Raduno dei Formatori – III Giorno

Il tema della terza giornata verte intorno alla interculturalità.

La mattina si apre con la relazione del confratello camilliano p. Laurent Ouédraogo che, a partire dalle lettere che San Camillo ha scritto al p. Oppertis in cui sono rintracciabili alcuni spunti formativi, ha proposto punti utili riguardo il discernimento vocazionale e le tappe formative. “Il discernimento – esorta p. Laurent – cerca  di verificare la veracità dei segni che manifestano l’autenticità della vocazione (chiamata-risposta) del candidato all’Istituto. Sia il candidato che il formatore devono discernere la vocazione in un’azione di insieme mediante la preghiera, l’ascolto della Parola e il dialogo fraterno”. Per concludere l’intervento vengono consegnate, come orizzonte guida, alcune espressioni con cui Camillo esortava i formatori del suo tempo:

  • Accettate chi voi credete;
  • Scegliete soltanto i buoni;
  • State bene attenti a chi accettate nell’Ordine, perché sapete bene quanto questo è importante;
  • Anche se ci sono molti e buoni aspiranti assicuratevi che sia presente quella maturità di spirito;
  • Per le riammissioni vedete se è opportuno;
  • Circa l’ammettere alla professione perpetua vedete se i candidati progrediscono nelle vie dello Spirito;
  • Prima di ammetterli all’ordinazione sacerdotale bisogna considerare bene chi sono quelli che si devono promuovere a un passo simile, non tanto per la competenze nelle scienze, quanto per la preparazione richiesta da una cosa così importante. È bene riflettere molto e pregare;
  • Stiate molto attenti e vigilanti al vizio abominabile della lussuria perché dove questo vizio è diffuso guai al nostro povero Ordine;
  • Se uno dei nostri facesse miracoli ma non fosse affezionato al nostro santo ministero, non gli credete per niente;
  • Il nostro Ordine richiede uomini perfetti, che facciano la volontà di Dio e che giungano alla perfezione e santità. Sono questi che non soltanto faranno del bene a se stessi, ma anche daranno edificazione alla santa Chiesa e a tutto il mondo. Al contrario, quelli che fossero sensuali, di poco spirito religioso, immortificati rovineranno l’Ordine.

La mattinata si chiude con un primo discernimento sul Regolamento di Formazione svolto nei singoli gruppi.

Nel pomeriggio p. Matthew Wattamattam (CMF) ha tenuto una riflessione riguardo il Discernimento vocazionale in un mondo interculturale. Ogni diversità – insiste p. Matthew – è una ricchezza, ma quando un candidato può cogliere questa ricchezza? Quando durante la sua formazione, al di là dei dati culturali che riceve, approfondisce la vocazione e conferma la sua risposta alla chiamata di Dio. Il candidato dunque deve relativizzare la sua appartenenza alla sua cultura in favore della sua risposta e appartenenza a Cristo. Quali dunque le sfide per la interculturalità nelle nostre comunità? Fare attenzione agli stereotipi e i pregiudizi, al dominio culturale dei gruppi di maggioranza, al vittimizzarsi e avere complessi di persecuzione, al trincerarsi dietro alla cultura, allo sconto per le minoranze (privilegi per i membri che provengono dai gruppi di minoranza), avere un adeguato attaccamento alla cultura di origine, superare i problemi di comunicazione e incomprensioni.

La giornata si conclude con la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal nostro p. Generale Leocir Pessini che, durante l’omelia, ringrazia i partecipanti e li esorta a costruire il futuro del’Ordine attraverso la revisione del Regolamento di formazione, nostro “GPS camilliano”.