Luigi Tezza e il carisma dell’affabilità

Era il 4 novembre 2001 quando papa Giovanni Paolo II proclamò Beato P. Luigi Tezza,
Fondatore della Congregazione delle Figlie di San Camillo insieme alla Beata Giuseppina Vannini nel 1892

La santità non è un’attività esteriore, bensì quella dimensione dello spirito che sa ispirare, caratterizzare e sostenere l’azione. Padre Tezza è stato proclamato beato non per le sue illuminazioni profetiche e neppure per l’intensità e l’ampiezza del suo ministero. Lo è stato, invece, per il suo amore straordinario a Dio e per l’ardore apostolico che ha caratterizzato la sua vicenda umana. A testimoniare siffatta verità stanno gli scritti riguardanti la sua persona, ai quali non soltanto rimando, ma invito ad accedere con la curiosità di un lettore che non ha mai sentito parlare di lui.

Padre Tezza concepì la Provvidenza come una realtà divina con cui collaborare più che come una sorgente da cui attendersi tutto passivamente. Con questi presupposti donò tutto sé stesso la causa del Vangelo e attuò un programma di azione indefessa che lo vide Fondatore prima, ed assistente poi, delle sue “amate” Figlie.

Benché impervio il cammino, occorreva abbandonarsi nelle mani della Provvidenza. Il seme è oggi cresciuto, l’Istituto Figlie di San Camillo si è sviluppato e ora conta anche tante comunità, cariche di dolce promesse, in tutto il mondo.

Diamo, allora, uno sguardo all’uomo, alla sua personalità sulla quale la grazia di Dio ha potuto lavorare e innestare il suo progetto divino ed eterno.

Questo approccio vuole solo essere uno stimolo per rivedere la figura del Servo di Dio anche dal punto di vista umano.

Dalle testimonianze su Luigi Tezza apprendiamo che era un uomo “bello, occhi dolcemente luminosi, mani aristocratiche, labbra designate per il sorriso e la simpatia, esuberante, amico”; “di contegno dignitosamente nobile e parola eloquente” (…) il suo occhio vivo e buono rifletteva la tenerezza del suo cuore. La sua parola piena d’unzione sapeva trovare la via del cuore e guadagnarlo irresistibilmente”, delineare la sua personalità non è semplice, data la sua ricca articolazione e l’impossibilità di avere conferme da interazioni dirette.

La famiglia d’origine, per ogni persona è matrice di una formazione psicologica che va al di là delle relazioni fra ruoli e regole. Alcuni aspetti risultano particolarmente importanti da approfondire nella vita e nell’operato del religioso: la sua dolcezza e affabilità (anche e soprattutto nei modi di esprimersi) accompagnata da creatività, tenacia e generosa donazione.

Per il primo aspetto, e parliamo quindi della sua dolcezza e affabilità, si apprezza senza difficoltà una solida e duratura formazione ricevuta in famiglia, si può evincere dal modo di esprimersi di Luigi già all’età di 14 anni circa, ancor prima di entrare nell’Ordine camilliano. L’affabilità e la tenerezza del Tezza durò fino alla fine della sua vita, come dimostrato nell’ultraottantenne e malato a pochi giorni dalla morte, allorché si trascinò verso la stanza del suo Superiore poiché aveva saputo che era malato. Di simili esempi è cosparsa la vita del Tezza, ne sono testimoni soprattutto i malati e coloro che hanno avuto il bene di essere da lui assisiti; tuttavia, l’esiguità del tempo ce ne impedisce l’esposizione in questa sede rimandandoci, pertanto, alla lettura della positio.

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