Il Cuore di S. Camillo nel cuore pulsante della cura ai malati

IMG_6081Nell’ambito delle Celebrazioni del IV Centenario, prosegue il viaggio della Reliquia del Cuore di S. Camillo. Sono pochi i chilometri che separano la Chiesa della Maddalena dall’Ospedale Vannini, ma questa tappa è particolarmente intensa e significativa.

La celebrazione è iniziata all’entrata dell’Ospedale, con il saluto di S. Ecc. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo delegato per la Pastorale Sanitaria nel Vicariato di Roma. Dopo aver sottolineato l’importanza dell’evento, Mons. Leuzzi ha espresso il desiderio che in tutte le Prefetture di Roma possa essere trasmesso con la stessa intensità il messaggio di S. Camillo.

Ha preso poi la parola Padre Renato Salvatore, Superiore Generale dei Camilliani, che ha espresso la gioia di tutto l’Ordine perché il Cuore di S. Camillo è arrivato oggi “nel cuore pulsante della cura ai malati”, luogo emblematico nel percorso di vita del Santo. Padre Salvatore ha poi ricordato che San Camillo preferì abbandonare la guida dell’Ordine che aveva fondato per tornare a dedicarsi ai sofferenti, considerando questo servizio il Paradiso in Terra, caparra del Premio Celeste. Infine ha espresso l’augurio che questo evento possa essere da stimolo e riflessione sul messaggio camilliano.IMG_6048

Si è quindi avviata la processione, in cui spiccavano in alta uniforme i 150 allievi della “Scuola di Infermieristica Padre Luigi Tezza“; dopo essere passata in un reparto, la Reliquia è arrivata fino alla Cappella dell’Ospedale per una coinvolgente celebrazione eucaristica animata da canti con le frasi di S. Camillo composti dagli stessi allievi.

Al termine della messa, la Reliquia è stata accompagnata dal Vescovo e dai celebranti nel Reparto Rianimazione, per portare un segno di speranza nel luogo forse più duro e difficile di un ospedale.

La Reliquia rimarrà presso l’Ospedale Vannini fino al 17 ottobre. Per il programma completo clicca qui.

Per le immagini dell’accoglienza del Cuore clicca qui.

Nel video l’accoglienza del Cuore al suo arrivo al Vannini e le parole di P. Renato Salvatore: