Newsletter 69 – Il mondo camilliano visto da Roma… e Roma vista dal mondo

 NEWSLETTER N. 69 – LUGLIO 2020

Solennità di san Camillo de Lellis – 14 luglio 2020

Messaggio condiviso tra i membri della Famiglia Carismatica Camilliana

TUTTO CONCORRE AL BENE PER COLORO CHE AMANO DIO

Così racconta un cronista del 600’:

«Fermatevi! Dove andate?! A Milano c’è la peste!».
Così alcuni contadini della campagna pavese,
nell’inverno del 1594 tentavano di fermare un gruppo di uomini
 che cavalcavano verso il Ducato di Milano.
Saputo dello scoppio del contagio, p. Camillo aveva raccolto mezza dozzina dei suoi compagni,
a Genova, ed era partito a spron battuto per portare soccorso.
«È proprio per questo che ci andiamo!», rispose dunque senza rallentare la corsa.

 

In questi giorni, caratterizzati dalle pesanti conseguenze dell’emergenza sanitaria da Covid-19, siamo tutti chiamati a confrontarci e, in certo modo, a riconciliarci profondamente con la nostra umanità. Quando facciamo ricorso a questa parola ‘umanità’, siamo soliti farlo in modo assai solenne e talvolta presuntuoso. Evochiamo questa preziosa parola, in cui ci riconosciamo, per distinguerci dalle altre creature viventi, nel senso di una eccellenza che diamo per scontata e per acquisita. In realtà, questa parola rimanda radicalmente a quell’humus da cui siamo stati tratti e verso cui siamo chiamati a ritornare con serenità, dopo aver percorso, con humilitas, il nostro cammino di umanità.

Accettare le proprie pause

L’esperienza così difficile di dover far fronte ad una pandemia come quella scatenata dal coronavirus si sta rivelando uno choc quasi assordante: non pensavamo di essere anche noi vulnerabili e così tremendamente fragili. Ci eravamo auto convinti di avere conquistato una sostanziale e durevole immunità dalla paura e dal senso così umano di insicurezza.

L’assenza rende più acuta la presenza: la pandemia sta dolorosamente mutando la nostra convivenza con la morte e con il lutto. All’improvviso, ci siamo trovati catapultati in un contesto surreale e sospeso, in cui la morte sta invadendo ogni spazio, pensiero e discussione; soprattutto per il fatto di non poter stare accanto alla persona cara che sta morendo, accompagnarla in modo dignitoso, con la rilevanza enorme che in questi momenti hanno una carezza, un gesto di vicinanza, una parola sussurrata o uno scambio di sguardi.

La pandemia ha cambiato tutto in un attimo. Se prima eravamo abituati a vivere ‘tanto spazio’ in ‘poco tempo’, ci siamo bruscamente ritrovati a vivere in ‘poco spazio’ con ‘tanto tempo’ a disposizione.

In realtà abbiamo cercato di rimandare questo click il più possibile: alcuni di noi, abituati, da sempre, a vivere tutta la propria quotidianità secondo elevati ritmi di attività e di relazione interpersonale anche in comunità, hanno vissuto l’esperienza improvvisa della quarantena, nella propria stanza o in spazi privati. Abbiamo cominciato ad intuire, anche nelle nostre comunità religiose o familiari e professionali, che in una stanza, anche piccola, ci si può sentire isolati o soli a seconda che alla solitudine in cui si vive si riesca a dare dei contenuti umani e spirituali che consentano al nostro cuore di essere aperto, di non perdere la speranza. Stiamo imparando che solitudine ed isolamento non sono la stessa cosa: ci si può sentire soli anche in mezzo ad una grande folla!

Abbiamo imparato a ‘stare distanziati’, ma la solidarietà, la fraternità e la sororità, la comunione tra noi – tra comunità religiose, tra istituti religiosi, a livello ecclesiale e/o civile, – sono state ancora più intense, gioiose, spontanee e genuine: mascherine, guanti, saturimetri e misuratori di temperatura hanno smesso di essere dei semplici seppur necessari DPI (dispositivi di protezione individuale), per convertirsi nel nostro immaginario quotidiano in oggetti di dono e di scambio tra comunità e provincie religiose, simbolo di premura reciproca e di sostegno nella quotidiana battaglia per la cura delle persone più fragili!

