Raduno dei Superiori Maggiori Taiwan – 18 Giugno 2018

INSIEME IN ASIA PER CONOSCERE IL PASSATO, CELEBRARE IL PRESENTE E SCRUTARE IL FUTURO, PER RI-MOTIVARE LO SPIRITO MISSIONARIO CAMILLIANO

Raduno del superiore generale, dei consultori e dei superiori maggiori a Taiwan

Loudong, 18-22 giugno 2018

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Inizia oggi, 18 giugno 2018, a Loudong (Taiwan), il raduno dei Superiori maggiori dell’Ordine con il Superiore generale e i Consultori.

Ringraziamo anticipatamente la delegazione camilliana di Taiwan per lo splendido sforzo organizzativo che hanno interpretato in modo caloroso e competente l’accoglienza di tutti i confratelli proveniente dai 4 continenti.

Il nostro raduno è stato preceduto (domenica 17 giugno 2018) dalla celebrazione solenne e carica di forti emozioni del funerale di p. Antonio Didonè, religioso camilliano che ha trascorso 53 anni della sua consacrazione camilliana in Taiwan: religioso camilliano, sacerdote, medico specializzato in pediatria, … E’ morto mercoledì 13 giugno u.s. dopo dieci anni di malattia che ha bloccato e immobilizzato il suo corpo ed ogni suo slancio creativo nella carità verso i poveri, gli aborigeni e i malati che ha amato, servito e curato con passione e competenza.

Siamo ospitati nella nuova e confortevole struttura dedicata a ‘fr. Renato Marinello’, sempre nel compound del St. Mary’s Hospital: fr. Marinello è stato un religioso camilliano che ha vissuto la maggior parte della sua vita religiosa al servizio dei malati e dei poveri a Taiwan.

Delle danze e dei canti tradizionali realizzati da un gruppo di aborigeni taiwanesi ci ha introdotto nello ‘spirito’ del paese che ci ospita.

Il caloroso saluto del direttore generale del St. Mary’s Hospital e di p. Jojo Eloja – superiore provinciale della provincia camilliana delle Filippine hanno inaugurato ufficialmente il nostro raduno.

Leocir Pessini ha presentato gli obiettivi del nostro incontro: l’auspicio è che possa essere un momento per conoscere il nostro passato in terra cinese e per ringraziare a margine dei 60 anni di presenza camilliana in Cina (Taiwan):

  • approfondire i diversi aspetti sociali, culturali, religiosi in questa regione dell’Asia;
  • confrontarsi con alcune dimensioni particolari della religione buddista e delle sue relazioni con la chiesa;
  • favorire lo scambio e la fraternità tra i partecipanti; (tutto il giorno 19 giugno) per valutare le potenzialità della presenza camilliana in Asia (il giorno 19 giugno 2018, tutti i rappresentanti camilliani dell’Asia (India, Thailandia, Filippine, Vietnam) – compresa l’Indonesia, invitando p. Luigi Galvani o altri – sono invitati ad esporre la loro prospettiva sulla realtà, le sfide e le prospettive di futuro per i camilliani. A seguire c’è la possibilità di scambio di opinioni e strategie);
  • condividere comunicazioni interne relative all’Ordine (scambi di iniziative delle singole Province) e ai diversi ambiti della consulta generale (economia, formazione, segreteria, ministero);
  • presentare la fisionomia della vice provincia del Benin-Togo in vista del passaggio allo status di provincia (probabilmente a settembre 2018);
  • valutare l’efficacia del documento di collaborazione interprovinciale, dal momento che continuano a verificarsi invii di religiosi camilliani soprattutto ‘verso l’Europa’. e non sempre, gli accordi tra Provincia che invia e Provincia che accoglie o semplicemente Provincia che ospita sul proprio territorio (in questo caso i religiosi inviati collaborano con la diocesi) sono chiari e a volte sono fonte di incomprensioni.
 P. Leocir Pessini e p. Giovanni Rizzi

P. Leocir Pessini e p. Giovanni Rizzi

Pessini ha poi implementato il suo intervento con la sua ampia introduzione dal titolo Alcune note introduttive di religioni etiche, socio-culturali, storiche e asiatiche provenienti dalla Cina (cfr. allegato). Nella sua relazione introduttiva ripercorre i passaggi storici più significativi dell’arrivo dei camilliani in Cina e dello sviluppo del nostro carisma nel continente asiatico.

Ha sottolineato il ruolo profondo delle grandi religioni nel contesto asiatico (induismo, buddismo, confucianesimo, taoismo) e l’incidenza che esse esercitano nella vita spirituale delle persone nel mondo orientale ed asiatico in particolare.

Conclude con la presentazione di alcuni appuntamenti internazionali dell’Ordine: raduno della Famiglia Camilliana Laica (Roma, ottobre 2018); incontro dei rappresentanti delle ‘opere nostre’ (San Paolo – Brasile, ottobre 2019); raduno della Famiglia Carismatica Camilliana – Camilliani, Figlie di san Camillo, Ministre degli Infermi, Ancelle dell’Incarnazione, Missionarie degli Infermi ‘Cristo Speranza’, Stella Maris,  Camilianische Schwestern (Roma, marzo 2019).

