Bolla “Misericordiae Studium” di Papa Benedetto XIV pubblicata il giorno 29 Giugno 1746, con la quale il Sommo Pontefice dichiara di aver iscritto ritualmente il Beato Camillo de Lellis nell’Albo dei Santi

SOMMARIO

1. Esordio

1) La legge della carità, diffusa nei cuori dei Fedeli per mezzo dello Spirito Santo, ha congiunto tra di loro con vincolo di fraternità le nazioni di tutto il mondo. Per questo spirito di amore la faccia della terra è stata veramente rinnovata. In forza di tale spirito il genere  umano ha incominciato a trasformare questa valle di  lacrime in occasione  di esercizio della carità e in dimora del pellegrinaggio verso la beatitudine, e le infermità umane, già inerenti alle membra dello stesso corpo, offrono ai pazienti motivo di espiazione dei peccati e di conquista della salute eterna, mentre a coloro che sì associano alle loro pene conferisce l’aumento dei meriti c la fiducia di ottenere per sé la  misericordia che hanno accordato agli altri.

2) Il Beato Camillo, colmato di questo spirito dal cielo, assunse su di sé la cura premurosa, di tutti gli afflitti, in modo speciale degli infermi, e diffuse negli altri lo spirito del suo fervore.

3) Questo Uomo Beato, che ha esercitato le virtù in grado eroico, e la cui santità è stata magnificata da Dio onnipotente con miracoli, noi, dalla cattedra della verità proponiamo che debba essere venerato da tutta la Chiesa, invocato dai popoli, imitato da tutti i Fedeli, e lo attestiamo con il contenuto del presente documento.

2. Descrizione della vita di San Camillo

1) Nascita e giovinezza

Camillo è nato a Bucchianico nell’anno 1550, non senza presagi della futura santità,

ai quali tuttavia egli nella sua giovinezza, dedita ai vizi e in particolar modo al gioco

d’azzardo, non corrispose minimamente. Ma Dio lo richiamò dalla via della perdizione al cammino della salvezza.

2) Conversione e inizio di una vita più santa

Camillo detesta con ardente atto di pentimento gli errori della sua precedente vita e stabilisce di custodire irrevocabilmente per il futuro la grazia della giustificazione donatagli dal Signore. Per due volte perciò i Superiori dell’Ordine dei Frati Cappuccini sono costretti loro malgrado a dimetterlo dalla loro comunità. Allora Camillo prese a dedicarsi totalmente alla cura degli infermi e alle loro necessità nell’Ospedale S. Giacomo degli “Incurabili”.

3) Fondazione dell’Ordine dei Chierici Regolari dei Ministri degli Infermi

  1. a) Camillo radunò i più fervorosi operatori di quell’ospedale e altri pii Fedeli e cosi fondò una Compagnia, allora di laici, i quali, esercitando per amor di Dio la carità verso i malati e accorrendo in aiuto dei poveri infermi sia negli ospedali che nelle case private, costituirono un’incredibile utilità per tutta l’Urbe.
  2. b) Molti ecclesiastici si unirono a Camillo. Questi assunse anche l’ordine del sacro presbiterato, e perciò con i suoi Compagni cominciò a prestare ai singoli infermi il conforto non meno della vita spirituale che di quella corporale.
  3. c) A questa Compagnia di uomini che vivevano senza voti Papa Sisto IV, il 18 Marzo 1586, concesse il decreto di approvazione sotto il nome di “Congregazione dei Ministri degli Infermi”, e la dotò di vari privilegi, tra i quali la facoltà per i Soci di portare, come segno distintivo del proprio abito, una croce di colon rosso fulvo cucita sul lato destro della loro veste.
  4. d) Nell’ anno 1591 Gregorio XIV elevò tale Congregazione a Ordine regolare sotto il nome di “Chierici Regolari Ministri degli Infermi”, concedendo ai sodali l’autorizzazione ad emettere i voti religiosi solenni e ponendo l’Ordine sotto l’immediata e speciale protezione della Santa Sede, dotandolo di amplissimi privilegi.