La percezione della fragilità

Anche dietro le nostre mascherine, anche con le mani grondanti gel sanificante o inguainate da guanti di lattice, abbiamo cercato non tanto di proteggerci dall’altro, ma di accoglierlo con un surplus di parole cariche di empatia, capaci di lenire incertezze; di asciugare lacrime di paura, di lutto, di speranza; di interpretare sorrisi e sguardi che cercavano la nostra complicità; di intuire la profonda nostalgia di poter abbracciare, di poter stringere, per riaffermare che ‘io, per te, ci sono’, anche se il tocco, la carezza, il saluto non sfioravano un volto o una spalla, ma momentaneamente il desktop di un pc o di un tablet!

Stiamo imparando a ‘dare una nuova forma al tempo’: stiamo digerendo la sfida di passare dalla valanga delle emozioni e delle sensazioni alla pacata degustazione di ogni frammento di vita: abbiamo sostato più a lungo e distesamente in cappella per pregare individualmente o come comunità; ci siamo soffermati più intensamente su una riga particolare di un buon libro; abbiamo trascorso più tempo al telefono, su Skype o su Zoom, con il desiderio di conoscere, di consolare, di fare comunione con il nostro interlocutore, di diventare quasi suo alleato, in un contesto di tremenda e condivisa vulnerabilizzazione, anche se a volte, ci siamo scoperti privi dell’alfabeto più adeguato per narrare e trasmettere ‘gioie e speranze, lutti e angosce’.

Questa vulnerabilità radicale a cui il Covid-19 ci ha esposti, senza tante mediazioni, ci ha lasciato la voglia di curiosare nel grande mistero di cui siamo parte, senza esserne il centro: abbiamo cominciato, ma dovremmo continuare il cammino, a riflettere sulla precarietà della salute e della vita, sulla provvisorietà delle certezze e dei beni acquisiti, sulla realtà o possibilità della mortalità propria o delle persone care o degli altri. Fare introspezione è un’occasione salutare! Il virus ci sta fornendo un bagno di realismo esistenziale e ci rammenta che la tendenza a discriminare può invertirsi rapidamente nel diventare all’improvviso discriminati.

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FESTA DI SAN CAMILLO DE LELLIS –  14 Luglio 2020

I programmi, i video e le immagini della festa di San Camillo nelle comunità camilliane

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SPECIALE CORONA VIRUS (Emergenza Covid-19)

In questo momento di paura e di insicurezza causato della pandemia Covid-19 abbiamo pensato di raccogliere in questa pagina tutte le iniziative che la Grande Famiglia di San Camillo ha messo in campo per portare aiuto e conforto ai fratelli e alle sorelle che stanno vivendo questo difficile momento.

 

 

PROVINCIA DEL BURKINA FASO

Appello dei Camilliani: “Attrezzare gli ospedali e formare personale per gestire i pazienti affetti da Covid-19”