Giovanni Rizzi – religioso camilliano di 92 anni, missionario a Taiwan da oltre 50 anni – presenta con competenza e passione la cronistoria e le motivazioni della presenza camilliana in Cina, fin dagli albori della grande epopea missionaria camilliana cinese – la nave salpò da Taranto il 1 aprile 1946 con l’arrivo a Shanghai il 10 maggio successivo (cfr. “La Cina ha bisogno di un Buon Samaritano” CLICCA QUI). Emerge una carrellata straordinaria di figure di camilliani che si sono appassionati alla missione cinese, in particolare religiosi della provincia camilliana lombardo-veneta: p. Alessandro Pedroni, p. Florindo Rubini, p. Antonio Crotti, p. Celestino Rizzi (morto il 13 settembre 1951 in Cina-Yunnan a soli 33 anni), p. Angelo Pastro, p. Ernesto Valdesolo, fr. Marcello Caon, fr. Umberto Amici, p. Aldo Antonelli, p. Gino Melato, fr. Remo Casagrande, fr. Davide Giordan,… di ‘grandi uomini di chiesa’ come mons. Kerech, di suore Ministre degli Infermi e di laici samaritano come il dott. Janez.

P. Mbwi Khohi

P. Mbwi Khohi

Ling-Y- Huei (Associazione per la cura delle anime e dei corpi) fu il nome che i camilliani presero per sé in lingua cinese. In soli 5 anni costruirono la casa religiosi (1947), assunsero il servizio del locale lebbrosario (1948), costruzione della chiesa cattolica locale, dispensario ed ambulatorio (1950). Purtroppo nel 1952 tutti i missionari europei vennero espulsi dalla Cina, dai comunisti. Fu questo l’evento sofferto che offrì ai missionari camilliani l’opportunità di passare all’impegno missionario in Thailandia (Bang Pong) e nell’isola di Formosa-Taiwan, in particolare un gruppo nella zona delle Isole Pescadores (Makung) ed un gruppo di religiosi a Lotung. Da questo momento inizia la creativa e determinata attività dei camilliani: l’ospedale St. Mary’s, attività per i malati poveri, i portatori di handicap, anziani soli, malati sanatoriali, evangelizzazione del distretto di Lotung, attività parrocchiale con gli aborigeni.

Il pomeriggio è dedicato ad una ulteriore riflessione sullo stato della realtà ecclesiale nel contesto cinese e taiwanese in particolare. P. Mbwi Khohi, sacerdote congolese, che vive a Taiwan da circa 30 anni, attualmente direttore delle Pontificie Opere Missionarie di Taiwan ha presentato una relazione sullo Stato della chiesa di Taiwan, attraverso una serie di video interviste in cui religiosi e sacerdoti di varia nazionalità parlano della loro personale esperienza di fede e di evangelizzazione a Taiwan. Tutti hanno sottolineato di lavorare come cristiani in un ambiente in cui vivono pochi cattolici (1% di cattolici – suddivisi in sette diocesi – della popolazione taiwanese che attualmente è di 23.690.000 abitanti), in cui c’è ancora un grande sforzo di evangelizzazione da realizzare; si tratta di impegnarsi soprattutto con i giovani spesso sradicati rispetto al loro tessuto familiare di origine; si tratta di impegnarsi nell’ambito delle famiglie che a Taiwan vivono un tasso elevatissimo di divorzi;  è necessario realizzare nuove sinergie tra tutti i sacerdoti e i religiosi presenti a Taiwan (la maggior parte dei sacerdoti presenti a Taiwan non è autoctono, ma proviene da altri paesi del mondo, come esperienza missionaria). Nonostante queste sfide, sono tanti gli elementi umani, culturali e spirituali che alimentano la nostra fede e la nostra speranza, a cominciare dal ‘sorriso’ che è una caratteristica propria dei bambini e dei giovani taiwanesi.

P. Louis Gendron

P. Louis Gendron

A seguire, il religioso gesuita p. Louis Gendron ha condiviso la sua riflessione sul tema Missionari stranieri a Taiwan. La presenza di missionari cattolici in Taiwan inizia, in modo organizzato dopo il 1948, anno dell’espulsione dei religiosi stranieri dalla Cina continentale, ad opera dei comunisti. Attualmente il 60% del clero presente in Taiwan è straniero. Tuttavia, dal 1960 ad oggi, la composizione etnica dei missionari è cambiata: oggi non provengono più dall’Europa e dal Nord America, piuttosto dal Vietnam, Filippine e Korea. Nonostante il gande sforzo di evangelizzazione, il numero dei cattolici a Taiwan non cresce e si assesta sui 240.000 personale con il 20% in meno rispetto a 50 anni fa. I catechisti trovano molti problemi nell’incontrare nuovi catecumeni da formare e preparare per il battesimo. Anche l’unica facoltà cattolica di teologia che ha sede a Taipei, ha una facoltà di studio per laici impegnati in questo grande compito di annuncio del Vangelo. La chiesa cattolica ha un grande impatto nel tessuto sociale taiwanese: scuole con circa 140.000 studenti, ospedali, case e strutture per anziani e portatori di handicap (servizio offerto a 40.000 ). Le iniziative dei cattolici sono molto apprezzate a livello sociale e culturale: queste istituzioni sono ben identificate con lo spirito e la promozione dei valori cattolici. L’esperienza ecclesiale di Taiwan è molto ricca ed aperta anche alla chiesa della Cina continentale: ogni anno, circa 40 sacerdoti arrivano a Taiwan per poter approfondire i loro studi e la loro qualificazione teologica e spirituale. L’attitudine principale dei missionari a Taiwan è quella di prendersi cura della persona nella sua globalità: offerta di cultura, salute, …; l’inculturazione da parte dei missionari stranieri è profonda: quasi tutti hanno imparato la lingua cinese – mandarino – e la lingua taiwanese, come disponibilità iniziale ad immergersi in modo radicale nella cultura del popolo locale.

La giornata si conclude con la celebrazione eucaristica presieduta da S. Ecc.za Mons John Hung Shan-Chuan S.V.D – Arcivescovo di Taipei.