Giorgio Cosmacini – Compassione

cosmaciniGiorgio Cosmacini, Compassione, Il Mulino, Bologna, 2012 pp.123

Compassione: condividere la passione, misericordia, cordialità per i miseri. Dalla tarda latinità attraverso il medioevo cristiano, seguendo i percorsi della religiosità evangelica e laica, della benevolenza e della filantropia, le compassionevoli opere di misericordia – enunciate nel Vangelo di Matteo – sono giunte fino ai nostri giorni. Oggi il contesto sociale è profondamente mutato e il senso di quelle categorie morali può tradursi in comportamenti nuove i «rovesciati» rispetto alle opere contemplate dell’etca caritativa della tradizione cristiana: così il dar da mangiare agli affamati può ribaltarsi nell’esigenza di sottoalimentare gli obesi, l’alloggiare i pellegrini nel non respingere gli immigrati, o il visitare gli ammalati può problematizzarsi nel coltivare il dialogo con i pazienti.

Premessa

  1. Dar da mangiare agli affamati. Sottoalimentare gli obesi.
  2. Dar da bere agli assetati. Dissuefare i bevitori.
  3. Vestire gli ignudi. Resistere all’invadenza della moda.
  4. Ospitare i pellegrini. Non respingere gli immigrati.
  5. Visitare gli ammalati. Non perdere il dialogo con i pazienti.
  6. Visitare i carcerati. Non aggiungere pena a punizione.
  7. Seppellire i morti. Rispettare la dignità dei morenti

Il rovescio della medaglia.