 “In Burkina Faso, dal 9 marzo ad oggi, si registrano 825 guarigioni su 934 positivi al coronavirus. Abbiamo purtroppo uno dei più alti tassi di mortalità dell’Africa occidentale (53 decessi), e ciò significa che non siamo abbastanza resilienti nelle cure dei casi più gravi per mancanza di risorse e di personale qualificato”. A riferirlo all’Agenzia Fides è padre Modeste Ouedraogo, Camilliano che presta servizio come medico nell’Ospedale San Camillo di Ouagadougou, parlando dell’emergenza del Covid-19 nel paese africano. “Oltre alle azioni di informazione e di prevenzione – prosegue – è stata predisposta una sala di isolamento nel reparto di medicina dell’ospedale. Qui vengono accolti tutti i casi sospetti, che ricevono le cure ordinarie in attesa della conferma diagnostica. Il protocollo adottato prevede l’uso dell’idrossi clorochina e della claritromicina.”
Nella struttura gestita dai padri Camilliani transitano circa 900 pazienti al giorno per varie visite ambulatoriali. Lavorano 401 dipendenti permanenti e 100 dipendenti esterni. Lo Stato centrale sostiene l’ospedale pagando lo stipendio a 50 dipendenti. Esiste inoltre una convenzione tra l’Ospedale e il ministero della Salute per l’applicazione delle politiche sanitarie nazionali. “Da un punto di vista farmaceutico – spiega p. Modeste – abbiamo prodotto soluzione idroalcolica nella nostra farmacia per le necessità dell’ospedale e della popolazione. Questa attività che esisteva prima dell’arrivo del coronavirus, ed è stata implementata da padre Luc Zongo, responsabile della nostra farmacia con l’appoggio del personale e dei volontari. In questo periodo – continua il religioso – in accordo con il governo, abbiamo messo a disposizione il nostro centro di ricerche biomolecolari per effettuare i test diagnostici: l’unico laboratorio, infatti, si trova a Bobo-Dioulasso, che è cinque ore di auto dalla capitale e ciò significa che i casi sospetti in tutto il paese devono attendere almeno 12 ore per i risultati. Finora abbiamo eseguito più di 1500 tamponi. Per le visite, inoltre, stiamo utilizzando anche l’infermeria dell’Arcidiocesi di Ouagadougou, che gestiamo insieme alle Suore camilliane”.
Nel frattempo, in tutto il continente africano il numero di casi di Covid-19 cresce velocemente. “Inizialmente – racconta p. Ouedraogo – la reazione della popolazione in Burkina Faso è stata di grande paura. Vedendo i tanti morti nei paesi occidentali, tutti si chiedevano come avrebbe reagito l’Africa a una tale catastrofe. Come sempre davanti a situazioni del genere il primo impulso è stato quello di rivolgersi a Dio nella preghiera. I Vescovi hanno inviato una preghiera da recitare nelle famiglie”. Ciò che preoccupa è la mancanza di mezzi e di risorse: “Scarseggiano le mascherine e gli altri dispositivi di protezione per la popolazione – afferma il missionario – e il personale ospedaliero è insufficiente: su tutto il territorio nazionale abbiamo tre ospedali attrezzati e riservati ai pazienti Covid19, ma ci sono soltanto 17 respiratori per 20 milioni di persone. All’ospedale San Camillo abbiamo soltanto 6 posti letto previsti nel reparto di rianimazione”. A ciò si aggiunge il fatto che le misure restrittive imposte dal governo creano un ulteriore disagio in un paese già stremato dalla povertà: “La maggior parte della gente – rileva p. Modeste – sopravvive vendendo qualcosa per strada, sperando di riuscire a mettere insieme un pasto quotidiano per la famiglia. Questa situazione – conclude – crea apprensione e genera molta paura per il futuro”. (Agenzia Fides 4/7/2020)

PROVINCIA DEL BENIN-TOGO

Intervista a padre Guy-Gervais Ayite (Emergenza Covid-19)

Articolo dell’Osservatore Romano – La speranza non muore mai

(15 giugno 2020)

«A vedere e sentire cosa accade nel mondo per la pandemia, ringraziando il cielo, la situazione in Benin non è per nulla drammatica». Lo dichiara a «L’Osservatore Romano» padre Guy-Gervais Ayite, superiore provinciale dei camilliani nel Benin-Togo. Dopo la scoperta del primo caso di contagio a metà marzo oggi la situazione è stabile e si contano 305 persone infette, 188 guariti e quattro decessi. La decisione del governo di non imporre il lockdown ha fatto molto discutere, ma il religioso spiega che «sarebbe assurdo non riconoscere l’estrema fragilità economica di queste famiglie. Spesso vivono con meno di due euro al giorno e questo poco denaro si ottiene solo se si esce di casa la mattina per andare a lavoro. Si preferisce morire di covid-19 piuttosto che di fame: purtroppo non si ha scelta».

