La Valle dell’Inferno: L’Inizio del Giubileo Camilliano e il Cammino di Speranza

San Giovanni Rotondo, 2 febbraio 2025 – Oggi, nella suggestiva Valle dell’Inferno, ha avuto luogo l’evento centrale delle celebrazioni di apertura dell’Anno Giubilare Camilliano. La Valle dell’Inferno, simbolo profondo della conversione di San Camillo, ha accolto una numerosa partecipazione di fedeli e membri della Famiglia Camilliana, in un’atmosfera di grande spiritualità e devozione. Questo luogo, carico di storia e di significato, è stato il teatro ideale per un momento che segna non solo l’inizio di un anno giubilare, ma anche un rinnovato impegno verso i valori fondanti del carisma camilliano: la carità, la compassione e il servizio ai malati.

La giornata è iniziata con una commemorazione eucaristica presso l’Ara Votiva, il luogo dove San Camillo, nel 1575, ha vissuto la sua storica conversione. Questo atto di fede e di profonda riflessione è stato il preludio alla solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Edoardo Menichelli, che ha guidato la liturgia con grande reverenza e partecipazione. Al suo fianco, il Superiore Generale dell’Ordine dei Camilliani, P. Pedro Tramontin, insieme ai Consultori Generali, ha ricordato a tutti i presenti il significato di questa giornata che non solo celebra la storia di San Camillo, ma rinnova l’impegno di tutta la Famiglia Camilliana a portare il carisma camilliano nel mondo contemporaneo.

La celebrazione è stata un momento di profonda unione, non solo tra i membri della Famiglia Camilliana, ma anche con la comunità di San Giovanni Rotondo e con tutti coloro che sono impegnati, a diverso titolo, nell’opera di assistenza e cura dei malati. La Valle dell’Inferno, che è diventata per San Camillo un luogo di redenzione e di incontro con Dio, continua oggi a rappresentare un punto di riferimento spirituale per chi sceglie di seguire il suo cammino.

L’apertura dell’Anno Giubilare Camilliano è stata, dunque, anche un invito a vivere in maniera concreta il carisma camilliano, un carisma che da 450 anni si esprime nell’assistenza agli ammalati, nella dedizione verso i più bisognosi e nella testimonianza quotidiana dell’amore di Dio.

La mattinata è proseguita con la solenne concelebrazione presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie che ha visto la partecipazione anche di numerosi fedeli e rappresentanti delle istituzioni locali, e che hanno voluto unirsi in questo momento di grande significato spirituale. Durante la messa, è stata ricordata l’importanza di riscoprire la centralità del servizio ai malati nella vita cristiana, come esempio tangibile di come il carisma camilliano continui a ispirare e a guidare l’azione della Chiesa nel mondo.

“Il cuore di San Camillo ha sempre battuto per gli ultimi, per i malati e per chi è nel bisogno. Oggi, 450 anni dopo la sua conversione, siamo chiamati a seguire il suo esempio, ad essere segno di speranza per chi soffre, accogliendo ogni giorno la sfida del servizio con amore e dedizione”, ha sottolineato il Cardinale Menichelli nel suo omaggio a San Camillo e alla sua opera.

Concludendo la giornata, il Superiore Generale ha invitato tutti i presenti a portare il carisma di San Camillo nelle proprie vite, ricordando che la vera ricchezza della vita cristiana sta nel servire con amore e umiltà. “Seguire San Camillo significa portare avanti un servizio che non è mai un peso, ma sempre una grazia. Ogni gesto di carità, ogni atto di servizio è un passo nel cammino verso il cuore di Dio”, ha affermato P. Pedro Tramontin.

Il Giubileo prosegue a Manfredonia

Domani, 3 febbraio, le celebrazioni si sposteranno a Manfredonia, dove si concluderà questa prima fase dell’Anno Giubilare. A Manfredonia, si celebrerà un altro importante momento del Giubileo, con una celebrazione che segnerà l’inizio della missione dei Camilliani per l’anno in corso. La città, anch’essa legata alla vita e alla storia di San Camillo, ospiterà eventi significativi che proseguiranno la riflessione sulla sua vita e il suo carisma.

Conclusione

L’Anno Giubilare Camilliano non è solo un momento di celebrazione storica, ma un’occasione di spiritualità rinnovata e di impegno concreto verso i malati e i sofferenti, in continuità con l’opera di San Camillo. Siamo chiamati a riscoprire la bellezza della missione camilliana e a renderla presente in ogni gesto quotidiano. In questo cammino di fede e speranza, siamo tutti invitati a essere segno della misericordia di Dio, portando la luce della sua carità nelle nostre vite e nelle nostre azioni.