Riflessione sulla Professione Perpetua – di Fr. Vincenzo Duca

Carissimi confratelli, carissimi amici e voi tutti che leggerete queste poche righe che sgorgano dal cuore di un formando della Provincia Siculo – Napoletana dei Ministri degli Infermi (Camilliani).
Sono fratel Vincenzo Duca, professo temporaneo M.I. Mi trovo a sperimentare e a vivere in questi giorni un dolore inesprimibile per quanto l’Ordine tutto sta vivendo, sentendomi vicino con lo spirito, per mezzo della preghiera a coloro che sono interessati in prima persona in tutta questa poco chiara vicenda.
Il dolore, la sofferenza hanno sempre portato alla luce della fede ad una purificazione, ad una nuova vita, ad un nuovo modo di vivere. Il dolore, la sofferenza sono il terreno dove nasce la novità, proprio quando nessuno se l’aspetta e dove nessuno più forse scommetterebbe.
Proprio questo è il terreno in cui stanno nascendo nuovi frutti per il nostro Ordine: difatti a giorni, insieme ad un altro confratello della Provincia, fratel Alfredo Tortorella, emetteremo la professione perpetua: lui all’Ospedale Mondaldi, io presso la Cattedrale di Acireale. Penso non ci siano parole per descrivere la magnificenza, la grandezza del dono di Dio per la chiamata alla consacrazione. Gli anni della formazione oggi li vedo, li rivivo come una preparazione  alla consacrazione perpetua anche e soprattutto nei momenti di scoramento e di incomprensione. E a pochi giorni prima di questo evento Dio ancora una volta mi mette alla prova, mi invita a guardare al “chi è” la mia meta e non agli eventi che vogliono oscurare la comunità, la “mia famiglia religiosa”.
Camillianamente parlando, sono cresciuto nel luogo camilliano per eccellenza all’interno della Provincia: la comunità Acireale – Mangano. In questo posto ho potuto sperimentare e continuo a sperimentare cosa significhi accoglienza tout cour: presso il centro di Acireale, presso la Tenda san Camillo che ospita malati di AIDS, presso l’Istituto Giovanni XXIII con l’assistenza e la riabilitazione ai diversabili, e, non vorrei dimenticare l’esperienza nata da qualche hanno a Riposto,  con la Casa della Speranza “Viviana Lisi”.
Gli esempi di vita dei confratelli con cui ho vissuto in questi anni hanno fatto sì che il Signore confermasse ogni giorno la mia scelta di consacrazione, con un discernimento fatto soprattutto sul campo.
Oggi non posso che rendere lode a Dio, alla sua maestosa misericordia e bontà per ciò che sta donando all’Ordine  dei Ministri degli Infermi e alla Provincia Siculo – Napoletana in maniera totale e definitiva: il dono della professione perpetua mia e di Alfredo. Professione, sono sicuro garantita nella sua perseveranza dalle preghiere di tutti coloro che nelle nostre opere riacquistano il senso di un’esistenza a volte non garantito dalle strutture che dovrebbero farlo.
Voglio concludere con le parole stesse di san Camillo per rendere la mia lode personale al Signore che mi ha chiamato a spendere la mia vita da Ministro degli Infermi: “Beati voi, se potrete essere accompagnati al tribunale di Dio da una lagrima, da un sospiro, da una benedizione di questi poverelli infermi; fratello che soffri io non ho maggior consolazione che servire e dare la vita per te”
Acireale 11/11/2013
con gratitudine e affetto all’Ordine e alla Provincia
fratel Vincenzo Duca M.I.