Malaria e denutrizione, infatti, sono le altre piaghe che affliggono il Paese. Così, durante la pandemia, il 17 maggio si sono svolte anche le elezioni comunali. Voto per cui è stato imposto l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento fisico di un metro nei seggi elettorali. «In un contesto socioeconomico come il nostro dove si teme davvero il peggio — spiega il camilliano — le statistiche inducono a un cauto ottimismo». La maggior parte delle persone contagiate hanno dei sintomi leggeri o sono asintomatiche. Il sistema utilizzato per contrastare la pandemia prevede l’isolamento dei malati e una profilassi con la clorochina per loro e per chiunque sia entrato in contatto con essi. Tuttavia, in Benin ci sono tanti altri problemi che quasi offuscano il covid-19: da marzo a oggi sono stati registrati oltre 1.350 decessi a causa della malaria. «Basta girare per i villaggi — racconta padre Guy-Gervais — per notare che meno della metà dei bambini sono scolarizzati a causa della mancanza di disponibilità economiche».

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CICLO DI INCONTRI PER LA FAMIGLIA CARISMATICA CAMILLIANA

Il Coronavirus ha cambiato completamente i nostri stili di vita, abitudini e modalità di incontro tra le persone. Il mondo di prima non è più quello di oggi e non sappiamo bene come sarà rivoluzionato il futuro. Una forma nuova di contatto, in questi tempi in cui non sono possibili gli assembramenti o forme di contatto dirette, è attraverso l’uso dei social. Un brainstorming tra un piccolo nucleo di camilliani ha fatto nascere l’idea di coltivare i contatti con la Famiglia Carismatica Camilliana (Camilliani, Suore di san Camillo, Ministre degli Infermi, Ancelle missionarie camilliane, Ancelle dell’Incarnazione, Istituti secolari femminili, Famiglia camilliana Laica, collaboratori laici a noi associati e/o operanti nelle Opere nostre) attraverso la realizzazione di alcuni incontri online per offrire riflessioni/considerazioni sui tempi che stiamo vivendo e le sfide da affrontare.

Ogni giovedì, a partire dal 4 giugno 2020 sono stati proposti cinque contributi formativi (con cadenza settimanale) tenuti da: p. Arnaldo Pangrazzi, p. Giuseppe Cinà, fr. Josè Carlos Bermejo, p. Rosario Messina e p. Sergio Palumbo

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TERZA E QUARTA ZOOM-CONFERENCE DELLA CONSULTA GENERALE con i SUPERIORI MAGGIORI E I DELEGATI DELL’ORDINE (15 giugno & 16 luglio 2020)

Il Vicario Generale, padre Laurent Zoungrana con la Consulta ha organizzato per il giorno 15 giugno e per il giorno 16 luglio 2020 la terza e la quarta video conferenza sulla emergenza che la pandemia del Coronavirus sta creando in tutto il mondo.

Sono stati invitati tutti i superiori maggiori dell’Ordine per condividere insieme il punto della situazione, le iniziative/strategie messe in atto nonché i bisogni urgenti per ogni provincia/vice provincia/delegazione dell’Ordine. Tutti i superiori maggiori hanno partecipato alla videoconferenza.

Questa iniziativa fa seguito alla lettera di incoraggiamento inviata il 15 marzo a tutti i confratelli dell’Ordine e ai loro collaboratori e vuole anzitutto far sentire l’Ordine unito in una situazione drammatica e nella speranza che l’esperienza degli uni e degli altri possa aiutare ad affrontare meglio l’epidemia, nonché manifestare ai malati l’affetto, l’attenzione e la vicinanza dei camilliani.

Le videoconferenze sono state un momento di condivisione dei vissuti nelle varie realtà locali ricordando anzitutto i nostri confratelli impegnati nel loro ministero in prima linea, quelli attualmente contagiati e i primi tre confratelli italiani deceduti con la positività al coronavirus.

LEGGI QUI DI SEGUITO LA SINTESI DELLE RELAZIONI DI TUTTI I SUPERIORI MAGGIORI

C.A.D.I.S.