3. Le virtù del Fondatore S. Camillo, prima di tutte la carità

Camillo ha osservato tutte le leggi della perfezione cristiana, soprattutto quella della carità, la cui sublimità, profondità, ampiezza e perseveranza possono essere cosi descritte:

1) Sublimità: la Carità era intesa da Camillo come procedente da Dio e riferita a Dio stesso, e insieme gli faceva interpretare tutte le cose del creato come motivo di pietà verso il Signore o come occasione di esercizio di misericordia verso il prossimo.

2) Profondità: Camillo fissò volentieri i suoi occhi sulla profondità della propria umiltà, dalla qual fonte emanarono assidui esercizi di penitenza e di mortificazione, soprattutto quell’ atteggiamento mentale dimesso per il quale assisteva e serviva senza soste i poveri e gli infermi, che egli accostava nel Signore, sostenendo tutti i più umili e faticosi uffici.

3) Ampiezza: Camillo ha elargito i frutti della sua carità a tutte le persone poste in situazione di tribolazione e angustia:

  1. a) a tutti: cioè ai poveri, alle fanciulle, alle vedove, ai bambini; e soprattutto
  2. b) ai malati: di ogni sorta e in qualsiasi luogo si trovassero;

– in particolare nell’ospedale di Santo Spirito in Saxia;

– anche in tempo di peste;

– e in occasione di inondazioni, con massimo pericolo della sua vita;

  1. c) non solo nell’Urbe, ma anche in altre città, come Milano, Nola, Bucchianico e in tutt’Italia.

4) Perseveranza: Camillo perseverò in questo esercizio della carità fino alla morte (14 Luglio 1614).

4. I processi canonici di beatificazione e canonizzazione

1) Camillo è morto in fama di santità. Subito dopo il suo trapasso si è proceduto all’istituzione dei regolari processi, prima quelli istituiti per autorità Ordinaria e poi quelli per autorità Apostolica, e il giorno 24 Luglio 1728 è stato emanato il Decreto sulle sue virtù eroiche.

2) Tra i nove miracoli prodotti, due furono approvati i126 Settembre 1741.

3) Il 2 Febbraio 1742 è stato pubblicato il Decreto di Beatificazione.

4) Altri miracoli ebbero il riconoscimento 1’11 Maggio 1745.

5) Il 17 Agosto 1745 fu emanato il Decreto circa tutto il processo teso alla Canonizzazione.

6) Auspici, preghiere e suppliche per il compimento di questo Decreto.

7) Il 18 Aprile 1746 ci fu il Concistoro segreto.

8) Concistoro pubblico, in cui furono esposte le gesta, le virtù e i miracoli del Beato Camillo.

9) Il 10 Giugno dello stesso anno, Concistoro semipubblico, in cui fu proposta la domanda se si dovesse pervenire alla solenne Canonizzazione, e furono elevate preci perché Dio volesse illuminare la mente del Pontefice.

5. Canonizzazione del Beato Camillo

Il giorno 29 Giugno 1746 il Sommo Pontefice si recò in processione presso la Sacra memoria del Beato Principe degli Apostoli e – rivolte di nuovo preghiere allo Stesso-, proclamò Camillo de Lellis doversi definire solennemente Santo e concesse l’indulgenza ai Fedeli che il giorno 14 Luglio avessero devotamente visitato la chiesa di Santa Maria Maddalena, nella quale si conserva il corpo del nuovo Santo. Infine il Sommo Pontefice celebrò la Messa all’Altare di S. Pietro Apostolo.

6. Epilogo della Bolla

Esulti la Chiesa! I Fedeli siano incitati a seguire le orme preclare di questo Santo!

7. Clausole, data e firme

Si conferisce autorità agli esemplari di questa lettera. Sanzioni. Hanno sottoscritto il Sommo Pontefice e trentasette Eminentissimi Cardinali.

 

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