Radio Vaticana, intervista a padre Paolo Guarise (trasmissione Non un giorno qualsiasi)

Giornalista: Adesso voglio farvi conoscere un’associazione molto importante che offre aiuto alle vittime di disastri provocati dalla natura o dall’azione umana. Questa associazione si chiama Camillian task force, ed è nata all’interno dell’Ordine dei Ministri degli infermi, ossia i Camilliani, che stanno svolgendo il proprio anno giubilare. Ne parlo con padre Paolo Guarise, vicario generale dei Camilliani e membro della Camillian task force. Benvenuto e buona domenica.
Padre Paolo Guarise: Buongiorno, grazie a lei e a tutti i gli ascoltatori.
Giornalista: Ci può raccontare cos’è questa associazione benemerita che si occupa dei danni provocati dalla natura e dall’azione umana? Spesso questa è più pericolosa della prima.
Padre Paolo Guarise: Proprio così. E infatti cerchiamo di lavorare sulla prevenzione, perché molti disastri naturali in fondo sono provocati dall’uomo. Noi Camilliani abbiamo preso spunto per la Camillian task force dal fondatore stesso san Camillo che, quattrocento anni fa, è stato molto vigile ai disastri e alle emergenze del suo tempo, prima fra tutte la peste. È famoso infatti per aver fatto fronte a questa calamità: andava in giro per le strade di Roma a raccogliere gli appestati che venivano lasciati fuori dalle case, se non addirittura dagli ospedali. Nonostante fosse pericoloso per il contagio, San Camillo andava con i suoi religiosi ad aiutarli, a tal punto che, quando chiese di fare la professione perpetua, aggiunse un quarto voto, quello di assistere gli ammalati ancorchè a rischio della vita. Camillo ha fatto fronte anche ad altre emergenze, ad esempio la carestia nel suo paese natale, Bucchianico. Ricordiamo il cosiddetto “miracolo delle fave”. Non si sapeva come alimentare i poveri che bussavano alla sua porta; ai suoi che dicevano: “nel campo non ci sono più fave”, Camillo rispose: “andate comunque”. Il campo produsse così fave per mesi. Spesso nella casa generalizia in cui mi trovo adesso, Santa Maria Maddalena vicino al Pantheon a Roma, venivano a bussare per avere cibo. Il portinaio si rivolgeva a Camillo dicendo che non c’era più nulla da offrire. Lui andava in cappella a recitare una preghiera e in certi casi passava qualcuno a fare un’offerta o il fornaio a regalare pane appena sfornato. Questi sono alcuni casi per cui il nostro fondatore è stato sensibilissimo ai suoi tempi. Prendendo spunto da lui, noi abbiamo cercato di far rivivere la realtà dell’emergenza ai nostri tempi.
Giornalista: Da chi è composta la Camillian task force?
Padre Paolo Guarise: È composta sia da Camilliani sia da laici. A Roma c’è l’ufficio centrale e poi esistono varie unità locali, in particolar modo dove ci sono i nostri confratelli. Quindi ad esempio nelle Filippine, in Thailandia, in Kenia, in Perù, etc. In questi luoghi i Camilliani insieme ai laici creano strutture per dare aiuto in caso di emergenza.
Giornalista: Adesso veniamo all’anno giubilare. Vogliamo ricordare cos’è a chi non lo sa?
Padre Paolo Guarise: L’anno giubilare è iniziato il 14 luglio 2013 a Bucchianico, paese natale di san Camillo che si trova in provincia di Chieti. L’inizio ufficiale è stato dato dal’arcivescovo monsignor Bruno Forte, insieme al superiore generale dei Camilliani padre Renato Salvatore. L’anno giubilare si concluderà il 14 luglio 2014 dove San Camillo ha finito i suoi giorni e dove ha trascorso gran parte del suo tempo, cioè la Casa generalizia di Santa Maria Maddalena a Roma.
Giornalista: Un anno ricco di incontri. C’è un programma molto lungo che qui non possiamo sviscerare per intero: qual è lo spirito che lo anima?
Padre Paolo Guarise: Per usare una frase di San Camillo, direi “mettere più cuore nelle mani”. Camillo, quando vedeva i confratelli che lavoravano, magari un po’ svogliati e superficiali, soleva dire queste parole. Perché ci vogliono la scienza, la tecnica e il denaro, ma se manca il cuore la nostra opera produrrà poco e non sarà incisiva. In questo anno, sia ai Camilliani sia a tutti coloro che collaborano con noi o che lavorano nel mondo della salute, vogliamo dire di fare il proprio lavoro anzitutto col cuore, pensando che si deve trattare non con qualcosa, ma con qualcuno. Mi rivolgo perciò a medici, infermieri, tecnici e a tutti coloro che operano nei luoghi di cura, privati o pubblici.
Giornalista: Grazie al nostro ospite, padre Paolo Guarise, vicario generale dei Camilliani e membro della Camillian task force. C’è anche un sito che ricordo http://www.camilliani.org/camillian-task-force/ . Potete consultare il link per vedere cosa fa questa benemerita associazione. Grazie padre Paolo per essere stato con noi.
Padre Paolo Guarise: Grazie a lei e buona domenica.