NUOVO NUMERO DI CROSS OVER – n. 19 aprile – giugno 2020

CROSSOVER è il bollettino trimestrale di CADIS. Il nome CROSSOVER (ndr: ‘passare oltre’) è stato ispirato dal vangelo di Marco (Mt 4,35-41). Gesù invitò i suoi discepoli a passare dall’altra parte del lago e subito una grande tempesta colpì la loro barca che quasi affondava. La paura li aveva scossi in profondità: Gesù si svegliò dal sonno e calmò il mare. Lo stesso San Camillo aveva oltrepassato i confini degli ospedali quando aveva saputo della gente colpita dalla peste e delle vittime di inondazioni, guerre e pestilenze. Il grande coraggio e la profonda compassione dei consacrati camilliani emergono proprio di questi momenti difficili.

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CARTA DELLE ISTITUZIONI SOCIO-SANITARIE CAMILLIANE (ISC)

È disponibile in formato download in sette lingue

L’Ordine dei Ministri degli Infermi (religiosi Camilliani), è stato fondato da san Camillo de Lellis nel secolo XVI per testimoniare ed esercitare il ministero della misericordia di Cristo verso le persone che soffrono, specialmente quelle più vulnerabili. L’Ordine, che “ha per scopo il servizio completo del malato nella globalità del suo essere” (Cost. 43), realizza questa missione attraverso una varietà di ministeri e di servizi ispirati da una visione olistica della persona umana. Tra le molteplici forme di esercizio del ministero camilliano, rientrano le istituzioni socio-sanitarie Camilliane (ISC) proprietà dell’Ordine e/o affidate alla sua gestione.

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PROVINCIA NORD ITALIANA

Giovedì 2 luglio, presso il Centro Camilliano di Formazione di Verona, i religiosi della provincia nord italiana hanno celebrato l’annuale festa della ‘fraternità’: è stata un’occasione per fare il punto della situazione della vita delle comunità e delle ‘opere nostre’ nel contesto dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19, ma è stata anche un’opportunità per celebrare e festeggiare i confratelli che ricordano i loro giubilei di consacrazione religiosa e di ordinazione presbiterale.

Luciano Sandrin ha condiviso la sua riflessione – che proponiamo di seguito – dal titolo: VOCI DAL COVID 19: Verso una nuova prossimità?

Stiamo ancora uscendo pian piano dall’arca dove ci siamo rifugiati per il diluvio che ci ha colpito. Ancora viviamo varie forme di angoscia. C’è un’angoscia persecutoria, e cioè la paura del contagio, della malattia e dei suoi rischi, che mi fa vivere anche il rapporto col mio amico come un possibile nemico. C’è l’angoscia della perdita del mondo, delle nostre abitudini, della possibilità di vivere insieme come prima e viviamo una specie di lutto collettivo per un mondo che non sarà mai più come prima. I cambiamenti altereranno, poco o tanto, la nostra vita in comune e siamo presi dall’angoscia della convivenza con il virus, col rischio che i più fragili vivano l’angoscia della sopravvivenza e dell’abbandono, e i più forti un senso di impotenza e di morte professionale. Non possiamo ripartire come si riparte “a guerra finita” perché il virus resta un intruso nascosto col quale convivere.

Ma intanto siamo spinti a uscire dall’arca e, come Noè, a piantare la vigna della speranza, a investire sul futuro, anche se non siamo completamente sulla terra asciutta ma in una instabile terra di mezzo. «Quello che è certo – commenta Massimo Recalcati – è che quello che diventeremo non è già stato, non potrà essere quello che siamo già stati». E quello che sarà dipende anche da noi, da come sapremo declinare prossimità e distanza.

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Dal 3 al 5 luglio 2020 alcuni confratelli della Provincia nord Italiana si sono ritrovati al Santuario di “Santa Maria del Fonte” – Caravaggio (BG) insieme a sette giovani in cammino, desiderosi di conoscere San Camillo e di abbracciare il carisma camilliano.
A presiedere la Concelebrazione Eucaristica il Superiore Provinciale p. Bruno Nespoli.

Pastorale Giovanile Camilliana – Provincia Nord Italiana

PROVINCIA ROMANA

Sabato 27 giugno 2020, a Bucchianico, mons. Bruno Forte, vescovo di Chieti-Vasto, ha ordinato diacono il confratello camilliano Nicola Maria Mastrocola.

