Martedì 18 giugno pellegrinaggio di cinquanta religiosi Camilliani del Nord Italia nella chiesa di San Paolo a Casale

Articolo apparso Giovedì 13 Giugno 2019 sul giornale “Segni dei Tempi”

Foto di Voltinum

I religiosi furono a Casale dal 1829 al 1989 – Messa con il Vescovo

Martedì 18 giugno nella chiesa di San Paolo si avrà il raduno annuale della fraternità dei Padri Camilliani, che per la prima volta si svolge in Piemonte. La scelta ha un sua motivazione. Si vogliono consolidare i rapporti dei religiosi della nuova Provincia Nord Italia. Veramente le intese e gli interscambi tra religiosi piemontesi e lombardo-veneti sono sempre stati frequenti e affiatati. Non solo, si è scelta la casa di Casale e rievocare una pagina della sua storia e ricordare in particolare la nascita della Provincia piemontese.

Il decreto della sua erezione è stato firmato il 28 agosto 1834 dal Card. Giuseppe Morozzo Della Rocca, vescovo di Novara e visitatore e delegato apostolico di tutti gli ordini regolari esistenti nel Regno di Sardegna. La sede di Casale ha avuto un ruolo fondamentale. Era il punto di riferimento per la costituzione della Provincia autonoma, voluta dallo stesso cardinale Morozzo.

I Padri Barnabiti Regolari di San Paolo

La chiesa di San Paolo sorse per volontà dei Barnabiti, Regolari di S. Paolo decollato, i quali erano venuti a Casale nel 1571. La Chiesa, la casa religiosa e la grande scuola annessa, furono costruiti dai Padri Barnabiti su progetto dell’Architetto Lorenzo Binago dei Barnabiti di Milano.

I lavori iniziarono nel 1586 e terminarono dopo soli otto anni, nel 1594. L’interno a croce greca ampia, con cupola circolare, ricorda la forma grandiosa delle chiese romane del 500. Vi sono pregevoli quadri di grandi dimensioni, una ventina: di Guglielmo Caccia e di Giorgio Alberini, suo miglior allievo, del fiammingo Francesco van Casteel e del bolognese Ercole Graziani. La Chiesa può contenere circa 400 fedeli, che nelle grandi solennità, come durante la notte di Natale, sono anche superate. Strettamente legata all’apostolato religioso fu l’intensa attività che barnabiti svolsero nel campo educativo: nata per l’insegnamento dei principi della dottrina cristiana, la scuola barnabita, la prima in città, allargò nel tempo la sua funzione pedagogica assorbendo l’asse culturale umanistico. Frequentò il loro liceo, per un semestre, il giovane Luigi Gonzaga, figlio del Marchese, che abitava al palazzo del governatorato in via Cavour. A quel tempo, la chiesa non era ancora stata costruita e il giovinetto frequentava la chiesa di Sant’Ilario, vicina al castello. Nei primi anni dell’ottocento, nel 1804 Napoleone a Casale aveva confiscato, tra gli altri beni ecclesiastici anche la chiesa di San Paolo col successivo passaggio al demanio, mandando via i padri barnabiti che per 200 anni avevano svolto la loro missione educativa e lasciando nell’abbandono gli immobili. Dopo la caduta di Napoleone, si verificava la necessità di riaprire al culto la splendida chiesa, che i padri barnabiti, privati della scuola che era diventata scuola elementare (l’attuale scuola San Paolo), non erano più disposti a officiare.

I ministri degli infermi di San Camillo

Sì penso ai Padri camilliani, che avevano un ospedaletto a Occimiano, a 10 km da Casale e infatti nel 1829 aprirono la loro casa i padri Crociferi di San Camillo de Lellis, che provvidero nel 1841 al primo restauro completo della Chiesa. Una seconda soppressione nel 1866 porto la chiesa a far parte del patrimonio comunale fino al 1942 quando fu data in diritto d’uso alla diocesi. Le cronache riferiscono come i Camilliani si siano impegnati in diverse località della Liguria e del Piemonte: A Genova, Torino, Mondovì. La casa di Casale, nonostante sia sorta nel 1829, in data recente rispetto a Genova ed altre case, si presenta come un punto di lancio che si fa risalire alle origini dell’Ordine stesso. È sorta infatti in un contesto, dove era arrivato lo stesso San Camillo. Piemonte e Liguria sono state teatro dell’attività assistenziale dei primi Camilliani. San Camillo ha visitato più volte l’ospedale del Pammatone a Genova fino ad un anno prima della morte. La presenza di religiosi piemontesi e liguri accompagna i primi passi dell’Ordine, e nonostante non ci fossero strutture locali dell’istituto eccettuata la casa di Genova. Il legame con Genova spiega la presenza della chiesa di San Paolo di una nicchia votiva, ancora oggi oggetto di devozione, con la statua della Madonna della Guardia che è venerata a Genova. I padri camilliani hanno operata a Casale dal 1829 al 1989. Nei 160 anni hanno svolto una mirabile pastorale verso gli ammalati, non solo dalla comunità facente parte della chiesa di San Paolo con il servizio a tutta la città, ma estendendola alla cappellania del nuovo ospedale Santo Spirito dal 1939. Poi gradualmente la riduzione dei religiosi portò all’ inevitabile conclusione della presenza all’ospedale negli anni ‘70 e poi alla chiusura della comunità presso la chiesa di San Paolo a fine anni ‘80. L’ultimo religioso, padre Guido Giambruno, con il consenso dei Superiori e della diocesi di Casale ottenne l’escardinazione e il passaggio nel clero diocesano, così continuò nella mansione di rettore della Chiesa fino alla morte, avvenuta il 4 febbraio 2001.