Per una conversione ecologica alla luce della lettera enciclica Laudato Si’

foto in copertina: http://www.smariadelcengio.it/casa-dei-sentieri-e-dellecologia-integrale/

Introduzione

Per scongiurare il pericolo reale “di lasciare alle generazioni future macerie, deserti e sporcizia” è necessaria “un’azione organica e concertata di ecologia integrale”. Così si rivolgeva il Santo Padre Francesco il 6 luglio 2018 ai partecipanti della conferenza internazionale convocata in occasione del terzo anniversario della pubblicazione della lettera enciclica Laudato Si’. Queste parole suonano come un grido dalla parte del papa: un appello che invoca un’autentica conversione ecologica; un grido indirizzato non soltanto ai governanti e ai leader del nostro pianeta, ma ad ogni uomo e donna consapevole della situazione ecologica tragica nella quale siamo immersi.

Infatti, secondo gli studi e le indagini più recenti, il mondo sta soffocando perché il riscaldamento globale e l’inquinamento globale sembrano diventati pervasivamente inarrestabili. Durante la quarta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA), svoltasi a Nairobi, dal 11 al 15 marzo scorso, è stato dichiarato che un quarto delle morti premature è dovuto all’inquinamento e che gli ecosistemi sono prossimi alla crisi globale, compromettendo seriamente il benessere di 3,2 miliardi di persone. Praticamente la metà della popolazione mondiale.

 L’affermazione più allarmante, probabilmente, è che la responsabilità di tutto ciò, non viene percepita da tutti i cittadini allo stesso modo. La gente si fa scivolare questo problema di dosso, lo scansa come se non la riguardasse, lo evita come se non coinvolgesse radicalmente ogni forma di vita sul nostro pianeta. Forse non tutti sanno che il mondo in cui viviamo è un mondo patogeno, che l’aria, l’acqua e il cibo, nella maggior parte dei casi, sono inquinati; che per gran parte della popolazione, l’alimentazione è squilibrata e povera di elementi nutrizionalmente essenziali; che i cibi che mangiamo e i vestiti che indossiamo contengono dosi massive di microplastiche. Come è possibile che una situazione del genere non interessi e preoccupi tutti? Come fa a non allarmare ogni persona che esiste, vive e si muove in questo mondo?

Ma chi è davvero consapevole di ciò che accade? Chi si accorge del dramma in atto?

Alcune decisioni adottate dalla leadership politica e civile sicuramente spingono nella giusta direzione: la raccolta differenziata, il blocco delle macchine più inquinanti, le domeniche ecologiche… Poche persone, però, si rendono conto che sono anche i piccoli gesti quotidiani che possono cambiare le cose o che, perlomeno, possono tentare di arginare il problema: limitare l’uso della plastica, per esempio, utilizzare bottiglie di vetro, evitare di buttare le cicche delle sigarette per terra. Alcune sono regole di civiltà, altre sono sane abitudini che dobbiamo imparare a fare nostre. (https://www.studenti.it/tema-argomentativo-ecologia-inquinamento-degrado-ambientale.html)

Nel documento finale della quarta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente di Nairobi leggiamo queste dichiarazioni al punto n. 3: “Siamo molto preoccupati per la situazione in cui versano i nostri ecosistemi. (…) Nonostante esistano soluzioni da mettere in campo per le sfide ambientali, il nostro pianeta diventa sempre più inquinato, in balia degli eventi estremi ad opera del cambiamento climatico e afflitto dal numero di zone degradate, in costante crescita, e dalla perdita di biodiversità”.

Di fronte a questa triste realtà, che cosa possiamo o che cosa dobbiamo fare? Reagire o subire?

Il 24 maggio 2015, papa Francesco attraverso la lettera enciclica Laudato Si’, ha offerto ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà delle linee guide per custodire il nostro bene comune, la ‘madre terrà, e per assicurare un futuro alle generazioni prossime. Alla luce di questo documento particolarmente evocativo, quale cammino intraprendere? Quale tipo di comportamento adottare?

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