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PROVINCIA DEL BURKINA FASO

Sabato 4 luglio 2020, nella cattedrale di Ouagadougou, in Burkina Faso, il Cardinale Philippe Ouédraogo ha presieduto la celebrazione per le ordinazioni presbiterali tra cui anche sette giovani confratelli camilliani: Alain Kabore, Pierre Nare, François Sam della provincia camilliana del Burkina Faso e Webly Lagranade, Maxo Jean Charles, Guilaire-Joubency Blaise, James Jean della delegazione camilliana ad Haiti. Auguri di bene nel Signore!

 

Padre Bernard Yameogo, religioso Camilliano del Burkina Faso, ha discusso la sua tesi di master in scienze agrarie e management delle risorse naturali alla Università di Firenze! Congratulazioni!

 

 

 

 

 

DELEGAZIONE IN KENYA

Il 14 luglio 2020, in occasione della festa liturgica di San Camillo, la delegazione camilliana in Kenya ha festeggiato la professione temporanea di tre novizi: Geoffrey Ongera Nyangwono; Silvester Wasonga Onyango; Denis Onyango Ouma.

 

Il 13 luglio 2020, vigila della festa di S. Camillo, ACHOKI NYANDEGA Michael e MUTEBI ASHIVAMBO Moses, sono entrati in noviziato. La celebrazione è stata presieduta da p. Emilio Balliana, superiore della comunità di Karungu.

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PROVINCIA SICULO-NAPOLETANA

Quest’anno le celebrazioni in occasione dell’annuale festa di San Camillo che si celebra il 14 luglio, a motivo del Covid-19, saranno più sobrie ed essenziali. A motivo di tutto questo, l’ufficio comunicazione della provincia siculo-napoletana ha intensificato una presentazione del Santo della carità attraverso i media, presentando San Camillo e il IV voto di assistenza agli ammalati anche con il rischio della Vita. Ad oggi hanno aderito: TV 2000, telepace, telepadrepio, radio Maria, vatican news, radio vaticana, radio blu, famiglia cristiana…

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DOCUMENTARIO ‘VITE IN GIOCO’

La missione degli operatori sanitari ispirata da San Camillo de Lellis; le speranze degli infermieri per il dopo pandemia e il richiamo all’amore per la cura del proprio patrono: è il percorso del documentario ‘Vite in gioco’, realizzato per la ricorrenza di San Camillo de Lellis in calendario oggi 14 luglio.

Il lavoro degli infermieri e l’attualità della figura di San Camillo de Lellis, il patrono universale dei malati, degli operatori sanitari e degli ospedali che la Chiesa ricorda oggi 14 luglio di ogni anno. Sono i punti chiave del documentario intitolato ‘Vite in gioco – il ruolo di San Camillo de Lellis’, realizzato da Telepace in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione della Provincia Siculo-Napoletana dei Religiosi Camilliani.

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Vatican News – La missione degli operatori sanitari ispirata da San Camillo de Lellis

L’ANNO DELLA ‘COSTITUZIONE CAMILLIANA’

Il 30 giugno 2020, le comunità camilliane della Campania e della Puglia si sono ritrovate a Casoria (Napoli), per l’apertura dell’anno della Costituzione camilliana. Il giorno 7 luglio 2020 sarà il turno delle comunità camilliane della Sicilia, che si ritroveranno ad Acireale (Catania). Entrami gli appuntamenti hanno visto la presenza di p. Laurent Zoungrana, Vicario Generale dell’Ordine.

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PROVINCIA DELLE FILIPPINE

I neo professi Yonel Abragan e Kian Condez (al centro della foto), con i due nuovi novizi Anicet Bisous Nongkouni e Gwladys Oubda – Provincia camilliana delle Filippine. Auguri!

 

 

 

Rinnovazione dei voti religiosi ed istituzione degli accoliti e dei lettori tra i giovani confratelli della provincia delle Filippine!

 

 

 

 

DELEGAZIONE IN INDONESIA

14 luglio: festa di San Camillo a Maumere – isola di Flores (Indonesia). Cinque giovani sono entrati in noviziato ed altri cinque hanno emesso la prima professione religiosa… altri hanno rinnovato i voti religiosi. Auguri!

