni, da E. Gragnaniello a Ornella Vanoni e tanti altri.

“Wuuseem Songo” con Modeste Ouedraogo

E’ un testo che nella prima parte (cantata da P. Modeste in dialetto morè) si rifà a quel brano del Vangelo di Lc 4,18, quando Gesù, entrato nella sinagoga, legge le parola del profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me…” (Is 61,1). La seconda parte de testo, cantata in italiano da P. Sergio Palumbo conferma quelle parole del profeta lanciando un ulteriore messaggio di speranza che evoca la pace, la libertà, la conversione personale per sperare in un mondo migliore. Anche se separato in 2 tracce, il brano continua nella traccia successiva con la Corale More de la Paroisse Saint Camille di Ouagadougou: un intreccio in crescendo di voci africane a suon di percussioni.