Vocabolario nei tempi del Coronavirus: Divorzio

di Marco Iazzolino

La notizia è che i giorni che hanno visto diminuire i numeri dell’epidemia di Covid 19 in Cina, hanno segnato un altro record inaspettato dai media: il boom dei divorzi.

Mr. Lu, responsabile dell’ufficio matrimoni del distretto di Dazhou, ha dichiarato che il giorno dopo la chiusura della quarantena a cui era stata sottoposta la città, ben 300 coppie avevano presentato istanza di divorzio. Secondo quanto riferito dal funzionario della provincia di Sichuan, buona parte delle coppie ha dichiarato che la causa era da individuare nelle settimane di forzata convivenza. Per chi lavora nel campo dei disastri non è certo una novità, anzi è una caratteristica ricorrente. Il disastro e la conseguente coesistenza forzata crea una sorta di “lente” che moltiplica le fatiche relazionali.

L’hashtag “iorestoacasa”, aldilà delle condivise indicazioni sanitarie, rappresenta una complessità importante in termini relazionali e sociali. Non si tratta solo di organizzare le cose da fare (dai compiti alla gestione dello spazio) in un spazio definito, ma di vivere le relazioni nel loro insieme (e non solo nella somma) nello stesso tempo – spazio. Cosa posso fare per evitare la rottura delle relazioni? Nulla, o meglio la cosa su cui lavorare non è il fare ma l’essere. Semplice? No, ma la via è chiara: promuovere consapevolezza. Avere cura di sé è l’unica chiave che va al di là delle azioni da fare. Il perdono di cui ci parla il vangelo odierno indica un numero 70 volte 7.  Non perdete tempo nel fare la moltiplicazione. Gesù ci dice che la risposta è: più pratichiamo la consapevolezza (contare fino all’infinito), più riusciamo a creare la condizione per una relazione (essere per) autentica che “guarisce” invece che appesantire la vita. Coraggio!