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PROVINCIA DELL’INDIA

Nel giorno genetliaco di San Camillo – 25 maggio 2020 – e festa dei confratelli Camilliani martiri della carità, 16 giovani professi della provincia dell’India hanno emesso i primi voti religiosi. Auguri di tanta santità camilliana!

 

 

La fase acuta della pandemia da COVID-19 sembra non essere ancora arrivata in India e probabilmente il picco dell’infezione arriverà nel mese di agosto e di settembre.

Gli esperti ritengono che in questa situazione sia già la fase della trasmissione comunitaria, poiché il numero di casi positivi sta aumentando rapidamente e nella maggior parte dei casi non si conosce la fonte dell’infezione, il che spiega che la fase di diffusione comunitaria si è già avviata non solo in Karnataka, ma anche in tutta l’India. Le infezioni attuali sono: 9.680.876 i casi attivi sono: 3.310.146, i curati sono: 6.120.814 e il numero totale dei decessi segnalati sono: 24.915 (al 16 luglio 2020). La situazione in India sta peggiorando e peggiorerà ancora di più nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Anche a Bangalore siamo di nuovo bloccati a causa del forte aumento delle infezioni e dei decessi.

La nostra risposta globale alla pandemia di COVID-19 si sviluppa in due tempi: immediato e a breve-medio termine (2-9 mesi). In entrambi i casi, stiamo cercando di rispondere alle due dimensioni indissolubilmente legate della crisi: quella sanitaria e quella umanitaria.

La nostra risposta immediata a questa crisi persegue un duplice obiettivo: contribuire a mitigare le implicazioni umane immediate della pandemia, in particolare sulle comunità più svantaggiate ed emarginate della nostra società, e sostenere il nostro impegno di carattere sanitario e di servizio in risposta alla pandemia.

L’aiuto umanitario comprende kit alimentari, interventi medici, aiuti educativi e articoli per l’igiene personale. L’assistenza sanitaria comprende l’aumento della capacità di affrontare la pandemia attraverso misure come la sensibilizzazione, la protezione dei lavoratori in prima linea, il miglioramento delle capacità di test, programmi di formazione, il sostegno per rendere l’isolamento meno pesante, nonché il trattamento delle persone con COVID-19. Sono già state predisposte razioni di cibo ‘secco’ ed articoli per l’igiene personale a circa 22 mila persone. Inoltre, c’è l’impegno per sostenere gli sforzi come la tele consulenza psico-sociale e la formazione online. L’obiettivo è quello di oltre 50 kit di dispositivi di protezione individuale (DPI) e maschere N95 per i lavoratori in prima linea, in tutti gli Stati.

Noi camilliani, abbiamo deciso di fornire i seguenti servizi alle persone infette da COVID-19 in collaborazione con il governo del Karnataka:

  • Volontari per aiutare nella sepoltura dei morti e nella gestione dei cadaveri delle vittime di COVID

Abbiamo formato un gruppo di volontari (Padri, Fratelli e laici volontari) per aiutare nella sepoltura e nella gestione dei cadaveri delle vittime di COVID-19. Metteremo a disposizione il nostro servizio di ambulanza per qualsiasi chiamata di emergenza.

  • COVID-19 Team di supporto per costruire la resilienza (Consulenza online per offrire informazioni, aggiornamenti e comunicazione)

Abbiamo formato una squadra di supporto per implementare la resilienza (consulenza online (informazioni, aggiornamenti e comunicazione) a livello diocesano con l’aiuto dei nostri confratelli (addestrati ed equipaggiati) per il supporto psicologico online. Manteniamo la nostra attenzione sull’impatto psico-sociale-economico della COVID soprattutto sulla gente comune e rendiamo disponibile il nostro personale addestrato per la comunicazione.

  • Consulenza medica e squadra di assistenza

Abbiamo formato un gruppo di professionisti del settore medico per assistere le persone infette, per la consultazione online, attraverso dei medici disponibili in qualsiasi momento. Essi sono ben preparati e dotati dei dettagli sulla pandemia COVID-19.

