La chiusura del IV centenario ad Acireale

La festa di San Camillo si organizza, da lunga consuetudine con grande solennità ad Acireale (Catania), in quanto compatrono della città.

10484047_826787817346179_3613377318708527558_nLe celebrazioni di quest’anno, IV centenario della morte, sono iniziate ufficialmente il 4 luglio scorso con la novena nelle case di riposo, per venire incontro alle richieste degli anziani impossibilitati a muoversi.

Il 12 luglio, nella chiesa di San Camillo, si è celebrata una Messa solenne con tutti i componenti della Grande famiglia camilliana (Religiosi, Figlie di San Camillo, Ministre degli Infermi di San Camillo, Missionarie degli Infermi Cristo Speranza, Ancelle dell’Incarnazione, Famiglia Camilliana laica) e i volontari sempre in prima fila a fianco dei sofferenti.

Il 13 luglio, vigilia della festa, il vescovo emerito di Acireale, monsignor Pio Vigo, ha presieduto la Santa Messa nel cortile del Centro di accoglienza gestito dai Camilliani, a cui è seguita la “Festa dell’amicizia e della solidarietà”.

Lunedì 14 luglio, memoria liturgica di San Camillo, la chiesa intitolata al Santo si è animata per tutto il giorno con le celebrazioni eucaristiche, culminate in quella serale di chiusura dell’anno giubilare nella basilica cattedrale, presieduta dal Vicario generale della diocesi monsignor Guglielmo Giombanco. Subito dopo si è data lettura del Transito (gli ultimi giorni terreni di San Camillo). Alla presenza del neo-sindaco Roberto Barbagallo, la città di Acireale è stata affidata alla protezione di San Camillo. Infine, alle ore 21:30, il parroco della basilica cattedrale SS. Annunziata don Roberto Strano ha presieduto la tradizionale Messa nel cortile del centro di accoglienza, alla presenza di coloro che portano il nome del Santo.

Le celebrazioni sono proseguite, dal 20 al 26 luglio, con la “Settimana camilliana”. Tra gli appuntamenti più significativi, quello ospitato il 18 luglio dall’Istituto medico psico-pedagogico Giovanni XXIII, che accoglie fratelli e sorelle diversamente abili.

Qui si è svolta una festa speciale con una cinquantina di assistiti, accompagnati dalle loro famiglie, a cui si sono aggiunti ospiti di altri istituti presenti sul territorio. In tutto circa 250 persone hanno assistito alla Santa Messa celebrata all’aperto dal neo Consultore generale dell’Ordine padre Aris Miranda (per la prima volta ad Acireale) e concelebrata dal Superiore della Provincia siculo-napoletana padre Rosario Mauriello. Erano presenti anche i componenti delle comunità camilliane di Acireale e Guardia Mangano, e le suore Ministre degli Infermi e Figlie di San Camillo.

“La chiusura dell’anno giubilare – ha detto padre Aris introducendo la sua omelia – apre una nuova strada nel nostro cammino e testimonia l’amore misericordioso di Dio”.

Il neo Consultore ha ricordato quindi la vita di San Camillo, “che esorta i suoi confratelli a servire (amare) il malato come una madre, curando il suo figlio unico”; egli “ha contemplato, amato, seguito e servito Dio sotto un’ottica ben 10399445_826787380679556_44100963515174762_nprecisa: il Cristo misericordioso, buon Samaritano che percorreva città e villaggi guarendo i malati e facendo del bene”. La vita di San Camillo è “conformata e modellata secondo l’immagine del Cristo misericordioso in tutto il suo essere, agire, vivere”.

“Per poter fare lo stesso – ha proseguito padre Aris – siamo invitati a seguire profondamente il cammino spirituale di San Camillo fino alla sua conversione. Egli si converte all’uomo. Dopo aver conosciuto Dio attraverso i malati e i poveri, dedica e consacra tutta la sua vita (anima e corpo) al loro servizio”.

Citando le parole di saluto che Papa Francesco ha rivolto alla grande famiglia camilliana al termine dell’Angelus di domenica 13 luglio, il neo Consultore generale ha chiuso la sua omelia con un invito, tratto dal messaggio di chiusura del recente Capitolo generale straordinario dei Camilliani: “I 400 anni di storia che ci precedono sono intrisi di grandi testimonianze di carità e di misericordia: questo deposito ci sia di stimolo e di incoraggiamento per purificare il nostro presente – con le sue luci e le sue ombre – e per riattivare un circuito virtuoso di speranza e di fiducia per il futuro”.

La serata si è conclusa con momento festoso di convivialità che ha coinvolto i fratelli diversamente abili, all’insegna dei giochi, della musica e della danza.

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