  • Casa per COVID-19 per i ‘combattenti della salute’

Abbiamo deciso di separare la casa di Upasana (Casa di Studio) per ospitare i ‘combattenti’ del COVID-19, cioè medici, infermieri e personale di supporto dopo il loro servizio, per sette giorni di auto quarantena. Metteremo questo servizio a disposizione fino a settembre 2020.

DELEGAZIONE A TAIWAN

 Presso il centro ‘San Camillo’, per persone con handicap è stato inaugurato un yn nuovo reparto di fisioterapia.

Inoltre è stata donato all’ospedale ‘St. Mary’s’ una nuova ambulanza.

A p. Didonè Giuseppe, per le sue opere di solidarietà, viene riconosciuto, da un tempio taoista, un premio di 30.000,00 euro.

AMMISSIONI ALLA PROFESSIONE RELIGIOSA SOLENNE

Laurent Zoungrana, Vicario generale dell’Ordine, con il consenso dei Consultori, nei mesi di giugno e di luglio 2020, ha ammesso alla professione religiosa solenne:

  1. Marcin Aleksandrowicz, religioso professo temporaneo della provincia polacca;
  2. Benewende Christian Nana, religioso professo temporaneo della provincia del Burkina Faso;
  3. Emmanuel Tiono, religioso professo temporaneo della provincia del Burkina Faso;
  4. Pascal Wendinda Nikiema, religioso professo temporaneo della provincia del Burkina Faso;
  5. Ange Désiré Ouedraogo, religioso professo temporaneo della provincia del Burkina Faso;
  6. Wendkouni Emmanuel Kientega, religioso professo temporaneo della provincia del Burkina Faso;
  7. Pandula Goodluck Godfrey, religioso professo temporaneo della provincia tedesca – delegazioni in Tanzania;
  8. Kihoo Mussa Wilbert Banumtwa, religioso professo temporaneo della provincia tedesca – delegazioni in Tanzania.
  9. Koulibaly Michel, religioso professo temporaneo della provincia del Benin-Togo.
  10. Dieudonné Eyiye, religioso professo temporaneo della provincia del Benin-Togo.

DEFUNTI

«Ecco, ora svaniscono. I volti e i luoghi, con quella parte di noi che, come poteva, li amava, per rinnovarsi, trasfigurati, in un’altra trama!» (T.S. Eliot)

I confratelli camilliani della provincia siculo-napoletana, comunicano il decesso di p. Francesco Luigi Mazzarella (1937-2020). Leggi qui il necrologio. 

 

 

 

 

 

 

I confratelli camilliani della provincia anglo-irlandese, comunicano il decesso di fr. Augustine (Pat) McCormack (1925-2020). Leggi qui il necrologio. 

 

 

I confratelli camilliani della provincia nord-italiana, comunicano il decesso di p. Giuseppe Barzaghi (1934-2020). Leggi qui il necrologio. 

 

 

 

 

 

 

Le religiose Figlie di san Camillo condividono la notizia della morte di Sr. Modesta Pomilio (morta il 23 giugno 2020, presso l’ospedale Madre Giuseppina Vannini Roma. Aveva 96 anni, dei quali 67 di vita religiosa) e di sr. Doris Milena Torres Sanches, colpita dal COVID-19 (è morta in Perù, il 5 luglio 2020. Aveva 67 anni, dei quali 42 di vita religiosa).

 

 

 

 

 

LA PREGHIERA NEL TEMPO DELLA FRAGILITÀ

A cura dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della C.E.I.  (Conferenza Episcopale Italiana)

O Dio onnipotente ed eterno, ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza: da Te tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita. Veniamo a Te per invocare la tua misericordia poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana vivendo l’esperienza di una nuova epidemia virale.
Affidiamo a Te gli ammalati e le loro famiglie: porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito.
Aiuta tutti i membri della società a svolgere il proprio compito e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro.
Sostieni e conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea e tutti i curanti nel compimento del loro servizio.
Tu che sei fonte di ogni bene, benedici con abbondanza la famiglia umana, allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti i cristiani.
Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In Te noi confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita, e con il tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, in unità con lo Spirito Santo, vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Maria, salute degli infermi, prega per noi!